Pablo Candiloro | A PROMISE OF IMMORTALITY

A Todi l’arte contemporanea, da qualche tempo, passa dalla nuova sede della Galleria Giampaolo Abbondio che, insieme al critico e curatore Massimo Mattioli dall’11 dicembre, presentano A promise of Immortality la personale di Pablo Candiloro, nell’ambito della Giornata del Contemporaneo AMACI.

Pablo Candiloro disegna il suo tormentato percorso artistico come un personalissimo storytelling. Una traiettoria accidentata, sempre segnata dal suo vissuto, dalle sue esperienze, dalle sue emozioni, dalle sue riflessioni sulla realtà. La pittura è una delle certezze che lo accompagnano: seguendo il ritmo sincopato della sua esistenza.

Nelle parole di Massimo Mattioli, curatore della personale di Pablo Candiloro, A PROMISE OF IMMORTALITY, che sarà presentata al pubblico sabato 11 dicembre, nella sede umbra della Galleria Giampaolo Abbondio, a Todi, si intravvedono i semi ontologici alla base di una narrazione pittorica del tutto peculiare e che delinea una sorta di ‘omaggio all’immortalità della pittura’.

Quattro sale e circa quaranta opere, a costituire un corpus suddivisibile in tre serie, sviluppate in un arco temporale coincidente con gli ultimi quattro anni e che in occasione della Giornata del Contemporaneo AMACI, portano l’artista argentino a Todi, dopo una importante personale meneghina del 2017.

La pittura è per Candiloro idioma amato e odiato al contempo, con cui la relazione è altalenante ed estenuante ma in grado, infine, di restituire un dialogo profondo, puro ed onesto, scevro da qualsivoglia sovrastruttura accondiscendente, scavando, al contrario, nelle trame più profonde dell’Io, senza speranza di leggerezza.

Tentare di mettere a fuoco una singola opera di Pablo rischia di portare fuori strada. Il suo lavoro va infatti osservato nella sua globalità, dove c’è sempre un prima e un dopo. Dove azioni e reazioni si susseguono ciclicamente.

A mettere in guardia da una semplicistica fruizione della poetica di Pablo Candiloro è ancora una volta il critico e curatore Massimo Mattioli che, al tempo stesso, indica una sorta di tragitto da individuare e seguire per non perdersi in erranza.

La mostra si sviluppa nelle sale della Galleria Giampaolo Abbondio prendendo avvio dalle opere su tela definite monumentali del ciclo ‘Domani al mare’, nelle quali “la sintesi formale rispetto alle precedenti prove si fa radicale, con un approccio lirico guidato dall’evocazione di Mark Rothko.” L’itinerario estetico e concettuale dello spazio abitato dalle opere prosegue con l’installazione composita, formata da venti lavori singoli, titolata ‘Disidratazione’, in cui l’artista ha attuato una reinterpretazione di autoritratti di grandi artisti; “E qui emerge un passaggio concettuale chiave: l’artista brucia con una pistola termica il colore appena steso, in tal modo “uccidendo” la pittura. Per poi “resuscitarla” con nuove prospettive”, si legge nel comunicato ufficiale.

A chiudere la mostra, la terza ed ultima serie, ‘Tavolozza infinita’, in cui si assiste ad una intuibile “ripartenza formale” grazie alla ripresa dei temi classici della pittura, come paesaggio, fiori, figura umana ed architettura, lavori nei quali, tuttavia, appare chiara l’influenza generata dall’epoca pandemica: “con i toni che si fanno quasi lividi, specchio dello stato d’animo dell’artista.”

A PROMISE OF IMMORTALITY, nelle cui parole si evince una serie di scelte concettuali che rimandano ad una trama fittissima di riflessioni e loro traduzioni pittoriche, è proprio la pittura a mostrarsi trasformata, ad aver assunto il ruolo di oggetto nello spazio, di materia descritta come “circolare nel metodo”.

Se la bellezza, come affermava Stendhal, è promessa di felicità, la pittura, nella sua tensione sempiterna è, forse, promessa di immortalità.


Pablo Candiloro | A Promise of Immortality
A cura di Massimo Mattioli
Todi, Galleria Giampaolo Abbondio, Piazza Garibaldi 7
11 dicembre 2021 – 26 febbraio 2022

Ingresso libero

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.