Concentrico Art | La mostra con un tempo

Carpi è protagonista, sino al 24 luglio, del Concentrico Festival, diretto da Andrea Rostovi e Maddalena Caliumi e Chiara Pattacini alla produzione. Il festival rimette al centro la città e i suoi luoghi, anche quelli obliati, come accade con Concentrico Art, la mostra curata da Andrea Saltini.

Concentrico Art è il progetto curato da Andrea Saltini che rianima, nella città di Carpi, l’Ex Mercato Coperto, secondo i prodromi di una narrazione che entra in dialogo con lo spazio e – concentricamente – ne rimarca l’identità seguendo il ritmo di una architettura che più non è. La seconda edizione di Concentrico Art porta in scena l’opera di sette artisti che, nell’azione trasformatrice della mostra, investono in differenti volontà esplicative, mediante l’installazione grammaticale di linguaggi differenti, o meglio, aggregati per differenza, che rispondono alla necessità di espressione plurima.

Mustafa Sabbagh, Alex Dorici, Teo Vazquez, Mirko Frignani, Milena Altini, Veronica Barbato, Fabiana Fogagnolo sono gli artisti che hanno risposto alla chiamata di Andrea Saltini, definendo quale entità variabile quella geometria – ancora visibile e riconoscibile – dell’ex mercato carpigiano oggi abbandonato.

La mostra non ha un tema: ha un tempo.

Nelle parole – chiave – dell’artista e curatore di Concentrico Art, Andrea Saltini, è racchiuso il seme ontologico dell’intero progetto artistico che afferisce ed entra nell’ambito più ampio del Concentrico Festival.

La mente dell’artista si distingue da quella dell’essere umano animale per la sua capacità di andare oltre l’oggettività scoprendo nuove realtà, lo slancio vitale: il noi presente.

Viviamo gran parte della nostra esistenza in una dimensione assente, sospesi tra ciò che non esiste più, perché è già stato, e ciò che non esiste ancora, perché non si è ancora realizzato, del tutto indifferenti all’unica dimensione temporale in cui possiamo realmente essere, in cui abbiamo potere: il nostro presente. È adesso che si consuma la vita, adesso si giocano le sorti della partita, anziché preoccuparci del passato e del futuro dovremmo occuparci del nostro presente: il qui e ora.

Concentrico Art, Ph. Mirko Frignani

Hic et Nunc poli opposti, uguali e contrari di un percorso narrativo che i 7 artisti hanno fatto propri, delineando un itinerario estetico, maieutico e concettuale in grado di spostare l’attenzione sulla resa duale che il tempo è in grado di doppiare con l’oggetto e con l’idea.

Il qui e ora è, allo stesso modo, una dimensione che racchiude uno spazio, un’immagine, una azione, un’idea per farne traslitterazione definibile mediante un nuovo rapporto con un vissuto – dello spazio dell’Ex Mercato, degli artisti, del pubblico – che dimora nel flusso della visione e dell’aggregazione. Una aggregazione che avviene attraverso il legame ex novo tra materia, oggetto e persistenza, cosicché possa esser tracciato un cammino circuitale e causale – non casuale – secondo cui osservare l’agire percettivo dei sensi nei confronti delle opere.

Andrea Saltini, nell’evincere il concept alla base della II edizione di Concentrico Art, sottolinea ancora l’importanza di riappropriarsi della percezione sensoriale in un tempo che è esaltazione dell’obnubilamento, dell’osservazione veloce, mediata, fallace:

Perché è oggi che costruiamo il passato di domani. Rumore, impegni, il multitasking esasperato, l’incapacità di restare soli con noi stessi, cercando disperatamente quella esagerazione che come uno tsunami ci trascini via dall’adesso, dal qui e ora. Camminiamo senza vedere, parliamo senza ascoltare, stringiamo senza sentire, regaliamo i nostri giorni alla fitta nebbia dell’oblio. Ecco, “oblio”, è la parola giusta! Questi artisti affrontano la vera e propria tragedia dell’oblio presente. Dentro l’oblio presente non ci sono le nostre azioni, le vite degli altri e la percezione di una realtà, ci siamo noi. Qui ed ora.

