Vi ricordate i gommoni di Ai Weiwei, quelli appesi sulle facciate di palazzo Strozzi come sul fianco di una nave, magari in procinto di affondare (ogni riferimento alle barche dei migranti o alla Costa Concordia è puramente casuale)? L’opera realizzata nello stesso sito da JR, uno squarcio da cui si intravedono statue, cortili, biblioteche, non è da meno.
Un “artista complementare”: Gino Di Maggio
L’anno scorso la Francia lo ha festeggiato con una grande mostra, in cui opere di “suoi” artisti venivano per la prima volta presentate in modo sistematico. In Italia, tuttavia, è poco noto. Classe 1940, siciliano d’origine e milanese d’adozione, Gino Di Maggio occupa un ruolo di primo piano sulla scena artistica internazionale. Il nostro colloquio reca una dimostrazione sintetica dei percorsi in cui Gino si è addentrato. Con uno spirito, indomito, di “artista complementare”.
Mostre, musei e pandemia – Vincenzo Trione
Il Black Out delle mostre “di ogni ordine e grado”, dalle esposizioni di quartiere alle grandi rassegne dei musei generalisti, ha avuto persino effetti positivi, come la cancellazione, si spera finale, di eventi solo di cassetta, economicamente, culturalmente e socialmente insostenibili. Ha altresì incoraggiato, anche attraverso l’impegno di tutti gli operatori del settore nel trovare canali alternativi, l’istaurarsi di una relazione più meditata e complessa con il pubblico. Che non può tuttavia prescindere, essendo le opere dei “corpi”, dalla fisicità del contatto. Ne abbiamo discusso, tra provocazioni mie e proposte operative del mio interlocutore, con Vincenzo Trione, storico dell’arte, critico (tra i suoi libri Effetto città. Arte cinema modernità, 2014; Contro le mostre, con Tomaso Montanari, 2017 e l’ultimoL’opera interminabile: arte e XXI secolo, 2019), firma assai nota del “Corriere della Sera” e curatore di mostre di prima grandezza come il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015, Codice Italia, e ancora ordinario presso lo IULM di Milano, dove ricopre anche il ruolo di Coordinatore del Dottorato di ricerca in Visual and Media Studies e la carica di Preside della Facoltà di Arti e Turismo, nonché, dal settembre 2020, Presidente della Scuola del Patrimonio della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali: responsabilità che lo lega a doppio filo alle difficoltà e alle esigenze dei professionisti della cultura.
Viva le donne
Il 2 ottobre scorso entrambi i miei figli hanno celebrato la festa dei nonni: le rispettive maestre, molto attente a queste ricorrenze, hanno fatto preparare loro poesie e disegni per…
L’oggetto dell’amore
Dopo i coriandoli, l’incendio. Le opere di Banksy non conoscono riposo. Stavolta però non è l’artista il distruttore. Né l’azione intende stupire o provocare.
Arte cura(tela) e pandemia: Damiano Gullì
La nostra inchiesta prosegue con Damiano Gullì, head curator di fresca nomina del Public Program della Triennale di Milano, avamposto disciplinare e punto di raccordo tra il mondo dell’arte e quello del lavoro nelle sue punte più avanzate:dal design all’architettura, dalla rigenerazione urbana alla fotografia, dal teatro alle performing art.
Arte, cura(tela) e pandemia
Nelle puntate precedenti abbiamo considerato, attraverso le voci di tre galleristi italiani, la relazione tra mercato e pandemia. Segue un confronto sulle problematiche che la situazione attuale pone ai curatori.
Arte, mercato e pandemia: Benedetta Spalletti
Aperta a Pescara dai primi del 2000 e dal 2018 presente anche a Milano, la galleria Vistamare è uno di quegli spazi che, lavorando con artisti consolidati come Steinbach, Baumgarten, Anselmo o Kosuth e giovani emergenti come Polys Peslikas, che ha rappresentato Cipro alla 57esima Biennale di Venezia, attualmente in mostra nella sede di Pescara, è diventata nel tempo un punto di riferimento in un mercato in continua evoluzione. Di questo mercato, della sua trasformazione causa pandemia e di un’auspicabile, futura ripartenza abbiamo discusso, dopo i colloqui con Massimo De Carlo e Mario Cristiani, con Benedetta Spalletti, nipote di Ettore Spalletti, storica fondatrice della galleria.
Arte, mercato e pandemia: Mario Cristiani
In un momento storico che ha costretto tutti gli operatori dell’arte, chi più chi meno, a ripensare il proprio ruolo, la riapertura del mercato deve per forza partire dalla consapevolezza di non attraversare una semplice fase, ma un cambiamento radicale. Che non va sprecato. Dopo un primo colloquio con Massimo De Carlo, ne abbiamo discusso per la nuova rubrica Sistematica, su Segnonline, con Mario Cristiani di Galleria Continua.
Arte mercato e pandemia: Massimo De Carlo
Il 2020 è stato, tra le altre cose, l’annus horribilis dell’arte. Forse solo le grandi guerre del secolo scorso erano state capaci di imporre un fermo biologico paragonabile alla chiusura pressoché totale di ogni mostra fiera o rassegna artistica nell’intero pianeta. Dopo un’euforica partenza all’insegna del dialogo, della co-creazione, della libera condivisione degli eventi, quando sembrava che tutto si fosse spostato online e la pandemia, costringendo a sfruttare a pieno le potenzialità dei mezzi digitali, stesse spalancando le porte di nuovi mercati, si è fatta strada, tra una chiusura e l’altra via via più rigorose e soffocanti, l’amara consapevolezza di non attraversare una semplice fase, ma qualcosa di più profondo e duraturo.
Un ottimo scambio
I nostri capolavori vanno all’estero, a noi rimangono (in prestito) i veri falsi di Hirst. Solo gli indiani, scambiando l’oro con le perline di Colombo, erano riusciti a fare meglio.
Lo stadio dell’arte
Sui “valori” dell’arte e le chiacchiere da stadio.
Saper di non sapere. Sulle ultime Incursioni di Salvatore Settis
Incursioni. Arte contemporanea e tradizione è l’ultimo libro di Salvatore Settis pubblicato per Feltrinelli, Milano a novembre 2020.
Chi controlla i controllori
Lo strapotere dei social, testimoniato dal recente blocco dell’account del Presidente degli Stati Uniti dopo l’assalto al Congresso, fa riflettere, in campo artistico, sulla centralità della critica, quasi un cuscinetto tra le esigenze di libertà del pubblico e le logiche stringenti del sistema.
Una performance finita male
“La luce del mondo si è spenta. L’impero romano è stato decapitato. La distruzione di una sola città ha distrutto il mondo”. Così Girolamo nelle sue Epistole quando, tra il 24 e…
Invito al poliamore
Sulla rimozione di un discusso intervento di street art nel centro di Palermo.