Era il luglio del 1982, quando il perdurare della mala gestione del Museo Guttuso di Bagheria vide mobilitare alcuni amici di Guttuso, tra i quali il prof. Franco Lo Piparo, dell’Università di Palermo, nel tentativo di trasformare la donazione per il Museo civico in una fondazione; anche per sottrarla all’incuria della gestione comunale e renderla efficiente e funzionante. Quarant’anni dopo non si può dire che le cose siano cambiate in meglio.
Leggere Guttuso senza pregiudizi
A quasi quarant’anni dalla morte del grande Maestro di Bagheria, alcune anticipazioni per un’analisi sulla tormentata vicenda umana, artistica e culturale di uno dei più grandi e discussi pittori del XX secolo.
A spasso con Bruno Bischofberger
Ho conosciuto Peggy Guggenheim, Palma Bucarelli, Leo Castelli, Gillo Dorfles e Bruno Bischofberger, ma anche Balthus, de Chirico, Scarpitta, Accardi e Guttuso, per citare solo i nomi più noti.
Guttuso o l’intelligenza artificiale?
In questo tempo d’esordio dell’intelligenza artificiale nell’arte non è facile parlare di Renato Guttuso ma è utile farlo.
Guttuso come Warhol visse di scandali
Quando l’incanto è sinonimo di scandalo: “Il bosco d’amore” di Guttuso (olio su tela cm 300 x 410,5) del 1984, venduto all’incanto per 80.000 euro, vale almeno 2 – 300.000 euro.
Ragionevolmente liberaldemocratici
Balla come gli altri artisti erano tutti ragionevolmente liberaldemocratici, anche se hanno militato nel Partito fascista o comunista.
Guttuso: quel sogno fatto in Sicilia
Van Gogh lo chiamavano “Il pazzo”, ma pazzi erano pure Picasso e Dalì. Infatti, non si può essere geni senza essere pazzi. Chissà se Guttuso senza il soffocamento di Togliatti, sarebbe stato pure uno di loro?
Museo Guttuso: una risorsa per Bagheria
Il Museo Guttuso di Bagheria è un’istituzione dalle grandi potenzialità: una sede di prestigio (Villa Cattolica), un nome altolocato (Renato Guttuso) e opere che ben selezionate e associate ad importanti attività culturali, potrebbero fare del Museo una risorsa per Bagheria.