Ultimi articoli

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Ducato Prize

Nuova edizione del Ducato Prize per l’arte contemporanea e accademica, rivolto ad artisti già affermati, ma anche a giovani ancora all’interno del proprio percorso formativo.

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Può essere quello di Venere

8 artisti si guardano e riguardano nella bella mostra alla Rita Urso. Fino al 12 febbraio la galleria di via Lazzaro Papi ripropone una selezione di 14 opere questa volta roteanti attorno al tema dello sguardo.

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Sonia Andresano “BARCODE”

Il video di Sonia Andresano, parte del progetto ARKAD vincitore dell’Italian Council, sarà prossimamente evento collaterale di Manifesta 13 Marsiglia, già evento collaterale de La Quadriennale d’Arte 2020.

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Eterno85 di Mattia Barbieri

Mattia Barbieri (classe 1985) espone nello spazio digitale di Virginia Bianchi Gallery, l’ultima serie dal titolo Eterno 85, realizzata tra il 2019 ed il 2020.

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Art Basel e Liste rinviate a settembre

Le previsioni incerte per l’ulteriore sviluppo della pandemia nei primi mesi estivi e la prospettiva che le vaccinazioni miglioreranno notevolmente le condizioni di viaggio entro l’autunno hanno spinto i team di Art Basel e Liste a compiere questo passo.

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Alla ricerca del nome e del suo ri-trarsi [prima parte]

«Quanto più consideriamo l’essenza dell’immagine, tanto più misteriosa diventa l’essenza del ritratto». In che senso è possibile parlare di un ritratto sconosciuto nell’epoca del dispiegamento planetario della tecnica del ritratto? O forse proprio la nostra epoca, l’eta dei ritratti sconosciuti, coincide con l’irrevocabile fine della presenza della persona? Tutte le identità indistintamente, infatti, non si sono forse polverizzate in una miriade di modalità fotografiche che segnano il tramondo della forma di riconoscibilità che ha caratterizzato l’esistenza umana fin dai suoi primordi? Eppure, come si può evincere dalle parole di questo nuovo saggio-racconto, fotografia e «identità riconoscibile» non sono semplicemente due forme di sapere l’una successiva all’altra o modi del vedere reciprocamente alternativi, ma poli in tensione tragica dell’essere fotografico che, contemporaneamente, ne definiscono l’essenza.

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Loom Gallery, Willy De Sauter

Un timbro silenzioso eppure penetrante scandisce il progetto espositivo che Loom Gallery dedica, per la prima volta in Italia, all’artista Willy De Sauter (1938, Bruges). Una qualità di articolazione poetica rende questa mostra come avulsa dal tempo e dallo spazio collocandola in una zona metafisica – che pure deve comprendere tempo e spazio – abitata da opere realizzate su pannelli di legno lavorati con stratificazioni di gesso monocromo.