Il 16 novembre 2024 AkropolisLibri ha realizzato la prima assoluta del film La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carmelo Bene. Regia di Clemente Tafuri (54’)
ISOLE Extimité/Sovraesposizione dell’Intimità
Una riflessione sul medium del disegno su carta è alla base della mostra tematica ISOLE. EXTIMITÉ/Sovraesposizione dell’Intimità, inauguratasi il 27 dicembre a Palazzo Tagliaferro, Comune di Andora. La mostra confronta artisti di generazioni e linguaggi differenti.
Il Museo Mineralogico Luciano Dabroi, in parallelo con il Contemporary Culture Center, espone opere provenienti da collezioni e prestiti di gallerie di profilo internazionale. Alla luce di esperienze diverse, ogni soggetto creativo collabora, interagendo, a configurare uno scenario in cui l’esperienza dell’altro e dell’altrove approda alla conoscenza di sé.
Riccarda Montenero
Habités par la peur/Abitati dalla paura
Riccarda Montenero. La sensazione nel flusso filmico della fotografia
Figure d’intensità sintomatica – diagrammatica
Teres Wydler – Paesaggio e Alterità
Presentazione del Processo – Rappresentazione della Traccia
Di formazione estetico-scientifica, Teres Wydler, è un’artista svizzera – nata a Berna, vive a Zurigo e in Ticino – seriamente impegnata sull’area dei processi microbiologici alternativi e innovativi. Dopo l’attuale mostra alla SharEvolution di Genova, diretta da Chiara Pinardi, si prevede una prossima mostra in Svizzera, a cura della Direttrice Mara Folini, al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona.
Gianni-Emilio Simonetti – Fluxus Again!
A Genova, a Palazzo Doria, è stato presentato il volume “Fluxus again! A history of a Radical Experience – 1952-1962-2022” a cura di Gianni-Emilio Simonetti, Danilo Montanari Editore-Fondazione Bonotto pubblicato in occasione dei 60 anni del movimento Fluxus
Autoritratto. Un destino
Jane McAdam Freud scompare a Londra. Il ricordo di Viana Conti.
Collage is Easy
Il 60° anniversario del movimento Fluxus viene celebrato a Genova con la personale di Gianni-Emilio Simonetti alla SharEvolution.
Živa Kraus. Pittura come «atto di resistenza»
Per Gilles Deleuze, teorico del nomadismo e della condizione rizomatica del desiderio, la funzione della filosofia è quella di costruire concetti. Il suo approccio all’arte e ad artisti come Bacon, Cézanne, Hantaï, Herbin, Klee, Michaux, Pollock, non cessa, infatti, di strutturare forme di pensiero e tipologie di termini che possano accostarne la complessità e renderla comprensibile a chi guarda, trasmettendone il portato essenziale, intimo. «Qual è il rapporto tra l’opera d’arte e la comunicazione? Nessuno, nessuno. L’opera d’arte – continua Gilles Deleuze – non è uno strumento di comunicazione. L’opera d’arte non ha nulla a che fare con la comunicazione. L’opera d’arte non contiene, a rigor di termini, la minima informazione. In compenso c’è un’affinità fondamentale tra l’opera d’arte e l’atto di resistenza. Allora lì sì, che ha qualcosa a che fare con l’informazione e con la comunicazione, a titolo di atto di resistenza. Ma qual è il rapporto misterioso che intercorre tra un’opera d’arte e un atto di resistenza? Dal momento in cui gli uomini che resistono non hanno né il tempo né talvolta la cultura necessari per avere alcun rapporto con l’arte…non so. Malraux sviluppa un buon concetto filosofico. Malraux dice una cosa molto semplice sull’arte; dice: ‘È la sola cosa che resiste alla morte’». L’opera pittorica di una Živa Kraus Unica è un lascito culturale alla città Unica di Venezia.
Luci nella notte. Figure del molteplice. Corpo investito/disinvestito tra Foucault e Bachtin
Pauline Curnier-Jardin & Feel Good Cooperative Fireflies (lucciole) Pinksummer, Palazzo Ducale, Cortile Maggiore, Genova
Arte e Rivelazione per un Museo di Paesaggi evenemenziali
Architetti e urbanisti, filosofi e ricercatori, orticultori e botanici, antropologi e sociologi, pedagogisti e agitatori, autori fantascientifici ed editori, provenienti da stati europei. da Israele, dal Medioriente, dalla Gran Bretagna, dal Marocco, si sono dati convegno a Venezia per delineare, su un orizzonte lagunare, il tanto paradossale quanto operazionale Museo dell’Incidente, ideato da Paul Virilio per un progetto a cura di Hala Wardé e del collettivo del MA Paul Virilio.
Giannetto FIESCHI
Nel centenario dalla nascita, la città di Genova celebra l’artista Giannetto Fieschi (Zogno, 1921 – Genova, 2010) rileggendone storicamente, iconologicamente e semanticamente l’opera con un progetto, a cura del Prof. Andrea B. Del Guercio, di mostre in itinere dal titolo Giannetto Fieschi. Dentro al Sacro – prima tappaarticolata in venti opere pittoriche, di grandi dimensioni, in significativi disegni e incisioni, seguita dalla seconda intitolata L’Esperienza della pittura, costituita da quattro opere polimateriche –vengono esposti Corpus spirituale, Il Tedio o La Funzione è una favola, entrambi del 1951, La Strage degli Innocui del 1954, il Minotauro del 1980, tutti lavori iperdimensionati, intenzionalmente rinvianti alla parete affrescata. Nota è la considerazione di Fieschi per il «valore corale ed etico della pittura murale».
Blu come coloritura politica, voce e tattilità come memoria
Ho visto un’alba blu, mostra/evento, su invito dell’Associazione Culturale Arteam, a cura di Livia Savorelli al Museo della Ceramica di Savona (30 ottobre – 19 dicembre) è l’esito della residenza all’Antico Giardino Laboratori,nei pressi di Albissola Marina (SV), dell’artista marchigiano, Giovanni Gaggia (1977, Pergola, cittadina tra Pesaro e Urbino in cui vive e lavora e dove ha creato, nel 2008, Casa Sponge, centro di accoglienza, rifugio di artisti e viaggiatori).
A Roof for Silence/Un Tetto per il Silenzio-Omaggio a Paul Virilio
Torniamo a parlare della 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, a cura di Hashim Sarkis, impostata sulla domanda. How will we live together?/Come vivremo insieme.
Hala Wardé, l’architetta franco-libanese che cura il Padiglione del Libano nella sede dei Magazzini del Sale alle Zattere, è fondatrice dello studio HW Architecture, vincitore del concorso per il BeMA-Beirut Museum of Art e progettista, con Jean Nouvel, del Louvre Abu Dhabi. Si è formata, dal 1986 al 1989, con Paul Virilio nell’atelier dell’École Spéciale d’Architecture a Parigi.
Claudio Costa-Hermann Nitsch. Il viaggio nell’ancestrale
Michela Rizzo, a Venezia, sottoscrive, con gli Eredi Anita Zeiro e Marisol Costa, la storicamente e concettualmente basilare mostra di Claudio Costa (Tirana 1942-Genova 1995) con Hermann Nitsch (Vienna 1938, residente e operante nel castello di Prinzendorf) curata da Stefano Castelli su un concept di Massimo Melotti, prematuramente scomparso. La presenza di Costa, nella galleria veneziana, segue la mostra curata, nel 2014, da Flaminio Gualdoni. L’imponente esposizione di opere di Nitsch è realizzata in collaborazione con l’Atelier Professor Hermann Nitsch Schloss Prinzendorf .