bn+ BRINANOVARA
bn+ BRINANOVARA, unpredictable ecosystem, 2020, olio e smalti erosi su tavola, trasparente 98 x 71,5 x 6 cm

Scandagliare l’invisibile negli abissi di bn+ BRINANOVARA

Hadal Zone è il titolo del progetto di bn+ BRINANOVARA, duo artistico composto da Giorgio Brina e Simone Novara, a cura di Valentina Muzi, in mostra a Roma presso Spazio in situ e visitabile fino al 12 ottobre 2020.

L’unico modo di sfuggire all’abisso è di guardarlo e misurarlo e sondarlo e discendervi. Cesare Pavese, Il mestiere di vivere

E con la brama di andare a fondo e scandagliare l’invisibile ci immergiamo in Hadal Zone, progetto di bn+ BRINANOVARA, a cura di Valentina Muzi, in mostra a Roma presso Spazio in situ e visitabile fino al 12 ottobre 2020. 

Siamo in un artist-run space sito nel quartiere Tor Bella Monaca a est di Roma, ed è qui che il duo artistico bn+ BRINANOVARA, composto da Giorgio Brina e Simone Novara, mette ‘in scena’ un ecosistema abissale che porta in superficie segnali di un mondo diverso che attinge all’arte, alla storia e a un immaginario astrattivo spazio-tempo, dove dipinti di figure riconoscibili e, facilmente ascrivibili alla pittura di maniera, coesistono con dettagli e installazioni luminescenti, oggetti che paiono alieni, come reperti di un’archeologia di un tempo sospeso nello spazio, piccoli relitti adagiati e dormienti nell’abisso, in questa immersiva Hadal Zone. Siamo in un disegno fatto di ombre, oscurità e luci nascoste, un percorso dove è facile perdere la bussola, laddove chi ‘guida’ ha in parte tracciato un iter non agevole, soprattutto per coloro che restano ancorati alla superficie, timorosi di esplorare il buio fuori e dentro sé stessi. Negli abissi di bn+BRINANOVARA linee e traiettorie in parte appaiono indicate, come nel dittico figurativo collocato su una delle pareti laterali della sala, dove pare converga il focus dell’intero progetto, il centro verso cui dirigere lo sguardo, quasi un invito ‘personale’ degli stessi artisti ai visitatori a immergersi e scandagliare l’invisibile per riflettere sul tempo e lo spazio in situ, reale e virtuale.

E allora andiamo a fondo alle immagini, a ciò che vediamo ma, soprattutto, non vediamo, alla materia, all’intangibile, alla storia, alla finzione; come in un viaggio, indaghiamo nuove possibilità di pensiero, azione e senso, gli artisti stimolano l’osservatore a entrare nelle immagini e, al contempo, inventare prospettive e luoghi differenti ove l’immagine può vivere abitando una dimensione non ordinaria, per smuovere l’animo che inizia a vedere, risvegliarsi e rivenire alla luce. Un progetto, quello di bn+ BRINANOVARA, che ci trasporta, attraverso opere pittoriche di varie dimensioni e installazioni, in un gioco di rimandi storici, artistici e simbolici laddove il tempo risulta sospeso e connesso allo spazio in situ. L’interazione con le immagini diviene punto di riflessione centrale, sorgono quesiti dal profondo degli abissi, bisogna acuire l’occhio, uscire dal buio e riuscire a trovare quel punto di luce, la scintilla che ci permetta di focalizzare la nostra attenzione sul presente contemporaneo, sulla dematerializzazione dell’oggetto che ci permette di aprirci alla piena visione, sul tempo e lo spazio dell’immagine che siamo e viviamo. Bn+ BRINANOVARA praticando la cancellazione dell’evidenza, non vogliono mostrare ma far emergere ciò che non è dato vedere, stimolando l’esplorazione di territori sommersi. 

Quanti luoghi può vivere un’immagine? La questione su cui il duo artistico si sofferma è quanto mai aperta e suscettibile di altrettanti quesiti legati all’immagine nella sua ubicazione fisica e, altresì, immateriale. L’immagine è il terreno su cui si innesta un’indagine che va a scandagliare l’abisso della contemporaneità e quel senso critico mancante. Ecco allora che la risposta possibile è data dall’infinità logistica dell’immagine stessa e dalla visione immaginifica del fruitore. In questi crepacci profondi che si aprono nel cuore degli oceani, nelle oscure profondità degli abissi, Hadal Zone di bn+ BRINANOVARA risulta un ecosistema in equilibrio compositivo, il buio e la luce delle opere esposte coesistono e abitano la dimensione dell’indifferenziato. Tra architetture accennate, figure di maniera e paesaggi astratti, ove la messa a fuoco e la profondità di campo svaniscono nell’evanescente fluidità cromatica, il percorso risulta immersivo. E in questo abisso troviamo qualcosa di nuovo, la luce di un mondo invisibile nel quale scorgere nuove possibilità creative per immaginare ecosistemi non visti, sommersi nel tempo e nella terra del profondo Ade. 

Il progetto Hadal Zone di bn+BRINANOVARA sarà accompagnato da una pubblicazione indipendente curata da Iacopo Prinetti, nella quale sono riuniti i testi di Eleonora Aloise, Francesco Beneggi, bn+, Simone Cametti, Christophe Constantin, Federica Fiumelli, Giuseppe Frangi, Valentina Muzi, Iacopo Prinetti, Kristian Sturi e Saverio Verini.

Hadal Zone bn+BRINANOVARA
a cura di Valentina Muzi
fino al 12 ottobre 2020 

Spazio In Situ, Via San Biagio Platani 7 – 00133 Roma
Visita su appuntamento insituroma@gmail.com +39.328.543.98.28