Torino e il Sacro Seme, la doppia vita dell’opera phygital

Alla quinta edizione dell’OGR Award, inserita nel progetto speciale METAMorphosis, è stato conferito il premio a Rebeca Romero con l’opera phygital Semilla SAGRADA.

La città di Torino ha già dimostrato di essere una delle piazze più attive nel campo della digital art nel panorama europeo. Alcune settimane fa si è tenuta la consegna dei premi della quinta edizione dell’OGR Award, evento nato come riconoscimento per la figura creativa che fosse in grado di restituire al meglio il complesso e sofisticato rapporto tra arte, tecnologia e innovazione, con una particolare attenzione verso gli sviluppi digitali.

La celebrazione si inseriva nel progetto speciale METAMorphosis, secondo episodio di Beyond Production, una piattaforma concettuale sorta dalla collaborazione tra la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (Cassa di Risparmio di Torino) e Artissima. 

Il premio, scelto tra una selezione di artisti concorrenti all’edizione di Artissima 2022, è stato conferito da una giuria internazionale composta da Amira Gad, curatrice e scrittrice, Lars Henrik Gass, direttore del Festival Internazionale Kurzfilmtage Oberhausen, Samuele Piazza, senior curator OGR Torino, e Domenico Quaranta, critico d’arte, curatore e docente specializzato in media art. 

Ad aggiudicarsi la vittoria di questa edizione è stata l’artista interdisciplinare peruviana, da anni di base a Londra, Rebeca Romero con l’opera phygital Semilla SAGRADA. Un lavoro che esiste e vive in due spazi complementari, quello fisico nel Duomo di OGR – Officine Grandi Riparazioni a Torino e quello digitale nella medesima sede, ricreata proprio per l’occasione, nel metaverso. Molto vicina alle sue origini e consapevole della dedizione dei suoi antenati nei confronti di elementi naturali e astrologici, Rebeca Romero traccia una linea comune tra cosmogonie andine animiste e futuri post-animisti. La sua ricerca artistica indaga, in un’era di continui sconvolgimenti ambientali, le connessioni tra entità umane e non umane in tutti i mondi possibili. Il risultato che ne deriva è la storia di una futura-antica civiltà adoratrice del Sacro Seme, un essere vegetale di forma mutevole e dotato di proprietà miracolose. “Quale simbolo migliore del futuro, del potenziale, di un seme?”, ha affermato l’artista stessa.

L’opera è stata presentata ufficialmente al pubblico durante la premiazione del 17 maggio 2023 alle OGR di Torino nella sua duplice versione. Semilla SAGRADA è il risultato della collaborazione tra la mano umana e generatori di intelligenza artificiale, oltre che approfondimenti di archivi online, utilizzo di fotografia avanzata, fabbricazione digitale e tessile e tecniche di animazione 3D. Un’attività da cui emerge la personalità dell’artista e il suo interesse di scovare nuovi metodi di ricerca per sfumare i confini interdisciplinari, in modo da incrociarli e fonderli. 

Nella sua essenza fisica, l’opera assume la forma di un indumento confezionato con estrema cura, ispirato alle collezioni museali di antichi costumi delle danze folcloriche peruviane. Simultaneamente, il Duomo di OGR Torino è stato ricreato sulla piattaforma digitale Spatial sul metaverso, al fine di ospitare un incontro spirituale caratterizzato da tre manifestazioni fluttuanti del Sacro Seme. Tre modelli 3D che i visitatori possono esplorare e con i quali possono interagire. Ognuno di questi sacri semi è presentato come una divinità e se cliccato fungerà da portale. Attraverso questa interazione, il pubblico è incoraggiato a contemplare il significato e il simbolismo di ogni seme, maturando una più profonda comprensione dei rapporti tra tecnologia, natura e spiritualità.

Il progetto METAMorphosis, entro il quale l’OGR Award si colloca, nasce per indagare e avviare una riflessione sulle nuove forme di espressione artistica legate alle innovazioni tecnologiche e al mondo virtuale. Nel 2021 il progetto d’esordio, Surfing NFT, è stato indirizzato ai non-fungible token e alla tecnologia blockchain concludendosi con l’acquisizione di un’opera digitale per le OGR. Nel 2022 la seconda edizione, curata da Ilaria Bonacossa, è stata orientata, invece, all’esplorazione del mondo del metaverso e a tutte le sue declinazioni.

La Fondazione Arte CRT e la presidente Luisa Papotti consolidano dal 2000 la forte vocazione a sostegno del sistema culturale torinese. In tal senso ne è testimonianza l’acquisizione di una importante collezione di opere di Arte Povera, precisamente quella della galleria di Christian Stein. Si trattò di una scelta destinata ad ampliare il comodato di due musei del territorio, quali la Galleria d’Arte Moderna e il Castello di Rivoli. La mission della Fondazione, ovvero di appoggio alle istituzioni attive nel campo dell’arte contemporanea, è stata sempre ben definita nella sua attività ultraventennale, grazie anche all’ausilio di un comitato scientifico di ottima qualità e respiro internazionale. Le acquisizioni concretizzatesi periodicamente hanno portato alla nascita di una collezione corporate tra le più importanti nel settore dell’arte contemporanea. Si parla di più di 900 opere di oltre 300 artisti per un investimento superiore a 40 milioni di euro. Tutto ciò ha consentito ai musei di promuovere mostre di qualità, di favorire politiche di scambio e prestiti su reti internazionali, costruendo un ottimo posizionamento sulla scena mondiale.

“Se le acquisizioni sono state l’asse portante delle attività delle fondazioni, a queste si accompagnano molte altre iniziative di sostegno al sistema urbano, di studio e di formazione, in un’ottica attenta agli obiettivi dell’agenda 2030”. La dichiarazione della presidente Luisa Papotti che prefigura uno scenario già attivo e ambizioso per il prossimo futuro.

Intanto, Beyond Production concluderà il suo percorso nell’anno corrente con un’edizione finale nel quadro di Artissima 2023, diretta anche in questa stagione da Luigi Fassi. La manifestazione si terrà dal 3 al 5 novembre e verranno offerte ai partecipanti tante nuove opportunità di studio, indagine e confronto.