Noi, ovvero osservatori e protagonisti sintattici e percettivi del progetto espositivo, siamo accolti, sin dall’ingresso in quel che fu il Mercato Coperto di Carpi, dalla prima opera, un intervento di Teo Vazquez, un triplice murale che accoglie lo sguardo dei visitatori di Piazzale Ramazzini, posto sulla facciata dell’Ex Mercato: si osserva – e si è osservati da – la protagonista mascherata da lui ritratta e si è pronti a scoprire Concentrico Art.

Se si sceglie di procedere in senso antiorario, si incontreranno Veronica Barbato con la duplice installazione Qualcuno sta guardando e Tua sorella, lavori immersi nello spazio di un banco commerciale e che, oggi, qui ed ora, pone in relazione opere tratte dal suo archivio del 2020 e del 2022 in grado di ragionare su ciò che ha a che fare, a vario titolo, con il corpo umano, suoi dettagli considerati censurabili, riportati, dalla Barbato, ad essere simboliche icone di un richiamo, di una attestazione dell’alterità sociale e culturale che ha finito, negli anni, per stratificare quanto considerato negativo per il pensiero borghese.

Alla dimensione del sentimento di introspezione e apparizione del disagio profondo della psiche, reso poesia attraverso l’arte, appartiene il primo dei due lavori presentati da Mirko Frignani, Calmatempesta, un progetto fotografico e di installazione ambientale che tende a trasformare, per via illusoria ed onirica, il corpo umano e i suoi dettagli in porti, approdi e flutti marini, solcati da barchette indenni o riportanti cicatrici sulla materia, allegoria delle tempeste che ognuno di noi vive e sente, quell’ondivagare tra i flutti della vita in cui affondiamo per risalire.

Il percorso prosegue con l’azione di Milena Altini, ‘scultrice della pelle’, medium materico che utilizza, in modo emblematico, per trasposizione di sentimento, attraverso il quale attraversa lo spazio abitandolo in maniera inclusiva, generando spazi in cui i filamenti di cuoio, di pelle, agguantano i visitatori che possono diventare attori di una mise en abyme che gioca con lo spazio accogliente e ne trasforma i gradienti percettivi, cosa che, in modo contrario, avviene con la seconda opera presentata, la quale interviene nello spazio giocando sulle dimensioni prospettiche dei pieni e dei vuoti, nei cui solchi il tempo si interpola.

Aletheia, invece, è il lavoro proposto da Fabiana Fogagnolo, che indaga le dinamiche complesse della trasformazione, dell’accettazione del sé e tale prospettiva in tensione verso l’altro da sé. In questo modo, secondo un ritmo dettato da opere in dittico che trovano armonia complessa con lo spazio assegnato all’artista, Aletheia, in maniera serrata, occupa la mente dell’osservatore, ponendo interrogativi plurimi e echi agitati.

Concentrico Art e la sua mostra hanno un andamento circolare – non poteva essere altrimenti – e dopo le opere e gli artisti già citati, è la volta di Mustafa Sabbagh, presente con due opere di cui una inedita. La prima, Anthro-pop-gonia, è una video installazione composita, in cui la ricerca dell’armonia avviene secondo la costruzione filosofica di suoni che generano una armonica dinamica, unica ed infinita, mentre la distopia dettata dalle immagini – come spesso accade nei lavori di Sabbagh – lascia emergere un duplice binario di significazione cognitiva. Addentrandosi, poi, attraverso l’armonia infinita, l’artista invita ad entrare in un luogo OFF LIMITS, installazione inedita e site specific che indaga le – drammatiche – connessioni tra pornografia, guerra, femminicidi, censura ed immoralità, seguendo una strada tracciata da biografie femminili di donne uccise, da cui l’artista ha estrapolato pagine di diari ed istanti di felicità. D’improvviso, come accade per l’indagine sull’autoerotismo, sulla bellezza dell’essenza della verità, è la forma a definire vacuamente il valore di qualsiasi cosa, delle vite umane comprese; ma, come è ovvio, la forma, se non ha sostanza è solo cosmetica, priva di estetica e l’intera ricerca di Mustafa Sabbagh ha sempre combattuto il fuoco fatuo della vanitas.

