Ultimi articoli

placeholder

S/language & s/confinamento

Poiché c’è consistenza del linguaggio metropolitano, ed è inevitabile che ci sia (il linguaggio è affare troppo serio per lasciarlo alle artistar), lo cercheremo in un’altra forma di post-situazionalitá: il «materialismo vandalo» di Jorn. A condizione, naturalmente, che queste differenze abbiano una qualche forma di distanza dagli spot pubblicitari di “Anselm” e dall’opera di Kiefer in generale. Il resto di questa deviazione è dedicato all’assimilazione dei segni e dei simboli dell’architettura medievale che costituiscono uno “slanguage” più esplicitamente vandalico rispetto alla piaggeria dell’arte dell’establishment.

placeholder

Inflammation, la Lituania a Venezia

In occasione della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia il Padiglione della Lituania porta in scena l’installazione Inflammation, composta dalle opere di Pakui Hardware, duo artistico fondato nel 2014 da Neringa Černiauskaitė e Ugnius Gelguda, e dai i dipinti di Marija Teresė Rožanskaitė (1933-2007).

placeholder

Il percorso espositivo di Galleria Continua a San Gimignano

Il percorso espositivo di Galleria Continua a San Gimignano, che qui trentaquattro anni fa cominciò la sua attività e che è oggi una delle più prestigiose gallerie del mondo con otto sedi internazionali, anche nella recente rassegna inaugurata il 13 aprile e aperta fino al 15 settembre, dedicata agli artisti Ai Weiwei, Zhanna Kadyrova e al progetto di Vincente Todolì, scrive una pagina di storia attuale che dall’arte spazia verso una riflessione profonda sui diritti umani, diritti inalienabili ad ogni latitudine, primo fra tutti quello della pace come fondamento di una vita condotta secondo criteri di armonica sostenibilità e non contro gli altri esseri umani e la natura.

placeholder

Iván Prieto, Silente

Fino al 15 maggio 2024, La Galleria Matria di Milano presenta la prima personale in Italia dell’artista spagnolo Ivan Prieto, con una selezione di opere mai esposte prima in Italia.

placeholder

Il giardino delle Vergini

Si è conclusa il 10 marzo scorso a Palermo presso Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, l’antologica di Rosa Mundi Il giardino delle Vergini, una rassegna esaustiva dell’intera produzione dell’artista, lunga ormai trentatré anni, dalle prime opere pittoriche del secolo scorso ai lavori in marmo e pietra selezionati per la Biennale di Venezia del 2022 alle più recenti composizioni video e fotografiche prodotte durante i suoi ultimi viaggi in Senegal e a Cipro, dove ha vinto l’Awards per la Biennale d’arte 2023. Ripercorriamo in tre puntate, con la guida di Andrea Guastella, un allestimento scenografico che ha immerso i visitatori nel mondo di luci e ombre dell’artista, in dialogo con le musiche originali di Mario Bajardi, Alberto Bof, Carlo Condarelli e Jacopo Lo Bue: un sogno ad occhi aperti dove oggetti d’uso quotidiano e materiali riciclati, come la plastica o i petali appassiti delle rose, riacquistano, tra l’incanto delle Esperidi e il roseto del Canto dei Cantici, la “verginità” perduta.

placeholder

A Monza l’arte accessibile a visitatori non vedenti e ipovedenti

WEART inaugura ai Musei Civici di Monza “TouchKEY+ Multisensory Station”, la prima soluzione che permette di esplorare opere d’arte digitalizzate attraverso il senso del tatto.
La postazione nasce con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a visitatori non vedenti e ipovedenti

placeholder

Pino Pinelli, uscire dal quadro

Si è spento nella sua casa il Maestro Pino Pinelli, nato a Catania nel 1938 ma milanese d’adozione fin dal 1963. Il ricordo della nostra Lisa Parra

placeholder

Giuseppe Leone, prima e dopo

Ho davanti agli occhi una foto con due uomini seduti: il primo, Sciascia, distinto e rilassato. Il secondo, Bufalino, allampanato e sottile come una molla pronta a balzare al primo tocco. Entrambi siciliani, entrambi scrittori del secolo appena passato. Accanto a loro, un posto vuoto, come in attesa di qualcuno. Manca Consolo? No, manca Peppino Leone, il fotografo. Manca perché da pochi giorni se ne è andato. O forse no. È rimasto dall’altra parte, con l’occhio incollato all’obiettivo, a scrutare i nostri moti più sottili. Non manca, ci manca. E non sarà dimenticato.

placeholder

Fiermonte Museum

Una donna artista, musa ispiratrice di altri due artisti; una storia di passioni amorose e un museo, che non solo ne raccoglie la memoria, ma continua a stimolare la creatività. Tutto ciò è racchiuso a Lecce nel Fiermonte Museum, che riapre al pubblico, dal 15 maggio prossimo, con una veste ancora più identitaria; proponendo un percorso emozionale, che consente di immergersi nel mondo artistico dei primi decenni del ‘900 francese, fra Salon e salotti culturali.