Arco Madrid 2025

Autonomia Estetica. Colloquio con Luigi Amato e Dario La Mendola

Una cosa pare certa: tutti credono che il mondo editoriale, dai quotidiani alle riviste, dai libri a chissà che altro, sia saturo. Eppure, ogni giorno, si sente quasi la necessità di fornire ulteriori contributi. Ciò potrà apparire un’insanabile contraddizione. E invece non c’è nulla di più coerente: il pensiero umano è una costante ri-produzione di se stesso. Soprattutto se ciò accade in Italia, paese la cui editoria non è di certo libera o imparziale. Rimanendo in tema, dalla primavera del 2023 si fa strada nel panorama complesso del nostro mondo culturale una rassegna, “Autonomia Estetica”, a cura delle cattedre di Estetica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, che sta conquistando, numero dopo numero, sedi istituzionali, luoghi underground, parchi, biblioteche, musei ecc. E chiaramente lettori, di ogni parte della penisola, di ogni istruzione e di ogni lingua. Ne parliamo con Luigi Amato e Dario La Mendola, entrambi docenti di Estetica presso l’Accademia panormita, che di “Autonomia Estetica” sono rispettivamente direttore e co-fondatore (l’altro fondatore è sempre Luigi Amato).

Cosa vi ha spinto a fondare una raccolta di saggi che somiglia a un periodico, non essendolo? 

Luigi Amato. Risponderei la voglia di offrire punti di vista innovativi, differenti da ciò che il mainstream propone. Ma, giunti al terzo volume, rispondo con più esattezza che sono stati i lettori stessi, i quali appaiono, dopo ogni presentazione, desiderosi di conoscere qualcosa di non trattato dai media, di introvabile, di provocatorio. La nostra raccolta di saggi non intende sostituirsi alle riviste di settore. Il suo scopo è fondare un circuito di autori e lettori che facciano da linfa per la cultura italiana. 

Qual è la linea editoriale di questa raccolta di saggi, se posso dir così? 

Dario La Mendola La curiosità e poco altro. La raccolta di saggi raccoglie scritti di ogni stile, coerenti con il mondo dell’estetica, del sentire, della rappresentazione artistica, del racconto storico e culturale del nostro mondo, elaborati da studiosi che lavorano nelle accademie, nelle università, e anche da ricercatori, scrittori, artisti, con un taglio divulgativo, narrativo, mai a discapito della rigorosità scientifica. Nella raccolta vengono proposte teorie, opinioni, commenti, saggi e recensioni. Chi insegna e chi ricerca ha, in “Autonomia Estetica”, un albergo ospitale. 

Le diverse posizioni tra gli autori della raccolta di saggi creeranno, immagino, non pochi dissidi… 

Dario La Mendola. Lo spero. Non avrebbe senso una raccolta di saggi priva di dissidi. Il mio collega e io abbiamo due ambiti di ricerca differenti, e sicuramente per alcuni aspetti inconciliabili. Oltre all’estetica, che è la disciplina che insegniamo e che per noi rappresenta un metodo di ricerca, lui ha una più profonda conoscenza storica, è specializzato in geopolitica e soprattutto è un attento analista dei fenomeni culturali del mondo contemporaneo. Io mi sono formato in estetica biologica, ho studiato estetica presso un noto docente di estetica evoluzionista palermitano, e mi sono specializzato nell’estetica della natura e nella filosofia del giardino presso campus toscani e vivai. I redattori inoltre hanno, ognuno di loro, degli ambiti di ricerca altrettanto differenti. Questo offre un quadro quanto più completo possibile, perché vario e contrastante. Io la chiamo biodiversità culturale. 

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