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Cielomare | Ilaria Abbiento & Giuseppe Ciracì

Momart Gallery, nel cuore dei Sassi di Matera ospita Cielomare, a cura di Carmelo Cipriani, una doppia personale di Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì.

Cielomare: un termine la cui carica immaginifica è talmente forte da far pensare ad un non luogo in cui tutto può accadere, in sintonia con la natura e la fantasia, secondo le dinamiche di una creazione ex ante di cosmogonie uniche ed irripetibili. A dar vita a tale dimensione due artisti e due linguaggi, Ilaria Abbiento – con la fotografia – e Giuseppe Ciracì – con la pittura – sotto la guida di Carmelo Cipriani, in un posto davvero unico e speciale, la Momart Gallery di Monica Palumbo, nel cuore vivo e pulsante dei Sassi di Matera.

Il numero di visitatori che sono entrati in contatto con le opere dei due artisti – riportando in auge il valore di un turismo culturale che ha ripreso dopo due anni di stasi – continua a crescere e, sino al 21 agosto, ultimo giorno di mostra, ciò sembra una costante processuale dell’intervento che la Momart Gallery ha intrapreso subito dopo i lockdown, già a partire dal settembre 2021.

Per comprendere appieno Cielomare si può seguire la linea conduttrice che Carmelo Cipriani, nel testo critico che accompagna la sua curatela, ha così tracciato: “I due artisti non creano sulla natura, ma con la natura. Le loro opere si pongono in un rapporto di continuità diretta con l’elemento che le ha generate, instaurando al contempo un fecondo dialogo tra loro, fatto di riverberi, assonanze, coincidenze, non solo cromatiche. Al di là del connubio arte e natura e del colore è infatti possibile rintracciare almeno un’altra consonanza tra le loro ricerche: l’attitudine accumulatoria.”

I due artisti, difatti, entrano in relazione secondo una concordanza di espressione e prospettive che ritrovano dopo anni, da quando, nel 2015, entrambi erano stati in residenza a Cosenza e, da allora, il progetto Cielomare ha preso ideale avvio, sino alla concretizzazione che i Sassi di Matera e gli affascinanti antri di Momart Gallery hanno saputo rendere realtà secondo un percorso affine e accomunato dal ruolo affidato all’azzurro, quello del cielo, appunto, per Giuseppe Ciracì e quello del mare per Ilaria Abbiento.

Giuseppe Ciracì sottrae le fotografie ai libri di storia dell’arte, riproduzioni di grandi capolavori di cui l’artista si appropria inserendosi di diritto nell’interrotto flusso creativo dell’uomo. La sua non è presunzione di gareggiare con i pittori antichi o di inserirsi a forza nella schiera dei “moderni” (chi lo conosce sa bene che simili atteggiamenti non gli appartengono), il suo è piuttosto l’intento di far dialogare su un piano paritetico – questo sì come facevano gli antichi – arte e natura e di riallacciare al contempo i fili della storia, unendo passato e presente. Quelle desunte dai libri non sono però immagini neutre, prese ed inserite sic et simpliciter nell’opera; possiedono già un proprio vissuto, fatto di mesi di esposizione al sole, alla pioggia, al vento, alla neve, secondo un modus operandi adottato dall’artista sin dal 2011.

Afferma Carmelo Cipriani, lasciando che l’osservatore possa porre il proprio sguardo in quel flusso dialogico tra arte e natura che si perde nell’infinito della volta celeste, sovrastandoci ma avvolgendoci.

Ilaria Abbiento raccoglie immagini del mare componendole in polittici azzurri, le confronta con altre a soggetto antropico rintracciando corrispondenze formali inaspettate, le rapporta a suoni esterni che scopre essere incredibilmente vicini, il tutto in un’operazione di scavo interiore oltre che di rappresentazione del reale. Si sente parte del mare, da esso trae ispirazione e forza, dando concreta attuazione a quello che Romain Rolland ha chiamato “sentimento oceanico”. La sua è un’indagine dell’invisibile ancor prima che del visibile. Scruta il paesaggio, ne coglie i tempi ancestrali e ne registra porzioni più o meno vaste, dalla superficie marina, indiscussa protagonista, alla veduta di un faro, da un muro scrostato ad un telo di pescatori, componendo sulla via tracciata dalla realtà la scala cromatica dell’azzurro, dal bianco lattiginoso dell’intonaco al blu intenso, tendente al nero, degli abissi, che in altomare è possibile percepire in superficie. Quelle profondità marine sono per l’artista come l’animo umano: affascinanti nella loro imperscrutabilità.

Ed ecco, perciò, che l’artista partenopea, genera ciò che nel 2019, in occasione di Imago Murgantia, avevo descritto come una mappatura in grado di compiere ‘un atto concettuale teso alla costruzione di una concatenata narratologia, commistione di frames e frammenti che paiono derivazione di scene e sequenze inconsce, filtrate attraverso la visione del mare. L’indagine propone la voce del mare come la sola da ascoltare, la sola linea di confine da seguire, mentre l’acqua si rarefa nel cielo, il suo moto ondoso trova requie sulla terra. Il mare è l’anima con cui la fotografa partenopea ha stretto un indissolubile legame, è la sua memoria, catturata dalle cartografie e dagli scatti. Essa, però, si fa collettiva, come poesia visiva che immerge l’astante nell’infinito blu, con malinconica forza, ancorata ad un atavico vincolo con le acque, il cui ritmo perpetuo, per pochi istanti, corrisponde a quello del nostro respiro.’

Se in tal maniera, perciò, Cielomare si apre ad una narrazione ammaliante e la cui fascinazione risiede nell’altrove, tuttavia, ciò non distrae dal presente, questo nostro tumuoltoso presente, ove l’incertezza regnante la storia che viviamo deve, necessariamente, ricorrere ad appigliarsi a quanto di più caro esiste e che, molto spesso, è rintracciabile nella natura, nel nostro dialogo con essa – specchio del rapporto che intraprendiamo con noi stessi – .

Volo ed immersione, sguardo verso l’alto e tuffo verso il basso, vertigine e abisso si incontrano nelle poetiche di Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì, gemmano una dimensione metareale, quel Cielomare che è possibile toccare solo in un luogo altrettanto misterico ed enigmatico come i Sassi di Matera, cui Momart Gallery spetta un accesso sospeso tra passato e futuro, laddove costruzioni oniriche ed energie ancestrali si fondono.


CIELOMARE
a cura di Carmelo Cipriani
Momart Gallery, Piazza Madonna dell’Idris, 4-7, Matera
14 luglio | 21 agosto 2022
dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13, dalle 17 alle 20
Info: +39 338 841 4318 | momartgallery57@gmail.com

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.