VinArte, il festival artistico ideato da Giuseppe Leone, codiretto con Azzurra Immediato, nato in seno alla kermesse enoculturale Vinalia, nel borgo antico di Guardia Sanframondi, nel Sannio beneventano, è tornato protagonista dal 4 al 10 agosto scorso. Segno c’era e vi racconta gli elementi chiave che caratterizzano, da ben dodici anni, la rassegna campana.
IL TEMA
Conforto è stato il tema che ha guidato la XII edizione di VinArte, dando origine ad un percorso nell’entroterra che ha voluto, ancora una volta, indagare, tramite le prospettive degli artisti invitati ciò che Giuseppe Leone ha definito sin dall’inizio quel “sentimento di un sollievo ravvisabile in una ritualità, ovvero quel ‘rito’ ancestrale degli uomini che riguarda una sorta di palingenesi tanto attesa di liberazione, di pace e tanto bramata nel mondo, specialmente in un periodo storico come quello che stiamo vivendo” e che ha legame profondo tra arte, vino e storia, come questa rassegna dimostra.
ARTE & ENTROTERRA
Ogni anno, dal 4 al 10 agosto, il borgo antico alle pendici dell’Appenino campano, dà vita ad una perfetta commistione generata dal tema e dalle opere protagoniste che, come il mosto nelle botti, ribolle di fermento culturale, importante per il Sud e per l’entroterra sannita, crogiuolo immenso di ricchezze culturali e di aspettative capaci di resistere ad ogni semplificazione. Nel solco di quanto già sperimentato nelle ultime edizioni, anche VinArte 2022 si è suddivisa, essenzialmente, in due grandi rami: una sezione legata alla scultura e alla pittura curata da Giuseppe Leone con Gli Altari dell’Arte in quella che fu la Chiesa dell’Ave Maria Gratia Plena; l’altra riservata alla Fotografia a cura di Azzurra Immediato, in un diverso itinerario dislocato in più luoghi e il focus dato dal Genius Loci. Voci, visioni e luoghi riscoperti hanno dettato il passo al numeroso pubblico accorso a Guardia Sanframondi, nella linea tracciata dallo sguardo e soprattutto dall’espressione indicata dal Conforto, giunto poi dalla sapienza degli artisti.
VISIONI E PROSPETTIVE
VinArte, da dodici anni intrattiene una forte relazione con Vinalia e con la sua terra, attuando, perciò, un ampio ventaglio di letture, prospettive e interpretazioni che, nell’edizione appena conclusasi, ha affidato al vino un ulteriore ruolo, quello di una ‘lettura artistica e antropologica in grado di accogliere tradizione biblica e sperimentazione filosofica, nel solco di un necessario ripensamento del presente che deve tornare a nuova crescita’ come affermato da Giuseppe Leone, ripensamento da agguantare anche nella voce affidata alla materia.
Lo svelamento attuato dal festival si è avvalso, in questa sua XII edizione, di una attenzione all’opera come elemento tridimensionale che entra nello spazio dell’uomo così come la pianta di vite si radica nella terra.
Giuseppe Leone
Lettura che il pubblico ha ritrovato anche nelle mostre dedicate alla Fotografia.
Ad un simile richiamo la Fotografia ha risposto per apparizione, sostanziazione, tangibilità tecnica, materica, onirica e narrativa, al fine di esorcizzare i timori del nostro tempo e ritrovare, nella certezza dell’immagine riconoscibile al proprio sguardo o ai propri sensi, il viatico per una nuova tensione, che sia sollievo condiviso e stratificazione per nuove tessiture di Conforto.
Azzurra Immediato
GLI ARTISTI & IL CONFORTO DI VINARTE
Il tema del Conforto, scelto da Titina Pigna, Responsabile del Comitato Vinalia, è stato il filo conduttore in grado di tessere trame sorprendenti, tra riscoperte del sé e nuove consapevolezze, in un dialogo che ha unito differenti progettualità, tracciate dalle mostre gratuite in luoghi rilevanti del borgo antico.
GLI ALTARI DELL’ARTE: in Ave Gratia Plena, la più antica chiesa del borgo antico di Guardia Sanframondi, è tornato il progetto a cura di Giuseppe Leone, Gli Altari dell’Arte – in collaborazione con il gallerista partenopeo Paolo Bowinkel – che ha unito il dialogo tra luoghi, storia e contemporaneità grazie ai lavori di Max Coppeta, Leticia Mandragora, Aniello Scotto, Emanuele Scuotto, Ernesto Pengue, insieme ad un’opera di Leone, omaggio a VinArte.
