Alex Hartley, la pelle del Castello
La pratica multiforme di Alex Hartley comprende composizioni fotografiche a carattere scultoreo, installazioni architettoniche a grandezza naturale e, più recentemente, opere fotografiche uniche con elementi scultorei inseriti come bassorilievi sulle superfici di stampa. La sua indagine verte sul tema dell’architettura moderna e sui modi in cui essa è concepita e presentata. Avvalendosi della tecnica del flottage – sovrapponendo quindi un foglio di carta sulla superficie della pietra e, con l’utilizzo delle matite, lasciando affiorare a poco a poco i rilievi – Hartley sta producendo una serie di interventi diffusi nello spazio con l’intento di restituire al Castello quella che lui definisce la sua pelle.
“Sto lavorando sui concetti di superficie, di spazio, di percezione dell’architettura che sono poi i temi centrali della mia ricerca. Mi muovo dalle pareti al pavimento, osservando come le persone vi camminano sopra e le impronte che lasciano impresse, estendendo il flottage a diversi contesti. A differenza di altri edifici, penso per esempio alla Villa Tugendhat (Brno, Repubblica Ceca) progettata dall’architetto Ludwig Mies van der Rohe e che sono andato personalmente a indagare, la superficie del Castello non è immobile, non é identica a sé stessa, ma continua a cambiare nel tempo. Con questo progetto é come se io mi fossi messo sulle sue tracce, come se cercassi di far riaffiorare le diverse pelli del Castello. E’ lì che mi connetto alla mia parte emotiva, lì che si materializza il sogno.”
Francesco Cabras | Agnes Falena Longeva
Agnes nasce con l’avvento del primo secolo dell’età contemporanea. Rivoluzioni, restaurazioni, risorgimento, evoluzionismo e decadentismo. Ma lei vivrà tutta la vita all’interno del Castello di Rocca Sinibalda insieme al ricordo del suo amore ucciso appena prima del matrimonio nella battaglia di Rieti-Antrodoco. Muore ottuagenaria ma rimane nel Castello-gabbia-galassia per vivere non un’altra vita, non una morte, ma vite infinite. Le maschere raccolte nella Stanza dello Sciamano sono il tramite per moltiplicarsi nelle vite di chi visita il Castello.
AGNES
Mi chiamo Agnes e il mio cognome non lo ricordo più
Ero nata il primo gennaio del 1800
Mio padre era un fantasma in uniforme e mia madre una contadina
A 20 anni amavo un carbonaro e a 21 ero vedova senza mai essere sposata
Mentre nasceva il Risorgimento l’amor mio cadeva nelle Gole di Antrodoco sotto gli zoccoli dei cavalli bavaresi e dei loro cavalieri fantasma
Non li ho mai visti come non avevo mai visto il mio padre
non vidi più nemmeno l’amor mio
A 22 anni sono entrata in questo Castello e non sono più uscita
I miei fratellastri credevano fossi impazzita ma io stavo bene
Badavo al Castello e lui badava a me
Sessanta anni dopo ero morta e tre giorni dopo mi sono rincamminata dal cimitero verso il Castello
Non ero un fantasma, ero Agnes
I fantasmi hanno bisogno di sparire e di tornare
Io non sono mai andata via
I fantasmi hanno bisogno di fare del male
Io non voglio fare del male e nemmeno del bene
Sono solo curiosa
Avevo ordinato tutta la mia vita da crisalide per diventare una falena longeva
Sono sempre qui e la mia vita è tutte le vite di chi entra in questo castello, per un’ora, una settimana o per sempre
Sono ogni vita, sono chiunque, sono felice
©Endecameron21, Alex Hartley, Installation view, Castello di Rocca Sinibalda ©Endecameron21, Alex Hartley, Installation view, Castello di Rocca Sinibalda ©Endecameron21, Francesco Cabras, Castello di Rocca Sinibalda ©Endecameron21, Francesco Cabras, Castello di Rocca Sinibalda
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Endecameron 21 Incubatio | Incubazione
31 giugno – 7 luglio 2021
Castello di Rocca Sinibalda
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