Endecameron21, giorno #5

Le superfici del Castello di Rocca Sinibalda reinventate con la tecnica del flottage dall’artista inglese Alex Hartley. E la vicenda umana di una delle custodi della fortezza come spunto di partenza per il progetto del fotografo e regista Francesco Cabras. Onirismo e realtà continuano a rincorrersi a Endecameron, come in un inafferrabile gioco di versi liberi.

Alex Hartley, la pelle del Castello

La pratica multiforme di Alex Hartley comprende composizioni fotografiche a carattere scultoreo, installazioni architettoniche a grandezza naturale e, più recentemente, opere fotografiche uniche con elementi scultorei inseriti come bassorilievi sulle superfici di stampa. La sua indagine verte sul tema dell’architettura moderna e sui modi in cui essa è concepita e presentata. Avvalendosi della tecnica del flottage – sovrapponendo quindi un foglio di carta sulla superficie della pietra e, con l’utilizzo delle matite, lasciando affiorare a poco a poco i rilievi – Hartley sta producendo una serie di interventi diffusi nello spazio con l’intento di restituire al Castello quella che lui definisce la sua pelle. 

“Sto lavorando sui concetti di superficie, di spazio, di percezione dell’architettura che sono poi i temi centrali della mia ricerca. Mi muovo dalle pareti al pavimento, osservando come le persone vi camminano sopra e le impronte che lasciano impresse, estendendo il flottage a diversi contesti. A differenza di altri edifici, penso per esempio alla Villa Tugendhat (Brno, Repubblica Ceca) progettata dall’architetto Ludwig Mies van der Rohe e che sono andato personalmente a indagare, la superficie del Castello non è immobile, non é identica a sé stessa, ma continua a cambiare nel tempo. Con questo progetto é come se io mi fossi messo sulle sue tracce, come se cercassi di far riaffiorare le diverse pelli del Castello. E’ lì che mi connetto alla mia parte emotiva, lì che si materializza il sogno.”

Francesco Cabras | Agnes Falena Longeva

Agnes nasce con l’avvento del primo secolo dell’età contemporanea. Rivoluzioni, restaurazioni, risorgimento, evoluzionismo e decadentismo. Ma lei vivrà tutta la vita all’interno del Castello di Rocca Sinibalda insieme al ricordo del suo amore ucciso appena prima del matrimonio nella battaglia di Rieti-Antrodoco. Muore ottuagenaria ma rimane nel Castello-gabbia-galassia per vivere non un’altra vita, non una morte, ma vite infinite. Le maschere raccolte nella Stanza dello Sciamano sono il tramite per moltiplicarsi nelle vite di chi visita il Castello.

 AGNES

Mi chiamo Agnes e il mio cognome non lo ricordo più

Ero nata il primo gennaio del 1800

Mio padre era un fantasma in uniforme e mia madre una contadina

A 20 anni amavo un carbonaro e a 21 ero vedova senza mai essere sposata

Mentre nasceva il Risorgimento l’amor mio cadeva nelle Gole di Antrodoco sotto gli zoccoli dei cavalli bavaresi e dei loro cavalieri fantasma

Non li ho mai visti come non avevo mai visto il mio padre

non vidi più nemmeno l’amor mio

A 22 anni sono entrata in questo Castello e non sono più uscita

I miei fratellastri credevano fossi impazzita ma io stavo bene

Badavo al Castello e lui badava a me

Sessanta anni dopo ero morta e tre giorni dopo mi sono rincamminata dal cimitero verso il Castello

Non ero un fantasma, ero Agnes

I fantasmi hanno bisogno di sparire e di tornare

Io non sono mai andata via

I fantasmi hanno bisogno di fare del male

Io non voglio fare del male e nemmeno del bene

Sono solo curiosa

Avevo ordinato tutta la mia vita da crisalide per diventare una falena longeva

Sono sempre qui e la mia vita è tutte le vite di chi entra in questo castello, per un’ora, una settimana o per sempre

Sono ogni vita, sono chiunque, sono felice

______________________

Endecameron 21 Incubatio | Incubazione

31 giugno – 7 luglio 2021

Castello di Rocca Sinibalda 

Siti: www.endecameron.it, www.castelloroccasinibalda.it
Social media: Facebook Endecameron | Instagram @endecameron | Twitter endecameron