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Roma altrimenti di Paolo Romani

Vedere e guardare, si sa, hanno significati differenti. Il primo verbo significa semplicemente percepire. Il secondo, come asseriva Paul Klee, secondo cui compito precipuo dell’artista è insegnare a guardare, vuol dire al contrario soffermarsi su qualcosa (o qualcuno) sino a coglierne il segreto. A guardare Roma, la sua città d’elezione, si è di recente dedicato Paolo Romani in un progetto, Roma altrimenti, che, dopo Rijeka, in Croazia, è stato di recente esposto in una mostra organizzata dall’Associazione Aurea Phoenix APS presso la -1 Art Gallery dell’Acquario Romano Casa dell’Architettura, noto spazio espositivo della capitale.

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La crociata dei bambini. Artisti per il disarmo. A colloquio con Roberto Gramiccia

Dal 13 dicembre 2023 al 21 gennaio 2024 trentacinque artisti visivi espongono a Roma a Villa Lazzaroni nella mostra La Crociata dei Bambini. Artisti per il disarmo, a cura di Roberto Gramiccia. Il titolo della rassegna è ispirato alla ballata di Bertold Brecht a cui si è richiamato Vinicio Capossela nella scrittura di una recente, bellissima canzone. Un riferimento antiretorico che mira a contrapporre l’innocenza dei bambini agli orrori della guerra. Ne abbiamo discusso col curatore.

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“Come eri vestita?”. A colloquio con Alice Falsaperla

Sabato 25 Novembre scorso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, la Galleria La Nuvola di Roma e Amnesty International hanno presentato negli spazi romani della galleria l’evento “Come eri vestita?”, un talk e una rassegna di cinque artiste. Al talk hanno preso parte Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International; Tina Marinari, Coordinatrice delle Campagne per Amnesty International; Elena Santiemma, Responsabile del Coordinamento Donne di Amnesty International e Alessio Miceli dell’Associazione Nazionale Maschile Plurale. La mostra, che rimarrà visitabile sino al 5 dicembre, è stata invece curata dalla padrona di casa Alice Falsaperla. Ne abbiamo discusso con la curatrice.

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Autonomia Estetica. Colloquio con Luigi Amato e Dario La Mendola

Una cosa pare certa: tutti credono che il mondo editoriale, dai quotidiani alle riviste, dai libri a chissà che altro, sia saturo. Eppure, ogni giorno, si sente quasi la necessità di fornire ulteriori contributi. Ciò potrà apparire un’insanabile contraddizione. E invece non c’è nulla di più coerente: il pensiero umano è una costante ri-produzione di se stesso. Soprattutto se ciò accade in Italia, paese la cui editoria non è di certo libera o imparziale. Rimanendo in tema, dalla primavera del 2023 si fa strada nel panorama complesso del nostro mondo culturale una rassegna, “Autonomia Estetica”, a cura delle cattedre di Estetica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, che sta conquistando, numero dopo numero, sedi istituzionali, luoghi underground, parchi, biblioteche, musei ecc. E chiaramente lettori, di ogni parte della penisola, di ogni istruzione e di ogni lingua. Ne parliamo con Luigi Amato e Dario La Mendola, entrambi docenti di Estetica presso l’Accademia panormita, che di “Autonomia Estetica” sono rispettivamente direttore e co-fondatore (l’altro fondatore è sempre Luigi Amato).

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Situ Festival. Quarta edizione

Situ Festival, ormai alla sua quarta edizione in terra di Sicilia, è sempre più un punto di riferimento per artisti e operatori culturali. Oltreché, ovviamente, per i cittadini dei paesi coinvolti. Quest’anno la sede scelta per la rassegna, un progetto di residenza improntato sulla pratica site specific all’interno di luoghi sacri e siti storici, è stata Chiaramonte Gulfi, piccola e colta cittadina della provincia ragusana che dall’1 al 10 settembre 2023 è stata “invasa” dall’arte contemporanea. Ne abbiamo discusso con gli organizzatori.

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Beyond the Clouds. Colloquio con Federica Schneck

Una mia amica ucraina, cui parlai della possibilità di un confronto artistico tra russi e ucraini, bocciò la mia idea su tutta linea. Disse che sarebbe stato come far incontrare gli scultori Josef Thorak e Arno Breker e i pittori Werner Peiner, Arthur Kampf, Adolf Wissel e Conrad Hommel, sostenuti dai nazisti, coi “degenerati” come George Grosz, Ernst Ludwig Kirchner, Paul Klee, Georg Kolbe, Wilhelm Lehmbruck, Franz Marc, Otto Dix, Willi Baumeister o Kurt Schwitters. Solo quando tace la violenza – era questo il senso della sua netta affermazione – un dialogo equo può iniziare. E tuttavia, a dispetto delle differenti percezioni, un terreno comune esiste: il ripudio della guerra. Su questa base “umanistica”, un artista russo e uno ucraino, Ilya Fedotov-Fedorov e Aljoscha, sono stati invitati a realizzare insieme un’opera in occasione della scorsa Rome Art Week (da lunedì 23 a sabato 28 ottobre) presso Villa Altieri. Ne abbiamo discusso con la co-curatrice della rassegna (con Ghislain Mayaud) Federica Schneck. ‎

