È in mostra, negli spazi espositivi del Museo di San Salvatore in Lauro, a Roma, fino al 9 marzo, la mostra personale di Sergio Padovani (1972) dal titolo “Pandemonio”.
Solar Dogs – Spazio In Situ
Negli spazi di In Situ, artist run space nella periferia est della Capitale, è in mostra la collettiva del gruppo lì stanziato, che tra finzione e realtà, fantascienza ed estetica, senso e scopo, acchitta un discorso multiforme e nomade sul tema del doppio, a partire da un punto fermo spregiudicato, il romanzo L’Invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares, per arrivare alle opere esposte, tutte prodotte appositamente per l’esposizione.
One wall a web through which the moment walks
Alla Galleria 1/9 di Roma è in mostra, fino a Gennaio del prossimo anno, la collettiva “One wall a web through which the moment walks”, curata dall’artista statunitense Jonathan VanDyke.
Giulia Napoleone. Il Blu
Alla Galleria Richard Saltoun di Roma ha inaugurato, il 12 settembre, una mostra personale dedicata a Giulia Napoleone (1936), pescarese di nascita, romana d’adozione, oggi residente in Tuscia. Il titolo della mostra è Il Blu, come il colore, declinato dall’azzurrino di un cielo invernale al blu delle oscurità oceaniche, che troviamo in tutte le astrazioni esposte.
Storia e Cultura nei corpi amputati di Anna Perach
È difficile trovare progetti poco intriganti alla ADA Gallery di Roma, e la personale di Anna Perach (Ucraina, 1985) ora in mostra, che occuperà gli spazi della galleria per tutta l’estate, non è da meno.
Tocca e Prevedello – Dialoghi sfiorati tra pietra e fango
Alla Z2O – Sara Zanin Gallery sono esposte opere pittoriche di Michele Tocca e opere scultoree di Fabrizio Prevedello nella mostra dal titolo Verticale terra curata da Davide Ferri. Come scrive il curatore “non una doppia personale, ma un dialogo tra due poetiche lungo il filo di un unico racconto, che coinvolge le tre sale della galleria e fa incontrare i linguaggi dei due artisti”.
Iulia Ghiţă: sguardo vibrante
Alla galleria Albumarte di Roma sono in mostra diverse opere di Iulia Ghiţă (Romania, 1986), artista che utilizza medium eterogenei, ma che sembra tornare in ognuno di essi alla pittura, e più specificatamente ad un certo tipo di pittura: monumentale ed intima, nella fusione sensibile tra natura sublime ed artificio.
Questione di spazi, di tempi e di cuori
Alla Galleria Magazzino di Roma, fino al 10 aprile, la collettiva Ascolto il tuo cuore, città con opere di Elisabetta Benassi, Gianluca Malgeri, Jonas-Dahlberg, Leonardo Magrelli, Sze Tsung Nicolas Leong
Seppellire e seminare – L’attitudine sciamanica di Si On
Alla romana Galleria T293 sono in mostra opere pittoriche e scultoree dell’artista sudcoreana Si On (nota in precedenza come Hyon Gyon).
La “favola nera da camera” di Eva Hide
Kammerspiel può essere tradotto come “dramma da camera” e designa le opere teatrali, soprattutto mitteleuropee, che si basano su drammi intimi, in cui i rapporti psicologici hanno un peso maggiore delle azioni messe in scena. Questo modo di fare teatro, alla Strindberg, subito preso in considerazione dal cinema espressionista tedesco, che ne fece uno dei suoi tre principali filoni, lo ritroviamo, in modo inizialmente spiazzante, nel titolo dell’esposizione di Eva Hide, pseudonimo del duo pugliese Leonardo Moscogiuri e Mario Suglia, alla Galleria ADA di Roma.
Forzare il paesaggio – Silvia Camporesi
In mostra alla z2o Sara Zanin Gallery troviamo un progetto intitolato Forzare il paesaggio, della fotografa forlitana Silvia Camporesi, curato da Angel Moya Garcia, tra le altre cose responsabile dal 2020 della programmazione culturale del Mattatoio romano.
Rodari nel paese degli artisti (digitali)
Alla GABA.Mc, la galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, fino al 15 gennaio, la mostra Sbagliando s’inventa – Gianni Rodari nel paese degli artisti presentata e curata da Antonello Tolve
Le maschere perturbanti di Caroline Achaintre
Camminando negli spazi della Fondazione Giuliani ci si sente osservati. In ogni sala del white cube e per tutto il tempo in cui stanziamo in esso le opere in mostra ci…
Donne che danzano ai margini del mondo
Dancing at the Edge of the World la mostra di 9 artiste il cui titolo, potente e coraggioso è una citazione della sfaccettata scrittrice Ursula K. Le Guin
La condizione dell’isolamento attraverso Assange – Miltos Manetas
Una mostra paradossale, reale ma “visitabile” solo attraverso il World Wide Web: Condizione Assange di Miltos Manetas è la nostra condizione durante il lockdown, è l’urgenza di capire cosa è accaduto e cosa sta succedendo.
Su George Condo, le “mostre virtuali” e la pandemia
Drawings For Distanced Figures è la mostra realizzata per il web da George Condo. È lo stesso artista a dichiarare: “I love to draw and in the usual context of privacy, one doesn’t think of the term isolation or forced separation, rather it’s a space to create without being watched”.