Endecameron non è una semplice residenza artistica. E’ un laboratorio di lavoro comune e di riflessione che dura otto giorni. Gli artisti vi svolgono un ruolo decisivo, come esploratori di nuove forme, interpreti e traduttori delle ombre del caos. Non sono soli. Si confrontano ogni giorno con gli antropologi, psicoanalisti, comunicatori ecc. che organizzano la residenza. Oggi la parola a due di loro: Luisa Pronzato e Alessandra Fenizi.
Endecameron21, giorno #6
Robot che incubano i loro sogni e quadri come porte d’accesso verso mondi altri. Intelligenze artificiali che parlano d’amore e colori alchemici che pervadono le tele. Il Castello di Rocca Sinibalda tra fisico e metafisico nei progetti degli artisti in residenza Marcondiro e Mauro De Carli.
Endecameron21, giorno #5
Le superfici del Castello di Rocca Sinibalda reinventate con la tecnica del flottage dall’artista inglese Alex Hartley. E la vicenda umana di una delle custodi della fortezza come spunto di partenza per il progetto del fotografo e regista Francesco Cabras. Onirismo e realtà continuano a rincorrersi a Endecameron, come in un inafferrabile gioco di versi liberi.
Endecameron21, giorno #4
Il monologo perfomatico di VestandPage, che insieme a Marianna Andrigo e Aldo Aliprandi presteranno il corpo a una riflessione artistica sul tema della tubercolosi e dell’incubazione della malattia. Ma anche le sculture temporanee fatte di ghiaccio ed elastici di Jacopo Mandich, alberi mobili e chiavi surreali. Al quarto giorno di residenza il Castello di Rocca Sinibalda inizia a popolarsi di presenze fisiche e metafisiche, reali e oniriche, concrete ed eteree. Proprio come in un sogno.
Endecameron21, giorno #3
Iniziano il racconto di questa residenza artistica la pianista e cantate Claudia Aliotta insieme al violinista, compositore e tecnico del suono Fabio Imbergamo. Il loro progetto dal titolo “Asclepio e il sangue di Medusa”, trasversale tra composizione elettroacustica, sound-design, videomaking, e vocalità-canto, si propone come una possibile cura per l’umanità ferita dalla pandemia.
Endecameron21, giorno #2
Arrivati al Castello di Rocca Sinibalda per la quarta edizione di Endecameron, gli artisti hanno cominciato a familiarizzare con il Castello delle metamorfosi dove le forme, i volumi, gli spazi interni ed esterni, le immagini e le luci, le singolari collezioni, i percorsi interni diversi e insoliti invitano a non essere semplici, e a desiderare il cambiamento.
Endecameron21, giorno #1
Inizia oggi al Castello di Rocca Sinibalda (Rieti) la quarta edizione di Endecameron, la residenza artistica ideata da Enrico Pozzi e Cristina Cenci, in programma dal 31 luglio al 7 agosto 2021.
Serena Vestrucci, Fioritura. O dell’elogio della quotidianità
Fioritura è la prima mostra personale che la galleria Renata Fabbri arte contemporanea di Milano dedica all’artista Serena Vestrucci (Milano, 1986), mettendo in relazione due opere inedite – una famiglia di sculture e una serie di disegni – concepite in dialogo con gli spazi espositivi che le accolgono.
MIA FAIR. Torna a Milano l’appuntamento più atteso con la fotografia
Dopo l’annullamento dell’edizione 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, torna a Milano, dal 7 al 10 ottobre 2021, MIA FAIR: la più importante fiera italiana dedicata alla fotografia diretta da Fabio e Lorenza Castelli. Una nuova sede, due nuove sezioni, 90 gallerie sia italiane che estere a cui si aggiungono 50 espositori suddivisi tra editoria, design e progetti speciali.
Endecameron21. Incubatio | Incubazione
Il Castello di Rocca Sinibalda (Rieti) si prepara ad accogliere dal 31 luglio al 7 agosto Endecameron 21, la quarta edizione della residenza artistica iniziata nel 2018. L’origine è il Decameron di Giovanni Boccaccio. Per dieci giorni, dieci narratori con le loro storie hanno tenuto la Peste Nera fuori dalla Villa in cui si sono rifugiati. Poi arriva l’Undicesimo Giorno, il giorno dopo la fine delle storie, quando non ci sono più parole per salvarci dal Male. Cosa accade quel giorno, quando vengono meno l’ordine e il senso, la pagina è bianca e tutto rischia di perdere forma? Qui inizia l’Endecameron, un progetto di ricerca e artistico intorno al continua negoziato tra caos e cosmos.
Dan Halter, Money loves money
Continua nel percorso di approfondimento del panorama artistico africano Osart Gallery di Milano che, dopo le collettive African Textures e African Characters, con Money loves money inaugura un ciclo di personali dedicate alle figure più significative della scena contemporanea dell’Africa meridionale. A dare il via a questa nuova stagione è Dan Halter (Zimbabwe, 1977), artista la cui ricerca esplora i confini geografici, il fenomeno migratorio e altri temi politici e sociali come il razzismo e le persistenti conseguenze del colonialismo, attraverso una rielaborazione in chiave concettuale dei materiali appartenenti alla tradizione popolare e ponendo forte accento sul loro valore simbolico.
Sheila Hicks, Cosmic Arrivals
Difficile dare una definizione, incasellare dentro un perimetro netto e preciso, il lavoro dell’artista americana Sheila Hicks (Hastings, Nebraska,1934) a cui la galleria Francesca Minini di Milano dedica, per la prima volta nei suoi spazi, la personale dal titolo Cosmic Arrivals. Polisemico, stratificato, aperto all’interpretazione. Caldo, nella misura in cui esalta il potenziale energetico di un elemento naturale, primordiale e antico: il filo. Complesso, alla maniera di ogni intreccio, tanto sul piano formale quanto su quello semantico.
Francesco De Prezzo, Al limite del visibile
Si intitola Al limite del visibile la seconda personale che Loom Gallery di Milano dedica all’artista Francesco De Prezzo (Lecce, 1994) aprendo lo spazio espositivo a una riflessione di carattere concettuale sul tema della pittura, dei suoi confini, della sua percezione, finanche della sua trasfigurazione.
ATO Art Takes Over
Si intitola Trasformazione la mostra d’arte contemporanea che ATO Art Takes Over presenta a Milano, in Via della Spiga 48, nel celebre Quadrilatero della Moda. Manifesto di un nuovo rinascimento che, prendendo ispirazione dalle trasformazioni di negozi nelle principali strade di grandi città del mondo nei momenti di crisi economica, riempie d’arte gli spazi vuoti. Grazie a una stretta collaborazione tra proprietari e importanti gallerie d’arte milanesi, Galleria Raffaella Cortese e Galleria Francesca e Massimo Minini, due mostre personali, dedicate all’italiana Monica Bonvicini (Venezia, 1965) e all’israeliano Ariel Schlesinger (Gerusalemme, 1980), rivitalizzano una via che è stata culla per generazioni di artisti, poeti e intellettuali.