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L’inarchiviabile. L’archivio contro la storia, intervista a Marco Scotini

Da organo di potere, espressione di un’esigenza di ordinamento delle tracce della storia e di controllo della memoria, a strumento di riscrittura della stessa e dispositivo di resistenza socio-politica. Del processo di “disarchiviazione dell’archivio” parla Marco Scotini nel suo ultimo libro L’inarchiviabile. L’archivio contro la storia, pubblicato di recente da Meltemi. Uno studio che riprende e arricchisce la sua riflessione critica sul tema, portata avanti pionieristicamente da oltre vent’anni: evidenziando la problematicità di ogni discorso sull’archivio e il ribaltamento dell’illusione di classificazione e di controllo da cui nasce ad opera di molte pratiche artistiche internazionali. Esperienze che sconfinano con l’attivismo politico e che da più parti portano avanti “una moltiplicazione di assemblaggi combinatori, concatenamenti plurali e imprevisti di passato”. In una “sfida alla storia” come “traiettoria predefinita” e costrutto lineare, che implica anche “una revisione radicale dell’idea del tempo” e apre alla rivendicazione di altre temporalità possibili…

/F urbä/ è Simone Marsibilio

Sono stata invitata da Simone Marsibilio a fare visita nel suo nuovo spazio espositivo di Guardiagrele, nell’entroterra chietino, in Abruzzo. Era il 17 dicembre 2022, durante l’opening della mostra “Ora! Come allora | 1982-2022” nella YAG/Garage di Pescara, quando sono stata investita dall’energia delle sue parole. In realtà, Simone lo avevo intravisto molto tempo prima, lo osservavo da lontano e attendevo il momento giusto per capire di più su quello che aveva “messo in piedi”. Nel giorno di quel primo celere incontro avevo anche promesso che, di lì a breve, avrei finalmente varcato la soglia di /f urbä/.

L’allegoria di un sogno: Alfredo Pirri a Rende

La Calabria non finisce di stupire. Il primo di gennaio alle 16.30, all’imbrunire, quando tutti, sonnecchiando, smaltiscono il cenone, a Rende, presso il Museo Bilotti, si inaugura un’opera di Alfredo Pirri, leggera come bolle di sapone. Ne abbiamo parlato col direttore del museo, il mecenate Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.

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