Carmine Di Ruggiero. La Materia del Gesto al Museo Arcos di Benevento

Il Museo Arcos di Benevento rende omaggio al Maestro Carmine Di Ruggiero, con una personale a cura del direttore Ferdinando Creta, dall’emblematico titolo ‘La materia del gesto’, con il matronato del Museo MADRE di Napoli.

Carmine Di Ruggiero non poteva non giungere con la sua arte e una peculiare narrazione al Museo Arcos di Benevento, la cui ricerca diretta da Ferdinando Creta, è tesa ad una sorta di mappatura delle dinamiche artistiche della Campania dal secondo Novecento ad oggi, geografia filosofica, concettuale ed estetica che mette al centro l’indagine svoltasi principalmente nei luoghi più centrali della regione ma che, in qualche modo, custodisce un’energia che affiora anche nelle profondità del Sannio. Ed è proprio il direttore del museo, Creta ad affermare che

la mostra inaugurata ad Arcos rientra a pieno titolo tra quelle che ho sempre immaginato di realizzare: a dirlo con i latini, Carmine Di Ruggiero ‘est in meus cordis’ e la semplicità dell’uomo Di Ruggiero onora la sua esperienza artistica.

Il Maestro Carmine Di Ruggiero e il Direttore del Museo Arcos Ferdinando Creta, courtesy Museo Arcos Benevento

La figura del maestro Carmine Di Ruggiero, certo non necessita di presentazioni e la sua fortuna critica s’accompagna, già prima della partecipazione alla Biennale di Venezia – 1964 – a quelle di altri autori del Novecento, in particolare dell’Informale e poi ben delineata da Lea Vergine, Enrico Crispolti, Achille Bonito Oliva, Luciano Caruso, Vitaliano Corbi e molti altri, anche in merito alla fondazione, nel 1976, del gruppo Geometria e Ricerca, insieme con Barisani, De Tora, Riccini, Tatafiore, Testa e poco dopo Trapani. Un’indagine critica che ritrova oggi concreta visione, in occasione della mostra beneventana, nelle parole che Massimo Bignardi scriveva nel 1992:

L’esperienza artistica di Carmine Di Ruggiero si muove nei precisi confini disegnati da un assunto di Pascal, al quale spesso l’artista ricorre: ‘Due eccessi, escludere la ragione, ammettere solo la ragione’. Il confronto penso che si delinei nei movimenti tra luce, superficie esplosiva di colore, sostanzialmente identificabile, spesso fenomenica e la luce, lo scuro, l’assenza di colori. La ragione che trova conferma nel giorno e la notte, il luogo del sogno, dell’inconscio. La pittura di Di Ruggiero ha questo doppio canale che corrisponde, anche, al suo difficile approccio con la città, con Napoli.

Carmine Di Ruggiero, La Materia del Gesto, Museo Arcos Benevento, installation view, courtesy Arcos

E nel legame con Napoli, Di Ruggiero ha espresso quella commistione che ha poi determinato la sua arte in ambito internazionale ed extra partenopea, di cui Egli stesso, come si evince dal comunicato ufficiale della mostra La Materia del Gesto accompagnata dal matronato del MADRE di Napoli – già narrava in precedenza

È uno spazio dell’immaginario collettivo che si dibatte tra contraddizioni e dualismo connaturati nell’animus del napoletano – osserva l’artista in un’intervista del 1985 – che ama dibattersi tra Vico e Pulcinella, tra Luca Giordano e ‘Rossi pittatutto’, tra Croce e la vita rutilante e inventata dei vicoli, tra il ‘barocchetto’ e i problemi degli altiforni dell’Italsider, tra camorra e perbenismo, tra la cultura viva e aperta e quella dei rimpianti per una serenata a Maria.

Ecco, pertanto, che nei labirintici spazi di Arcos si ritrova ciò che già Angela Tecce, come sottolineato dal comunicato stampa, nel 2000, sosteneva essere quella ‘riduzione agli elementi percettivi minimali: colore, forma, spazio‘ che Di Ruggiero applicava ‘all’apice del suo rigoroso iter creativo‘ nell’alveo di una precipua sintassi e di un grande equilibrio.

Il dualismo tra costruzione geometrica ed energia della gestualità informale permette di indagare, attraverso il percorso espositivo ideato per Arcos, una nuova contestualizzazione delle dinamiche pittoriche che l’artista partenopeo ha portato avanti negli anni, in un complesso missaggio di forme e composizioni, che, però, fanno sempre ed ancora capo al ruolo fondante affidato alla materia, alla cromia che si adatta alle volute di una gestualità sapiente, latrici di un rigore estremo, matematico o di un sotteso ed inconscio furore.

Carmine Di Ruggiero, La Materia del Gesto, Museo Arcos Benevento, installation view, courtesy Arcos

Chi conosce bene il maestro Carmine Di Ruggiero ritroverà nella mostra La Materia del Gesto i dettami di una grammatica rintracciabile lungo un percorso ed una carriera artistica molto lunga, la cui complessità maieutica è oggi portata avanti dall’artista con la stessa caparbietà e dove il tema del doppio, indagato fin nelle sue più oscure profondità, genera un sillabario unico e vivido.

Carmine Di Ruggiero, La Materia del Gesto, Museo Arcos Benevento, installation view, courtesy Arcos

E nelle parole che Ferdinando Creta ha speso per Carmine Di Ruggiero si leggono assonanze che travalicano persino la materia, la gestualità del dipingere e l’oggetto pittorico, in favore di una narrazione che è sincera conoscenza.

Stare con Carmine è un piacere dell’anima, ti accompagna nella sua arte, ti illumina con la luce dei suoi dipinti, ti fa vivere il colore esplosivo dei suoi lavori, insomma ti fa diventare materia delle sue opere. E il titolo della mostra ad Arcos, La materia del gesto, non è altro che la sintesi di questo processo che Carmine sublima nella sua energica creatività. Grazie maestro per averci fatto godere con la tua arte.

Carmine Di Ruggiero
La materia del gesto
Benevento, Museo Arcos
Corso Garibaldi, 1
19 febbraio – 3 aprile 2022

Ingresso gratuito nel rispetto delle norme Covid 19, martedi – domenica, 10.00 – 18.30

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.