CREATIVAMENTE ROERO. L’intervista di Cosimo Veneziano a Patrizia Rossello

Creativamente Roero è un progetto di Residenze d’Artista tra Borghi e Castelli nato con l’obiettivo di costruire una rete volta alla valorizzazione dei Borghi storici del Roero e dei luoghi legati a vino e creatività, coinvolgendo artisti nazionali e internazionali. Le opere prodotte restano sul territorio dando vita nel tempo a un percorso d’arte immersivo, un museo diffuso che sollecita nuove visioni. Per il 2019, vista la peculiarità dei Comuni coinvolti, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Vezza d’Alba e Sommariva del Bosco, fonte di ispirazione sono stati il bosco e il rapporto con la natura: elementi di grande rilievo in questi territori, declinati con differenti linguaggi artistici, diventati materia di ricerca rispettivamente per Sabrina Oppo, Johannes PfeifferGian Luca Favetto ed Emiliano Bronzino.

Per comprendere meglio la mission di Creativamente Roero, l’artista Cosimo Veneziano ha incontrato Patrizia Rossello, direttore artistico del progetto, in un’inedita intervista per Segnonline.

Cosimo Veneziano Quali sono le idee che sono alla base del progetto di Creativamente Roero?

Patrizia Rossello Creativamente Roero nasce dalla volontà di valorizzare i Borghi storici del Roero promuovendo attività culturali in grado di dar vita a un proficuo dialogo tra i linguaggi del contemporaneo e l’autenticità  di questi luoghi. Si tratta di una progetto di rete che ad oggi coinvolge 11 Comuni e oltre 20 Associazioni del territorio e numerosi partner diffusi in tutta Italia.  Ogni anno vengono organizzate residenze d’artista della durata complessiva di circa un mese suddiviso in due momenti differenti: una prima settimana di sopralluogo,in primavera, dove ciascun artista viene accompagnato alla scoperta del paese e della zona per identificare gli spazi dove realizzare l’opera e cogliere gli spunti offerti dal contesto.La seconda fase è in autunno: ciascun artista torna nel Borgo per ulteriori due-tre settimane al fine di concretizzare l’opera, condividendo il percorso produttivo con la comunitàlocale che ricopre così un ruolo attivo nel processo creativo. Al termine viene organizzato un evento di restituzione durante il quale si presentano ufficialmente al pubblico i lavori realizzati con una festa itinerante che anima per una giornata i Comuni coinvolti. Gli artisti lasciano l’opera principale alle comunità dando corpo a un museo diffuso, un percorso d’arte immersivo che rimane quale elemento permanente di valorizzazione. 

C.V. La mediazione tra l’artista e il “committente” che in questo caso si tratta dei sindaci di vari comuni del Roero è una lunga fase? Puoi descriverci alcuni passaggi?

P.R. Questo è uno degli aspetti più interessanti del nostro progetto in quanto crediamo fortemente che i linguaggi artistici contemporanei siano un utile strumento di dialogo tra l’operosità tipica del Roero e la costante necessità di ricerca e studio da parte degli artisti. Un buon risultato nasce dalla reciproca conoscenza, e quindi dal tempo trascorso insieme; lo scambio di idee, la fiducia e il senso di responsabilità sono tutti ingredienti fondamentali sia dal punto di vista del committente sia dal punto di vista del residente. La struttura organizzativa e temporale che ci siamo dati ci permette di raggiungere esiti molto positivi. “La vera scoperta – come diceva Marcel Proust – non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi”. Noi crediamo che l’arte ci aiuti a vedere in modo altro ciò che ci sta intorno e restituisca positive consapevolezze e stimoli innovativi agli abitanti e agli amministratori che, se coinvolti sin dalla prima fase di progettazione, assumono un atteggiamento collaborativo ed estremamente rispettoso nei confronti di chi si pone con curiosità e capacità espressive.  Gli artisti, con la loro sensibilità e la loro assunzione di responsabilità, ma anche gli organizzatori stessi, hanno un ruolo importante nell’intraprendere un progetto in grado di potenziare la capacità di avere cura dei luoghi producendo innovative trame di senso.   

C.V. Una cosa che mi ha molto colpito sono i materiali di cui sono fatte le opere, per esempio quelle inaugurate il 13 Ottobre, perché si tratta di materiali durevoli ma anche effimeri, quali sono i suggerimenti che vengono dati agli artisti per la realizzazione delle opere?

P.R. Il rapporto tra l’organizzazione e gli artisti viene regolamentato da un contratto dove sono esplicitati i reciproci impegni, inclusi ovviamente gli aspetti relativi al finanziamento delle produzioni e alla necessità di lasciare una traccia tangibile e durevole del proprio passaggio. Viene quindi richiesto di lavorare a opere che rimangano alle comunità con le quali è indispensabile interagire in un processo di co-creazione.  In ogni Borgo sono attivati incontri con la popolazione e una serie di workshop, principalmente rivolti alle scuole, aspetto questo decisamente importante che consente un proficuo scambio di esperienze ed è motore di relazioni: ciascun artista è portatore di nuovi stimoli e, con generosità, spesso realizza più lavori. Sovente quindi le produzioni sono molteplici in modo che comunque, come già evidenziato, una o più opere possano rimanere permanentemente fruibili. Per rispondere meglio alla domanda cito un esempio emblematico di quest’ultima edizione che ribalta il concetto di effimero: Sabrina Oppo, a Monticello d’Alba, ha allestito sotto un loggiato delle forme volanti, protette da una resina e che, durevoli nel tempo, potranno volare in più spazi del Borgo.  Al contempo, ha creato unbosco fantasticonelle cantine sotto il Comune rivitalizzando questo luogo e coinvolgendo gli abitanti che hanno raccolto frammenti di natura poi impreziositi e ai quali è stata restituita nuova vita tramite il gesto artistico. Ora, quest’opera, frutto di interazione con la comunità (hanno collaborato circa 200 persone…), continuerà ad essere accudita dalla popolazione che ne avrà cura rendendo l’installazione viva nel tempo e, soprattutto, nella loro memoria.  

C.V. Per il progetto di Creativamente Roero hai chiamato anche artisti non legati alle arti visive, ma scrittori o musicisti, la cosa che trovo interessante e che alcuni di loro hanno realizzato una restituzione materica classica per i progetti realizzati nello spazio pubblico. Cosa ne pensi?

P.R. Creativamente Roero è un progetto multidisciplinare che guarda con interesse a tutti i differenti linguaggi. Questa edizione è stata la prima che ha visto il coinvolgimento di uno scrittore, Gian Luca Favetto, e di un regista teatrale, Emiliano Bronzino in qualità di formatore, oltre a due artisti visivi. Tale scelta si è rivelata stimolante e i risultati sono stati positivi per noi, per il pubblico e favorevolmente accolti dalla cittadinanza. La restituzione materica si è concretizzata per Gian Luca Favetto in una poesia visiva allestita sui balconi e sul portale di una chiesa di Vezza d’Alba, mentre Emiliano Bronzino  ha curato una video installazione a Sommariva con i testi teatrali dedicati al bosco da cinque giovani autori nel corso della residenza di scrittura creativa condotta nel mese di giugno, letti e interpretati sia dagli scrittori sia da alcuni abitanti. È evidente che entrambe le presentazioni hanno avuto lo scopo di coinvolgere la collettività in modo permanente e con forme di incursione tra differenti modalità espressive. Un’esperienza assolutamente da ripetere in futuro!

INFO https://www.creativamenteroero.it