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Sergio Padovani. Pandemonio

È in mostra, negli spazi espositivi del Museo di San Salvatore in Lauro, a Roma, fino al 9 marzo, la mostra personale di Sergio Padovani (1972) dal titolo “Pandemonio”.

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Solar Dogs – Spazio In Situ

Negli spazi di In Situ, artist run space nella periferia est della Capitale, è in mostra la collettiva del gruppo lì stanziato, che tra finzione e realtà, fantascienza ed estetica, senso e scopo, acchitta un discorso multiforme e nomade sul tema del doppio, a partire da un punto fermo spregiudicato, il romanzo L’Invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares, per arrivare alle opere esposte, tutte prodotte appositamente per l’esposizione.

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Giulia Napoleone. Il Blu

Alla Galleria Richard Saltoun di Roma ha inaugurato, il 12 settembre, una mostra personale dedicata a Giulia Napoleone (1936), pescarese di nascita, romana d’adozione, oggi residente in Tuscia. Il titolo della mostra è Il Blu, come il colore, declinato dall’azzurrino di un cielo invernale al blu delle oscurità oceaniche, che troviamo in tutte le astrazioni esposte.

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Tocca e Prevedello – Dialoghi sfiorati tra pietra e fango

Alla Z2O – Sara Zanin Gallery sono esposte opere pittoriche di Michele Tocca e opere scultoree di Fabrizio Prevedello nella mostra dal titolo Verticale terra curata da Davide Ferri. Come scrive il curatore “non una doppia personale, ma un dialogo tra due poetiche lungo il filo di un unico racconto, che coinvolge le tre sale della galleria e fa incontrare i linguaggi dei due artisti”.

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Iulia Ghiţă: sguardo vibrante

Alla galleria Albumarte di Roma sono in mostra diverse opere di Iulia Ghiţă (Romania, 1986), artista che utilizza medium eterogenei, ma che sembra tornare in ognuno di essi alla pittura, e più specificatamente ad un certo tipo di pittura: monumentale ed intima, nella fusione sensibile tra natura sublime ed artificio.

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La “favola nera da camera” di Eva Hide

Kammerspiel può essere tradotto come “dramma da camera” e designa le opere teatrali, soprattutto mitteleuropee, che si basano su drammi intimi, in cui i rapporti psicologici hanno un peso maggiore delle azioni messe in scena. Questo modo di fare teatro, alla Strindberg, subito preso in considerazione dal cinema espressionista tedesco, che ne fece uno dei suoi tre principali filoni, lo ritroviamo, in modo inizialmente spiazzante, nel titolo dell’esposizione di Eva Hide, pseudonimo del duo pugliese Leonardo Moscogiuri e Mario Suglia, alla Galleria ADA di Roma.

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Forzare il paesaggio – Silvia Camporesi

In mostra alla z2o Sara Zanin Gallery troviamo un progetto intitolato Forzare il paesaggio, della fotografa forlitana Silvia Camporesi, curato da Angel Moya Garcia, tra le altre cose responsabile dal 2020 della programmazione culturale del Mattatoio romano.

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Su George Condo, le “mostre virtuali” e la pandemia

Drawings For Distanced Figures è la mostra realizzata per il web da George Condo. È lo stesso artista a dichiarare: “I love to draw and in the usual context of privacy, one doesn’t think of the term isolation or forced separation, rather it’s a space to create without being watched”.