Elisabetta Benassi, Ascolto il tuo cuore, città, 2021

Questione di spazi, di tempi e di cuori

Alla Galleria Magazzino di Roma, fino al 10 aprile, la collettiva Ascolto il tuo cuore, città con opere di Elisabetta Benassi, Gianluca Malgeri, Jonas-Dahlberg, Leonardo Magrelli, Sze Tsung Nicolas Leong

Ascolto il tuo cuore, città è innanzitutto un libro scritto da Alberto Savino nel 1944, al culmine della Seconda Guerra Mondiale, in un momento drammatico per tutta l’umanità, in piena Campagna d’Italia comandata dalle truppe americane da Ovest e con la controffensiva sovietica ormai imperante da Est, sull’Europa. Questo libro era dedicato alla città di Milano, allora facente parte della Repubblica Sociale Italiana, ed è a tutti gli effetti un’ampia lettera d’amore a tutto ciò che era e che rappresentava l’allora dilaniato capoluogo lombardo. La Galleria Magazzino riprende questo titolo e parlando alla sua tentacolare Roma, culla di civiltà e trappola per le mosche, anch’essa dilaniata oggi nel profondo, dalla pandemia, pone riflessioni ben più ampie sullo spazio percepito e reale, personale e sociale, in rapporto con il tempo e con l’esistenza che stiamo vivendo, con una mostra collettiva di 5 artisti, che raggruppa opere eterogenee in termini materiali quanto concettuali.

La mostra si apre con un assemblage di Elisabetta Benassi in cui ritroviamo il libro di Savinio incastrato su uno strano portapacchi ad un manubrio di bicicletta. Quasi ironicamente antropizzato allude ad un movimento, quello che ci è precluso ormai da un anno. Di Benassi sono anche 3 piccoli acquerelli, mimesis del retro di 3 fotografie il cui soggetto è l’inquinamento nelle città americane. Pittura di paesaggio puramente concettuale, processo di pensiero visualizzato nell’energia potenziale della superficie posteriore della fotografia.

Vere e proprie fotografie sono quelle di Sze Tsung Nicolàs Leong. In bianco e nero, dalla composizione ineccepibile e accompagnate da testi, ritraggono spazi interni italiani, tra passato e presente, antichità e modernità. Memoria nel present continuous, o bergsoniano presente immortalato nello scatto, che è l’inafferrabile progresso del passato che erode il futuro.

Opere fotografiche in bianco e nero sono anche i lavori di Leonardo Magrelli, ma qui il topos si sposta dal tempo allo spazio. Le opere mostrano delle vedute della città di Los Angeles a partire dal celebre videogame Grand Theft Auto V, nel dialogo tra piano analogico e piano digitale, le due facce della stessa esistenza che viviamo, nella linea di confine sottilissima e sempre meno percepibile tra realtà e artificiosità.

Le opere di Gianluca Malgeri – realizzate in collaborazione con l’artista Arina Endo – comprendono collage e sculture. Dai primi, nati da una lunga ricerca incentrata sui playgrounds, si sono successivamente sviluppate le seconde, traduzioni tridimensionali, naturale evoluzione di una riflessione sullo spazio sociale e comunicativo, in cui le singole affascinanti, oniriche opere dialogano tra loro, diventando parte del sogno e dello spazio collettivo.

Queste sculture le troviamo nella seconda stanza della galleria, più esperienziale e meno contemplativa, grazie anche alle opere video di Jonas Dahlberg. Due proiezioni a muro in cui vaghiamo, fermi, lasciandoci trasportare dal movimento di macchina, in interni di abitazioni vuote ed enigmatiche, familiari e perturbanti. Quello che sembra un montaggio di riprese in un luogo indefinito è in realtà il filmato continuo di un labirintico set, traducendo la realtà nel suo simulacro, a sua volta tradotto in simulacro digitale e immateriale, e ancora tradotto in sensazione intima e personale, lancia che trafigge la psiche del fruitore.

Pulsazioni cardiache dello spazio, dunque, che sconfinano per naturale “fatto di esistere” nel tempo, tra forza della tecnica e forza dello sguardo. Pulsazioni concettuali, mimetiche, spaziotemporali, collettive, personali. Ogni opera della mostra è un approccio differente al tema della città, è parte di un battito. L’esposizione un battito cittadino completo, un istante infinito ma infinitesimale di allusioni, composto da pietre, strade, palazzi, media invisibili, corpi viventi, cervelli, emozioni. Un battito, in questi tempi incerti, tachicardico, che le opere in questione placano ed esacerbano, ponendosi in dialogo tra loro, con esso e con noi.


Ascolto il tuo cuore, città
dal 5 marzo al 10 aprile 2021
Galleria Magazzino
Via dei Prefetti, 17 – Roma
Dal martedì al sabato 10-20
Gratuito
tel: 06 6875 951
info@magazzinoartemoderna.com
www.magazzinoartemoderna.com

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