Monopoli (BA). Rifugi antiaerei. Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo, "Refugium Peccatorum", a cura di Roberto Lacarbonara

Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo. Refugium peccatorum

L’animale come metafora e presenza simbolica si manifesta nell’immaginario dell’uomo sin dalle origini della sua storia rinnovandosi costantemente e definendo un rapporto ambiguo di incomunicabilità e fascinazione. Gli animali, testimoni di una condizione dissimile dall’esperienza umana, si configurano come strumento di contatto ed espressione della bestialità e di una vita puramente istintuale, intercessione per un’esistenza spontanea e primigenia, feroce e irragionevole.

Partendo dal complesso sistema iconografico ereditato dai bestiari medievali e da un esercizio di decodificazione e risemantizzazione degli stessi muove Refugium peccatorum, mostradi Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo a cura di Roberto Lacarbonara; l’intervento, allestito nei Rifugi Antiaerei di Monopoli e visitabile fino al 31 agosto 2023, è ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. L’opera degli artisti attinge al complesso sistema atavico di rappresentazione e interpretazione della bestialità restituendone un’immagine inedita capace di evidenziare relazioni, reciprocità e ambiguità all’interno del medesimo immaginario. I corridoi ipogei del rifugio scandiscono un percorso di esplorazione della perversione e affrancamento dal peccato, dibattendo e interrogando l’idea stessa di colpa e caduta attraverso l’enigmaticità dell’intervento in grado di restituire la molteplicità di interpretazioni possibili. 

Privi di qualunque sistematicità oggettiva e, al contrario, intrisi di superstizione, i bestiari hanno a lungo determinato la relazione uomo-animale attraverso un ragionamento moraleggiante definito dal pensiero cristiano e sviluppato nel tentativo di stabilire un legame tra il visibile e l’ignoto, tra il terreno e il divino.

I corpi umani e animali delle opere di Cetera emergono per sottrazione dalla superficie metallica in un rapporto ambiguo tra positivo e negativo che si manifesta tanto nell’accezione tecnica di contrasto tra pieni e vuoti quanto nel senso iconografico di ibridazione e coesistenza di virtù e immoralità. Gli animali rappresentati sono portavoce di una pluralità di possibili modi d’essere, di temperamenti discordanti ed equivoci; similmente, le figure umane ad essi associati sono creature ambigue colte nell’atto ambivalente di una preghiera che è al tempo stesso azione di autoerotismo.

L’intervento di Di Feo si innesta organicamente sulle sculture di Cetera evidenziando il legame inscindibile di vitalità e inevitabile corruzione ad unire e condizionare i corpi. Ampolle e tubicini sono, dunque, apposti ad indicare il moto di un fluido oscuro e indeterminato, materia generatrice e, insieme, putrescente che fluisce dalle figure stesse o che ad esse giunge alimentandole.

Nell’atto finale di Refugium peccatorum si manifestano nuovamente alcuni dei protagonisti precedentemente incontrati, questa volta nella forma di sagome piene, in un carosello svincolato da gerarchie morali e ordine di potere; affrancati dal pregiudizio e da uno sguardo condannante, i corpi mostrano la possibilità di un equilibrio rinnovato e di una dignità ritrovata.

Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo, Refugium peccatorum
a cura di Roberto Lacarbonara
Rifugi Antiaerei Bunker Museum, Monopoli
dal 5 aprile al 31 agosto 2023