Una questione di sguardi di Beatrice Meoni con Sue Kennington e Phillippa Peckham_Casa Sponge

Finestre aperte e sguardi sinceri di Beatrice Meoni

Il paesaggio come spazio soggettivo. Come rete di relazioni e di incontri rurali. Il rapporto dei suoi vasti spazi, naturali ma sempre antropizzati, con le rassicuranti ed intime mura domestiche. Queste le riflessioni che nascono nella mostra Una questione di sguardi, personale della pittrice Beatrice Meoni, a Casa Sponge, centro artistico situato sulle colline marchigiane. Il progetto rientra nel cartellone di “TRAFFIC – Festival delle anime gentili” ed è curato da Milena Becci.

L’artista, dopo una residenza nell’ottobre 2018 sul tema del paesaggio, curata da Angelo Bellobono e Giovanni Gaggia, decide di tornare negli stessi luoghi l’estate successiva, con l’intento di affinare le ricerche iniziate ai margini di Montesecco, come si legge nei suoi scritti che raccontano l’esperienza, “accanto alla finestra di una piccola casetta verde, forse un capanno degli attrezzi”. La vista del paesaggio che si scorge da essa, nascosto da diversi arbusti, e l’ospitalità pura e senza tempo degli sparuti abitanti del borgo, trasformano quegli spazi reali e celati nella leopardesca siepe di un paesaggio legato al sé, che non si esaurisce nella geografia e si metabolizza attraverso il vivere l’accoglienza e l’umiltà contadina. La messa a fuoco di questi intenti vanno a concretizzarsi in diverse caratteristiche dell’esposizione: 

Nella tecnica pittorica, espressione del proprio sentire che si relaziona con l’ambiente, nella totale centralità dello sguardo, come atto fisico e mentale, assoluto ed emotivo. La curatrice scrive: “La natura ha il suo spirito, unico ed incomparabile, e l’artista la mira abitando le dimore di chi lì ha deciso di stare. […] Dipinge, abbozza per poi avere il tempo di metabolizzare. Mi appoggio a qualcosa che dondola perché così la mia arte è più instabile, risulta più interessante, dichiara Beatrice quando parla della sua pratica”.

Nei soggetti raffigurati, lontani dalla pura mimesis, in cui scorgiamo i quattro regni della natura (umano, animale, vegetale e minerale) nella pitagorica coscienza che nessuno di essi debba prevalere sugli altri, nell’ottica di un’orizzontalità, sempre meno presente nell’era digitale, che vede l’uomo parte del tutto e non deus ex machina del Creato.

Nel desiderio convivale dell’artista con gli abitanti, che si traduce nell’esposizione allargata e diffusa, in cui i luoghi, teatro della creazione delle opere (le case private in cui viene ospitata e gli esterni del paese) si trasformano negli spazi in cui esse vengono custodite durante l’esposizione. Ed ecco che la purezza esperienziale dello spazio dell’allestimento diventa messaggio forte e chiaro della mostra stessa, concretizzando quella rete di rapporti creati attraverso il dare, il ricevere, l’offrire e l’accogliere.

Meoni, inoltre, decide, essa stessa, di ospitare a Casa Sponge due artiste anglosassoni: Sue KenningtonPhillippa Peckham. Con esse si instaura una rete di rimandi reciproci e corrispondenze, tra il personale ed il globale, sempre legate a quella “questione” dello sguardo che interessa il luogo domestico, personale, in rapporto con l’esterno, attraverso l’elemento della finestra. 

Ed ecco che finestre oggettive, quelle delle abitazioni, e soggettive, quelle dei propri quadri, si relazionano, nell’emotivo movimento oculare delle tre, che decifra e comunica, che parla di sé e degli altri, che unisce e racconta, sullo sfondo dell’incontaminato borgo collinare.

Beatrice Meoni. Una questione di sguardi.

a cura di Milena Becci

con la partecipazione di Sue Kennington e Phillippa Peckham

Mostra chiusa il 24 novembre 2019

Casa Sponge

Via Mezzanotte, 84 – Pergola (PU)

tel: 339 4918011; email:spongecomunicazione@gmail.com

sito:http://spongeartecontemporanea.net/

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