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Brechen. Colloquio con Alessandro Librio ed Evangelos Papadopoulos 

Si è inaugurata sabato 14 ottobre alle 18.00 presso l’Haus der Kunst, Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, la mostra Brechen di Alessandro Librio ed Evangelos Papadopoulos. Il progetto, sviluppato nell’ambito della ricerca attraverso i linguaggi, gli stili e le nazioni dell’arte contemporanea europea e internazionale del Verein Düsseldorf Palermo e.V, mette in dialogo fino al 2 dicembre i due artisti, provenienti da mondi differenti (Librio è un sound artist e un artista visivo, Papadopoulos si occupa di sculture e installazioni), invitandoli a una riflessione sul concetto di “rottura”, in tedesco brechen. Li abbiamo intervistati qualche giorno prima dell’inaugurazione.

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Gallerista e curatrice: Susanna Occhipinti

Si è appena conclusa a Ragusa, presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri, una mostra di Giovanni Blanco. Visitandola nella giornata inaugurale, mi aveva colpito, oltre alla qualità di alcune opere, l’assenza di curatore. Molti artisti scelgono sempre più spesso questa strada. Avrebbero tuttavia qualche problema a perseguirla sino in fondo senza la collaborazione dei galleristi, che a loro volta, miracolosamente rinsaviti dalla sbornia modaiola dei primi due decenni del duemila, stanno tornando a “curare” i propri artisti. Ne abbiamo discusso con Susanna Occhipinti, proprietaria e responsabile dell’omonimo spazio ragusano.

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Humilitas occidit Superbiam

Una installazione scultorea, opera di Alex Caminiti, realizzata dal Collettivo Gas e dallo scultore Moschetto, è stata collocata il 4 settembre scorso presso l’atrio del Palazzo del governo e del Libero consorzio dei comuni della provincia di Agrigento. Lo stesso giorno ha trovato posto presso i saloni di rappresentanza della Prefettura agrigentina anche un ritratto di Caravaggio, opera del Collettivo Gas, che offre un collegamento ideale con la scultura, nel segno del viaggio (in Sicilia) come passaggio dalla morte alla vita. Le opere, in singolare coincidenza con la crisi migratoria che sta attraversando la Sicilia, e in particolar modo il territorio di Agrigento, in cui ricade l’isola di Lampedusa, attualmente al collasso, sono una donazione dello scultore Moschetto e del Collettivo Gas.

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Icone

“Ogni volta che influencer Venere crea un post, un grafico, un fotografo, un social media manager e una persona mediamente intelligente, muoiono”. Così un commento a non ricordo quale uscita della Venere influencer digitale di Open to Meraviglia. Eppure, a dispetto dei lutti reali o simulati, abbiamo tutti un fortissimo bisogno di icone: dallo sport allo spettacolo alla politica alla moda non c’è ambito che sfugga al desiderio umano troppo umano di identificarci in un vaso d’elezione. Un desiderio che ci ha indotto a plasmare il mondo secondo i nostri sogni – senza questa capacità di creare enti astratti non esisterebbero né banche né nazioni – ma che ha anche, come la banalità disarmante di certe campagne pubblicitarie dimostra chiaramente, pericolosi lati oscuri. L’arte – in questo caso la pittura di Francesca Nesteri, che alle Icone ha dedicato una serie – è insieme un antidoto e un vaccino contro i rischi dell’appiattimento e dell’assimilazione. Il testo seguente introduce l’ultimo catalogo, dal titolo omonimo, dell’artista romana.

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Questo non è un uovo

“Se non ti ubriachi eviti il lupo”. La frase infelice del compagno della Meloni ha fatto il giro del mondo: a dimostrazione che, come gli artisti sanno bene, le parole hanno un peso, cominciando da quelle sottintese e terminando con quelle negate. La prima che mi è venuta in mente è l’uovo – l’uomo – di Salvatore Cammilleri, artista siciliano trapiantato a Roma che, sempre a Roma, esporrà le sue Uova alla Pop presso la Galleria Triphè dal 21 settembre prossimo in una mostra personale a cura di Maria Laura Perilli, visitabile sino al mese di dicembre. Segue il testo che ho scritto per il suo ultimo catalogo Friuti semu!.