Presenza e assenza. Spazi pieni e vuoti. Vicinanza e lontananza. Quello di Cavagnoli è un mondo in cui gli opposti si attraggono e convivono in una dimensione sintonica, di compiuta armonia. Sono uomini e donne esistenti, veri alla vita e a sé stessi, eppure sfuggenti, gli occhi cristallizzati in un altrove che trasuda immaginazione o onirismo.
Vuoto fertile dentro quegli sguardi, vuoto che educa come bene dice Alessandro Grippa che ne ha redatto il testo critico e autore dei versi Da Ataru Sato proiettati in mostra:
Se disegno, questo è qualche cosa. Con ciò mi sento meno solo.
Quando non mi sento bene penso a questa cosa, prendo un pastello.
Soffro di solitudine, disegno tutto il tempo.
Gli uomini esistono all’esterno, io non posso entrare dentro te.
Provo a farmi immagine; a penetrarti.
Del resto è proprio il vuoto, la mancanza, la solitudine all’origine di un’indagine che trova nel titolo DE SIDERANTES la sintesi di una stratificazione di significati che aprono le opere alla molteplicità delle interpretazioni, svelandone al contempo la polisemia. Da una parte il de suggerisce sia il movimento dall’alto verso il basso, sia allontanamento e distacco, ma può essere anche letto come de privativo, vista la posizione iniziale. Dall’altra il termine sidus – dal lat. astro o stella -ci invita a considerare il desiderio come spinta propulsiva, tensione vitalistica che conduce dall’immobilismo dell’attesa, quella che si consuma sotto la volta celeste, all’ottenimento di quanto si ritiene indispensabile per l’appagamento dei propri bisogni. Da una parte l’impossibilità di seguire la rotta segnata dalle stelle e quindi una condizione di disorientamento, di perdita di riferimenti, di nostalgia, di lontananza. Dall’altra l’avvertimento positivo della mancanza, di ciò che è necessario alla vita, l’attesa e la ricerca della propria stella.
Figure in scala reale che instaurano un dialogo di mutua reciprocità con lo spettatore, un incontro che è esso stesso desiderio e che si materializza al cospetto di questi corpi, di questi volti. Non tentativi di somiglianza, bensì di esistenza. Dentro il bulbo oculare da cui il segno tracciato a matita fa uscire la vita, l’affermazione della grandezza e della potenza dell’esistenza. Un prolungamento del reale nell’irreale che apre un orizzonte potenzialmente infinito al racconto sull’Uomo.
Nell’ambito della realizzazione del progetto è stata inoltre attivata la campagna di crowdfunding #desiderantes che sarà attiva sulla piattaforma gofundme fino al 25 settembre. Per ogni 5 euro donati, sarà possibile ricevere un biglietto per partecipare all’estrazione di tre stampe fine art in edizione limitata firmate dall’artista. L’ultimo giorno della mostra saranno estratti i biglietti e la vincita comunicata ai fortunati. Per partecipare all’iniziativa e per ulteriori informazioni: https://www.gofundme.com/f/mariacristina-cavagnoli-solo-show
©Mariacristina Cavagnoli, Presenze, particolare, 2020, Ph. Courtesy Maria Parmigiani
©Mariacristina Cavagnoli, Animalier, 2016, Ph. Courtesy Maria Parmigiani
©Mariacristina Cavagnoli, Sogno notturno, 2018, Ph. Courtesy Maria Parmigiani
©Mariacristina Cavagnoli, Altrove, 2017, Ph. Courtesy Maria Parmigiani
DE SIDERANTES Mostra personale di Mariacristina Cavagnoli
A cura di Superfluo
Sale Agello | Museo Civico di Crema e del Cremasco
Centro Culturale Sant’Agostino, piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 5 Crema (CR)
Inaugurazione 7 settembre ore 19, con anteprima a partire alle ore 17
dal 8 al 26 settembre 2021
Ingresso libero contingentato ad un massimo di 15 persone contemporaneamente
Apertura speciale: giovedì 16 settembre ore 16 con presentazione ore 18 del libro Revisioni di Alessandro Grippa, Delta 3 Edizioni, Collana di poesia Aeclanum
Orari: venerdì, sabato, domenica 10-13 e 16-20
altri giorni su appuntamento
tel: 3345812165 | mail: desiderantes@libero.it
