Queste opere ad olio, a pastello, ma soprattutto ad acquerello, accolgono una produzione estremamente ampia, che va dagli anni ’80 al 2022 e ci mostrano un minimalismo poetico e meditativo. Le opere su carta sono estremamente delicate, azzurre e celesti, quasi ad accogliere la trasparenza della realtà, assolute e contemplative, nella geometria universale delle loro rette fitte che si fanno semantica dello spazio bidimensionale. Quelle su tela, invece, sono luminose e riflettenti, la geometria della forma blu su fondo blu accoglie e respinge la realtà così come fa con la luce, prestandosi ad una contemplazione più audace, più incondizionata, grazie anche ad un colore più scuro e decisamente più saturo.
Tra le variazioni geometriche di Napoleone, troviamo, accorpate insieme come fossero un’unica opera, nella saletta secondaria dell’esposizione, 6 acquerelli su un tipo di carta decisamente più spessa e più porosa di quella che siamo abituati a vedere, fanno parte della serie Ombre del mattino e sono le opere più recenti in mostra. In esse appare ancora più chiaro il legame dell’astrazione di Napoleone con la realtà, queste masse azzurre sono mimesis di ombre silvestri, sagome arboree trasportate dal sole del mattino e tradotte da Napoleone su carta. Tradurre un’ombra, contemplarla e trasformarla attraverso il pensiero e la mano in prisma azzurro che livella gli strati del reale è pratica poetica assoluta, è purezza dello sguardo che nell’azzurro si fa purezza del pensiero.
Questo perché il blu, oltre ad essere uno dei colori della realtà per eccellenza è anche, come dice Napoleone stessa: “denso di storia […], è il colore dell’intelligenza, del pensiero, della poesia francese”. E allora ecco che il colore della meditazione, come chi conosce la produzione di Napoleone già saprà, diventa universo dell’artista, strumento ottico per filtrare l’assolutezza delle cose.
Il fil rouge – pardon, fil bleu – della mostra è proprio la triangolazione tra colore sensoriale e metaforico, astrazione geometrica e mimesi della luce, nella sua accezione più concreta. Questi tre elementi si mescolano in gradazioni differenti di opera in opera, raramente si equilibrano come accade in Sentieri di sole, opera di rimpetto all’entrata della grande sala espositiva, con quei pastelli che dal blu accolgono eccezionalmente anche il viola, che si sfumano, si rarefanno nella carta bianca, con estrema naturalezza nell’incontro tra moltiplicazione del cerchio e linea orizzontale, quella che contraddistingue il paesaggio e la materia.
In conclusione, le opere di Giulia Napoleone ci mostrano una certa sincerità della materia nell’illusione dell’astrazione. È pratica mai banale la sua, decennio dopo decennio, e a tratti di un leggiadra forza straniante, come una carezza, d’altronde in esse ritroviamo la concretezza del minimalismo che si abbraccia al colore blu e all’indefinitezza dell’ombra, base cromatica e base grafica dell’Impressionismo.
Giulia Napoleone
Il Blu
Galleria Richard Saltoun
Roma, Via Margutta 48a-48b
12 settembre – 28 ottobre 2023