SEZIONE FOTOGRAFIA: un viaggio a cura di Azzurra Immediato è quello suddiviso in varie tappe, la cui prima è stata il Monte dei Pegni con un progetto corale de il Collettivo LA ZONA, composto da Angela Maria Antuono_AMA, Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Luigi Salierno e Annibale Sepe, progetto corale che, riferendosi a Andrej Tarkovskij, ha trasformato lo spazio allogato in un luogo polisensoriale, avvolgente e misterico al contempo, ‘una miracolosa Stanza che, se varcata da chi è davvero infelice, permette di realizzare qualunque desiderio nascosto nel profondo’ affermavano gli artisti del Collettivo.
La Sezione Fotografia è continuata, poi, verso Palazzo Marotta Romano dove il pubblico è stato accolto dai lavori di Alessandro Iazeolla, Maurizio Iazeolla, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati e Natalino Russo, ‘i cui progetti dipanano un abbecedario plurimo e diversamente teso verso ciò che Kafka definiva l’esistenza dell’incantesimo, che non crea, bensì chiama’ si legge nel testo di Azzurra Immediato.
GENIUS LOCI: VinArte, investendo nella sua duplice biografia e nella sua diarchica natura, extramoenia – rappresentata dagli artisti sopracitati – e intramoenia, si esprime anche mediante il fecondo dialogo con l’espressione del Genius Loci, quest’anno affidato alla fotografia di Francesco Garofano, alla scultura di Nicola Ciaburri e Mariano Goglia, al linguaggio installativo di Margherita Palmieri ed a Carmine Carlo Maffei e al suo Atelier Pietre Vive con un progetto personale, Globalair, terzo di una triade avviata nel 2020.
A Nicola Rivelli, invece, il direttore ha allogato un progetto duplice di scultura che ha delineato un percorso lungo l’intero itinerario del borgo antico, grazie alle note Cosmic Bullets e alle installazioni che hanno ricalacato quelle che Leone ha definito Le Linee dell’Amore. Spazio, infine, anche quest’anno, al Circolo Fotografico Sannita con un progetto indipendente ospite di Vinalia.
IL CATALOGO
Come ogni anno, poi, VinArte è narrato e presentato al pubblico e agli addetti ai lavori, attraverso una pubblicazione, un catalogo che, negli anni, sta portando avanti ciò che il direttore artistico Leone ha definito “una collana editoriale che segue il corso del festival e che resta, nel tempo, oggetto di memoria, oltre che di passaggi della Storia dell’Arte.” Uno scrigno che, come si evince dalla volontà estetica – la cui grafica è curata da Giovanna Bellonia – e scrittoria – affidata interamente ad Azzurra Immediato – designa un perimetro entro il quale la storia di VinArte si cementa e trae spunto e origine dalle idee, traslate in parole, immagini e restanza, secondo le attese di una letteratura artistica che non lascia vuoti di memoria e che, al contrario, ha costruito una fitta rete dialogica tra gli artisti, i quali, anno dopo anno, suggeriscono intepretazioni, visioni del mondo e del nostro tempo sia seguendo la propria precipua indole poetica, sia accordandosi al tema di Vinalia e VinArte. Ogni edizione della rassegna, dunque, suggerisce, mediante la narrazione affidata al catalogo, una indelebile traccia che fonde logos e techné e raccorda, proprio come accade nel percorso delle mostre, un corale convivio intellettuale, artistico, antropologico e sociale che ruota attorno al ruolo fondamentale che riveste l’arte in un contesto extra museale.
VINARTE: OPPORTUNITÀ & VALORE
Ancora una volta, dunque, VinArte si conferma – come dimostrato dal numero di visitatori e dall’attenzione giunta anche da altrove – l’espressione pura ma predittiva di quanto l’Arte possa essere volano sia per le aree interne dell’entroterra sia un progetto culturale capace di abbattere il pregiudizio di ‘arte come decorazione’ a corredo di altre manifestazioni, bensì cardine di una volontà di sviluppo attraverso la quale generare nuova linfa anche lontano dai grandi centri metropolitani, al fine di riscoprire, grazie all’incontro tra territorio e visioni che giungono da lontano, quanto l’oblio si tenga alla larga dalla cultura, quanto l’Arte costruisca memoria e futuro al tempo stesso, affinché possa tornare a splendere il magnifico entroterra italiano.
In attesa dell’edizione 2023 di VinArte e Vinalia, Giuseppe Leone, in una intervista rilasciata a Napoli, ha già anticipato qualche novità per il prossimo anno che vedrà VinArte aprirsi ancor più all’estero con un progetto studiato ad hoc, perché l’Arte non ha confini di nessun tipo e parla una lingua comprensibile a tutti, non per diletto ma per intelletto, emozione e necessità esistenziale. Appuntamento al 4 agosto 2023.
Ph Credit: Luigi Salierno, Francesco Garofano, Gaiastudio, Vinalia, VinArte
VinArte
Guardia Sanframondi (Bn)
Prossima edizione 4 | 10 agosto 2023