Aracne
Elizabeth Aro, Red Net, 2009-2017

Aracne

La declinazione della materia tessile nel panorama artistico è cospicua e multiforme, ed è con l’intento di esplorarne le variazioni e le specificità delle sue manifestazioni che si delinea, a partire da un’idea di Claudia Branca, la mostra Aracne. Filo per filo, punto per punto, segno per segno allestita negli spazi del MUST di Lecce

Tenacemente legati alla tradizione artigianale, alla sfera del quotidiano e alla dimensione femminile, i gesti della tessitura e i suoi esiti alludono a ritmi atavici custodendo esperienze e memorie significative in termini sociali e antropologici. Ricorrere alla materia tessile come strumento di espressione significa, dunque, avvalersi di un sapere complesso e pratiche arcaiche per narrare la trama dell’umano. L’uso abituale di numerose locuzioni ed espressioni legate al mondo della tessitura e del filo, in parte provenienti dall’immaginario leggendario e in parte dall’esperienza comune, denotano, inoltre, un potere simbolico eloquente e saldamente radicato in questi elementi e azioni che, quindi, diventano strumenti del racconto prediletti da numerosi artisti.

La mostra, visitabile fino al 22 ottobre 2024, si è avvalsa della collaborazione e del contributo critico di un comitato scientifico composto da: Massimo Guastella, Lia De Venere, Diego Viapiana e Gabriella Anedi, e del Laboratorio TASC del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento.

Aracne. Filo per filo, punto per punto, segno per segno si configura come un percorso paradigmatico attraverso l’arte tessile, resoconto delle sue trasformazioni e più svariate rivelazioni; pur senza pretesa di esaustività, e rifiutando intrecci narrativi o filologici, l’esposizione delinea, così, una mappatura ampia e generale restituendo all’osservatore, attraverso le opere di trenta artisti nazionali e internazionali, alcuni degli istanti più significativi della storia e degli sviluppi più recenti della Fiber Art.

Il lavoro tessile, storicamente inteso come arte minore relegata nel suo ruolo di subordinazione alle arti visive tradizionali, è oggetto di un nuovo interesse solo tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, quando, cioè, le Avanguardie si profilano campo di ricerca ideale a mettere in discussione quella netta scissione tra arti visive e arti applicate.  A testimonianza di uno sguardo oramai rinnovato sulla materia e dei primi esiti di un’arte tessile autonoma seppur in definizione, sono presenti in mostra opere, realizzate tra gli anni Sessanta e Settanta, di Vincenzo Agnetti, Arman, Paola Besana, Fortunato Depero, Corrado Lorenzo, Salvatore Scarpitta, Gino Severini, Cesare Tacchi; lascito e traccia di un tempo in cui materiali e tecnica tessili permeano nella ricerca artistica con esiti rilevanti veicolando nuove forme di sperimentazione ed espressione.

Codificata definitivamente l’espressione di Fiber Art e determinate le sue peculiarità tecniche, il linguaggio tessile si configura ben presto come mezzo di indagine ideale ad osservare dinamiche sociali, culturali e identitarie, ma anche ad esplorare un sentire più intimo e individuale tracciando spesso un rapporto esplicito tra singolare e collettivo, personale e politico; degli anni Ottanta e Novanta troviamo in Aracne i lavori di Alighiero Boetti, César, Sylvie Fleury, Sandro Greco, Yayoi Kusama, Maria Lai,  Sveva Lanza,  Franca Maranò.

Il medium della tessitura rimane ancora oggi strumento di comunicazione caro a diversi artisti che, nel suo potere metaforico ed evocativo, ritrovano la limpidezza di un discorso profondamente umano e tuttora efficace. Le esperienze più recenti di arte tessile in mostra sono lavori di Elizabeth Aro, Christian Boltanski, Renata Bonfanti, Arthur Duff, Tracey Emin, Nicola Liberatore, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Hermann Nitsch, Jorge+Lucy Orta, Chiharu Shiota, Sissi, Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir), Joana Vasconcelos.

Per la realizzazione di ogni opera, dunque, la materia tessile è plasmata originalmente e seguendo metodologie tecniche specifiche a generare configurazioni che sono, al tempo stesso, voci singolari testimoni di individualità e pensiero autonomi, ma anche portavoce di un tempo e di un sentire storico collettivo, nonché eredità di esperienze e saperi ancestrali; nell’intreccio di fibre e fili permane e filtra, così, senza soluzione di continuità, la storia umana  stessa e la sua sensibilità, e la delicatezza della materia organica.


Aracne. Filo per filo, punto per punto, segno per segno
MUST, Lecce
dal 22 marzo al 22 ottobre 2024