Concentrico Art prosegue con le due ultime esperienze. Il pubblico incontrerà nuovamente Mirko Frignani con l’opera Se non vedo credo, in cui foto ed installazione, simbologie ancestrali legate alla religione e allegorici scatti interrogano la questione della fede sotto molteplici aspetti, sia da un punto di vista psicologico che da un punto di vista allegorico. Negli interrogativi – sospesi – di Frignani significato e significante paiono combaciare sino a quando il dubitare agisce per affermazione di forza epistomologica.

Lo spazio e la sua trasformazione sono al centro dell’ultima opera presente nel percorso di Concentrico Art: l’installazione site specific di Scotch Art di Alex Dorici. Geometrizzazione illusoria, identità storica e stratificazione cronologica sono gli elementi che entrano a far parte della mise en scène di ampliamento metaforico dell’Ex Mercato operato da Dorici, il quale perimetra in modo sorprendente ed inusuale l’alterazione architettonica mediante cui lo spaesamento iniziale si trasforma in nuova prospettiva.

Concentrico Art, dunque, oltre ad essere una mostra senza tema – ovvero senza ostacoli – capace però, di racchiudere in sé molti concetti e riflessioni, una moltitudine di voci, pensieri e sguardi – come in un mercato ideale – è un progetto che rimette in discussione le variabili del tempo presente, le sue interazioni con i passaggi esistenziali, con le dinamiche delle matasse emotive che, spesso, temiamo di sbrogliare. Concentrico, però, come ricorda il lemma stesso, è circolarità; ciò che in esso accade, per forza centripeta, produce un mutamento e, come insegna l’arte, è nel qui ed ora che deve attuarsi il cambiamento.

CONCENTRICO ART
A cura di Andrea Saltini
Opere di Mustafa Sabbagh, Alex Dorici, Teo Vazquez, Mirko Frignani, Milena Altini, Veronica Barbato, Fabiana Fogagnolo
Ex Mercato Coperto, Piazzale Ramazzini, Carpi (MO)
Dal 3 al 24 luglio 2022

Orari: da lunedì a venerdì ore 18.00-23.00, sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 18.00-23.00, possibilità di visite guidate.
Ingresso 5 € + diritti di prevendita
Ogni sabato ingresso gratuito per gli studenti; Minori di 14 anni solo se accompagnati
Per informazioni: Concentrico Festival
T. +39 338 2923478 (WhatsApp) | info@concentricofestival.it | www.concentricofestival.it FB https://www.facebook.com/ConcentricoFestival | IG https://www.instagram.com/concentrico_festival/
Ufficio stampa: CSArt – Comunicazione per l’Arte
T. +39 0522 1715142 | M. +39 348 7025100 | info@csart.it | www.csart.it

Concentrico Festival è promosso dall’Associazione culturale AppenAppena – Aps, con il patrocinio del Comune di Carpi, il contributo di Regione Emilia Romagna, Fondazione Marchesini Act, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il sostegno di Aimag Spa, CMB, Garc Spa, Coop alleanza 3.0, Arteficio, Bper, Nestart. Hanno collaborato alla realizzazione del progetto Mattatoio Culture Club, Associazione Penrose, UDI Carpi, Non una di meno Carpi, Vivere Donna Centro Anti violenza, La Fenice Libreria, Nonno Pep Beer&Food, SONDA – Centro Musica Modena.

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.