Una pittura «lieve come un sogno». Gli Incanti Russi della Pinacoteca Albertina

La Pinacoteca dell’Accademia Albertina offre al pubblico una delle più importanti collezioni al mondo di disegni del Cinquecento: Gli Incanti russi, dall’Accademia Glazunov di Mosca

Dallo scorso 31 gennaio, tra le meravigliose opere che la Pinacoteca dell’Accademia Albertina offre al pubblico, non dimentichiamo che le collezioni comprendono dipinti e sculture, come pure una nutrita sala dedicata a pregiati cartoni preparatori – si tratta dei cosiddetti Cartoni Gaudenziani, «una delle più importanti collezioni al mondo di disegni del Cinquecento» – la cui trasparenza schiude tutta una serie di studi e riflessioni e riferimenti per l’esecuzione di tavole di polittici o affreschi, è possibile gustare un progetto didattico che ha tutto il sapore della partecipazione, della condivisione, del dialogo costruttivo tra due prestigiose realtà culturali, l’Accademia di Belle Arti di Torino e quella di Mosca fondata nel 1987 da Il’ja Sergeevič Glazunov (come non ricordare il suo profetico Mistero del XX secolo dipinto proprio nel 1987) per rinverdire e ripristinare i trionfi dell’antica МУЖВЗ, Московское училище живописи, ваяния и зодчества. «L’idea di questa mostra», avvisa Paola Gribaudo (Presidente dell’organo torinese) nel testo che apre il prezioso catalogo, «nasce in seguito ai rapporti internazionali che l’Accademia Albertina ha saputo instaurare nel corso degli anni per approfondire il dialogo e gli scambi tra la nostra istituzione e l’Accademia Glazunov». Si tratta infatti di un evento che non è soltanto squisitamente espositivo, ma anche collaborativo e educativo, didatticamente bilaterale e brillante, volto a creare un ponte felice tra due realtà affini. 

Kuraksa, La città di Jur’evec.

Accanto alla Deposizione di van Heemskerck, alla Sacra Famiglia di Cavarozzi, al Caino e Abele di Procaccini o al Concerto di Gregorio e Mattia Preti, di sala in sala è possibile incontrare infatti una serie di Incanti Russi selezionati da Salvo Bitonti e dalla stessa Paola Gribaudo sull’arco temporale del ventennio 1999-2019: sono opere realizzate dagli studenti dell’Accademia Glazunov appunto (diretta oggi da suo figlio Ivan), che disegnano un suggestivo racconto per immagini dove i luoghi della tradizione dimostrano l’importanza di concentrare l’attenzione su un lirismo cromatico elegante e sfuggente, su modelli classici e romantici che oscillano al gioco del vento, su generi artistici quali la natura morta e la pittura di genere, il paesaggio e la marina, il flusso offerto dai luoghi quotidiani e le atmosfere urbane rilette mediante nostalgiche sospensioni temporali.

Morgan, Mosca ai tempi dei boiari.

«L’Accademia Albertina, negli ultimi anni, è riuscita, grazie alla tenacia del Direttore Salvo Bitonti, ed alla capacità professionale e relazionale del suo corpo docente, a sviluppare una fitta trama di relazioni internazionali, sempre centrate sullo scambio di esperienze, e sulla consapevolezza di come il linguaggio dell’arte non si limiti alla pur fondamentale pratica dell’avanguardia, ma si estenda a comprendere una visione allargata a trecentosessanta gradi», ha puntualizzato Edoardo Di Mauro, attuale Direttore dell’Albertina.

Colpisce in questa mostra inaspettata (inaspettata perché è più facile aspettarsi un resoconto sull’avanguardia o sulla grafica di primo Novecento e non la vitalità di una tradizione presa per la coda e spinta in avanti, quasi a pigiare gli occhi sul presente e sul futuro) il suo raccontare l’elegante presenza del passato che si intreccia a tecniche e a materiali e a flussi visivi di una antica, dinamica, fruttuosa esperienza che trova proprio nel passato – nei viaggi dei «migliori diplomati dell’Imperiale Accademia di Belle Arti di Pietroburgo», inviati «in Italia per un soggiorno di perfezionamento, nel corso del quale godevano il privilegio di ricevere una speciale “pensione” […], studiando i sublimi modelli dell’arte dall’antichità fino ai nostri tempi moderni» – le proprie ragioni e radici, il proprio prestigio della luce, la propria forza, le proprie speranze.

Karev, Il monastero di San Cirillo.

Incanti russi, dall’Accademia Glazunov di Mosca
Fino al 22 marzo 2020
Pinacoteca dell’Accademia Albertina
Via Accademia Albertina, 8
10123 – Torino
Info: http://www.pinacotecalbertina.it