Mustafa Sabbagh | SENZA TITOLO. PRODOTTO F

Mustafa Sabbagh e Casa della Memoria di Milano hanno presentato in occasione della Milano Art Week ‘Senza Titolo. Prodotto F’ aperta al pubblico e alla riflessione sino al 17 aprile prossimo.

Mustafa Sabbagh è un uomo od un artista – le due cose si compenetrano – che indaga in maniera perpetua ciò che la reltà tesse, in una trama che pone radici in una primigenia antica, ancestrale; al contempo, a differenza di altri, Egli riesce ad estromettere la retorica senza mezzi termini, con la purezza e la sincerità della metafora, con la trasparenza della bellezza verso cui tutti tendiamo anche nella tragedia dell’umano vivere.

Mustafa Sabbagh, ph Elisabetta Claudio

Il suo interrogarsi agguanta ambiti tangenti o diametralmente opposti poiché è mediante l’occhio principe d’artista che, con il suo sguardo profondo e accogliente, come quello del Mediterraneo che unisce la sua anima, Mustafa Sabbagh rende la complessità di un mondo che non ha più direzione una mappa da osservare, comprendere e ripensare. In tale mappa, il tempo riveste un ruolo connaturato che si lega non solo all’immagine in quanto sequenza e frammento di un accadimento, ma al logos inteso come rifrazione esistenziale.

Milano, Casa della Memoria

E la Casa della Memoria, oggi diretta da Maria Fratelli, è il luogo scelto per SENZA TITOLO. PRODOTTO F, mostra che, inaugurata in occasione della Milano Art Week concomitante con il Miart 2022, propone un insieme di spunti che si dipana nello spazio per moltiplicazione, sottrazione e assenza e per affezione ad un caos epifanico che sottende alla creazione ideale.

Diverse opere in dialogo, a formare una triangolazione concettuale attraversata e tradotta da differenti linguaggi: fotografia, installazione videosonora, installazione materica coinvolgono chi attraversa lo spazio e la visione di Sabbagh. Una coralità che mette al centro, tuttavia, una dimensione, quella dello smarrimento adolescenziale, in cui confluiscono ribellione, ingenuità, perdita dell’innocenza e sguardo verso il futuro.

Futuro che, per altro, è continuamente evocato quale contraltare di uno sradicamento cui le nuove generazioni sono sottoposte, secondo i prodromi di una mercificazione che ha assunto valore d’alterità rispetto al mero computo economico. SENZA TITOLO. PRODOTTO F suggerisce l’eziologia di ciò che l’artista ha attuato nella costruzione del progetto, insieme con la curatrice Maria Fratelli.

Mustafa Sabbagh, apre all’indagine sulle cosiddette “3 F del Made in Italy: Food, Fashion, Furniture” alle quali, l’artista affianca il termine Future, quello del destino di fanciulle e fanciulli che stiamo costruendo in maniera irresponsabile ed obnubilata da un egoismo generazionale, conchiudendo gli adolescenti in una sorta di limbo, privo di qualsivoglia appiglio, sospensione senza titolo a metà strada tra il mondo degli adulti, il cui luccicchio agguanta ed illude, sfruttandoli come merce preziosa o relegandoli nella perdizione senza tempo di un rave party, contrapposti ad altri adolescenti il cui naufragio fisico ed esistenziale, in balia del mare, tenta la disperata sorta di un nuovo destino, di un nuovo possibile futuro.

L’itinerario costruito come cammino espositivo vede nell’opera Made in Italydel 2015 ed oggi nelle collezioni del MAXXI di Roma – una sequenza di scatti a giovani fragili e forti al contempo, coperti da pantaloni della taglia non giusta e glabri torsi. Ogni scatto, quasi fosse uno shooting di moda, è accompagnato da una scheda didascalica su cui sono riportati peso, altezze, origine del giovane, come si trattasse di un prodotto da commerciare. Alle spalle di ogni soggetto cielo e mare diventano il confine inafferrabile dello spazio fisico e di quello antropologico, in cui alla bellezza è affine il dramma, l’ondivaga erranza, priva di senso e anche di requie.

All’immaginifico silenzio che emana questa opera, accompagnata dalla narrazione Made in Italy – Handle with Care in cui l’ironia amara di Mustafa Sabbagh emerge nella sua volontà di varcare i limiti mediante le idee – fa da contrappunto Rave Party, installazione audiovisiva del 2019 che, attraverso musica techno e split screenschermo diviso a metà – amplifica lo straniamento percettivo e sinestetico, ponendo l’astante di fronte ad una diarchia complice eppure lontana: ancora una volta i giovani sono protagonisti di due spaesamenti distinti. Se da un lato ci sono i protagonisti di rave che, travolti da musica assordante, movimenti delle folla e sostanze alteranti perdono la definizione del sé, dell’altro da sé, del tempo e del luogo che vivono, dall’altro lato ci sono i passi incerti e speranzosi, ma altrettanto spaesati e turbati, di chi approda su una spiaggia sconosciuta, tra volti e voci estranee, lingue incomprese e nessuna idea su ciò che avverrà. La fuga che questi giovani, per motivi oppositi, vivono, è un fallimento di cui debbono portare il peso, poiché non apparterebbe loro. Disperazione e sfrenamento sono l’alpha e l’omega di una duale condizione che amplifica lo smarrimento di una intera generazione, senza titolo alcuno.

Nella giustapposizione e nella contrapposizione di punti di vista e prospettive, Mustafa Sabbagh avanza a ritroso – per ossimoro – su una linea del tempo della quale coglie e mostra i limiti e che sintetizza, con suggestione e allegoria, attraverso l’installazione le cui parole fungono da memento: we infinite and eternal.

Ai giovani, Mustafa Sabbagh chiede di non sostare più nella dimensione indefinita loro assegnata, di prendere posizione, di rifiutare la non titolazione e di costruire la propria identità nell’alveo del suo più profondo, puro e necessario valore. Per un nuovo futuro, al quale, noi adulti non possiamo più voltare le spalle. Ciò che riguarda chi verrà dopo di noi, è nostra responsabilità.

Mustafa Sabbagh ci insegna a comprendere ciò che Luigi Nono definiva la ‘nostalgia del futuro’, il solo vero sentimento che dovrebbe guidarci hic et nunc.

Mustafa Sabbagh, installation view Casa della Memoria, Milano, Senza Titolo. Prodotto F, 2022

MUSTAFA SABBAGH. SENZA TITOLO – PRODOTTO F

Casa della Memoria

Via Federico Confalonieri 14, Milano

Ingresso Libero

c.casadellamemoria@comune.milano.it  – 02 88444102

31 marzo – 17 aprile 2022

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.

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