Al cinema dal 24 ottobre, Parthenope è l’ultima fatica cinematografica di Paolo Sorrentino. [Attenzione: anticipazioni su quanto si “vede” nel film]
Mnemosyne 3.0? Una riflessione su immagini e videogiochi
Una recente proposta del prestigioso Warburg Institute di Londra suggerisce alcune riflessioni sullo statuto odierno delle immagini.
Immagini del pensiero. In ricordo di Franco Rella
L’11 gennaio 2024, nel giorno in cui sarebbe caduto l’ottantesimo compleanno di Franco Rella, si terrà presso l’università IUAV di Venezia una giornata di studi a lui dedicata.
Carla Lonzi (e Carla Accardi): “Autoritratto”
Alcune suggestioni rilevanti sul rapporto fra arte e critica possono scaturire dalla rilettura di un testo prezioso di Carla Lonzi (Firenze 1931 – Milano 1982): Autoritratto. Accardi, Alviani, Castellani, Consagra, Fabro, Fontana, Kounellis, Nigro, Paolini, Pascali, Rotella, Scarpitta, Turcato, Twombly. (Farò riferimento all’edizione originale, De Donato, Bari 1969. Il libro successivamente è stato pubblicato da et al., 2010 e da Abscondita, 2019). In questo intervento mi limiterò comunque ad accennare ad alcune argomentazioni di Lonzi e di Carla Accardi (Trapani 1924 – Roma 2014).
Fenomenologia del Solaris. I. Musica: comunità e individualismo
Solaris. Arte, vita, media. Il titolo di questa rubrica accenna a qualcosa di controintuitivo, qualcosa di sfuggente e perfino inafferrabile. Nel sommario della rubrica ho indicato alcuni tratti del Solaris (nozione che ho iniziato a elaborare in Nuvole sul grattacielo. Saggio sull’apocalisse estetica, Quodlibet 2022).
Il Giornale di pittura (1954-1964) di Toti Scialoja
La lettura dello splendido Giornale di pittura di Toti Scialoja (Quodlibet, 2022) sembra aprire un portale temporale, testimoniando una Stimmung di cui l’attuale spirito del tempo forse non ha più nemmeno il sospetto; e però le riflessioni di Scialoja ci risultano familiari, risuonando nelle armoniche d’un che di desiderato e “classico” – ci fanno pensare: così scrive un artista, così un artista dovrebbe lottare col tema della propria arte (cioè dell’arte-vita), con serietà e tenerezza, confidando nell’esile speranza di non sperare in una risposta definitiva.
David Foster Wallace. L’epica dell’aragosta
Il 21 febbraio 2023 David Foster Wallace (qui di seguito: DFW) avrebbe compiuto 61 anni. Non volle arrivare nemmeno ai 47. Su questo non dirò alcunché.
Sul Grande Cretto di Alberto Burri, ancora
Nell’anniversario del terremoto del Belìce del 1968, la Fondazione Orestiadi di Gibellina il 15 gennaio ha presentato due opere, di Costas Varotsos e di Gianfranco Anastasio. Nell’occasione, e in ricordo dell’artefice Ludovico Corrao, proponiamo alcune riflessioni sul Grande Cretto di Alberto Burri.
1899. Una ricapitolazione del postcontemporaneo
La recente serie televisiva 1899 ha suscitato pareri fortemente contrastanti. Qui se ne parla come esemplificazione d’un modo tipicamente “postcontemporaneo” di organizzare le narrazioni
Filiberto Menna, o della critica
“La verità è che non possiamo non vivere nel nostro tempo. Ma questo non può significare rinuncia a un progetto critico; al contrario, vuole dire prendere posizione dalla parte di…
La “disciplina crimson”
Il 22 ottobre un evento particolare permetterà agli appassionati di vedere il celebrato documentario In the Court of the Crimson King, King Crimson at 50, diretto da Toby Amies.
“In a carefully choreographed global event, the movie will be available for One Day Only in select independent cinemas worldwide on Wednesday 19th October, with a specially filmed introduction. This will be followed on Saturday 22nd October by a special streamed screening in London, with live introduction by Robert Fripp and Q&A with the director and band members. The whole event and movie to be available live worldwide on the nugs.net platform and available through Video On Demand for a 24 hour period thereafter to allow for fans in different time zones around the world”.
Colgo l’occasione per proporre un mio testo del 2020 (quasi inedito) in cui discutevo della “disciplina crimson” a partire da In the Wake of Poseidon.
L’aporia dell’atopia
Un nuovo brano proposto da Björk si intitola Atopos. Il testo allude a un intricato rapporto amoroso; l’uso della parola atopos risulta perciò alquanto appropriato, come rinvio allo stato d’animo di chi si innamora e/o di chi si interroga su un amore forse in crisi. Il termine ha una storia illustre.
Giacomo Verde. Alle radici dell’Artivismo
Il 9 settembre si aprirà al Museo d’arte contemporanea CAMeC di La Spezia la seconda sezione (Tecnoarte e Interazione), curata da Andreina Di Brino, Anna Maria Monteverdi e Sandra Lischi, della mostra Liberare Arte da Artisti (promossa dal Comune della Spezia; partner le Accademie di Belle Arti di Carrara, di Bari, di Brera e l’Università Statale di Milano, Dipartimento di Beni culturali). La mostra è dedicata a un protagonista delle ricerche di confine fra arte, tecnologia, impegno civile e politico, cioè Giacomo Verde (1956 – 2020). Il progetto espositivo curato collettivamente da un gruppo di artisti e studiosi vicini a Verde, si basa in parte sulle ricerche condotte da Anna Maria Monteverdi, già compagna dell’artista, insieme con Dalila D’Amico e Vincenzo Sansone sui disegni per le videoinstallazioni; ricerche che hanno condotto a una pubblicazione per la Milano University Press che è possibile scaricare liberamente.
Ho rivolto alcune domande ad Anna Maria Monteverdi.
Retrospettive. Il mito di La jetée
Può risultare sorprendente la constatazione d’un permanere della remota coppia Dioniso / Apollo. Ma i tempi la impongono, la richiedono i media attuali. La nostra percezione e la nostra memoria, acuite e allo stesso tempo anestetizzate dai media, si misurano col turbine d’un continuo mutamento, che però sembra frazionarsi indefinitamente in istanti, ognuno dei quali in sé concluso e (in)significante. In termini di resa simbolico-culturale, assistiamo allo scontro fra l’attitudine “dionisiaca” delle procedure performative e il tentativo “apollineo” del perfetto agghindarsi, della posa definitiva.