A sinistra: Anthony Caro, Month of May, 1963 © Barford Sculptures Ltd. A destra: Jack Bush, Brown Pole, 1968 © 2021 Artists Rights Society (ARS), New York/SOCAN, Montreal

Gagosian London: “Caro and North American Painters”

Una mostra dedicata ad Anthony Caro ed i suoi amici pittori americani sarà allestita nella sede londinese di Gagosian.

“L’America mi ha mostrato che non esistono né barriere né regole” (Anthony Caro)


La sede londinese della galleria Gagosian ha annunciato la mostra sulle sculture di Anthony Caro degli anni ’60 e ’70, in esposizione assieme a dipinti realizzati da amici e colleghi dello scultore. Caro and North American Painters contestualizza i dialoghi estetici che ci sono stati tra Caro e i suoi compagni artisti e metterà in mostra importanti sculture dell’artista britannico tra cui Capital (1960), Month of May (1963), Smoulder (1965), e Hog Flats (1974). Insieme a questi lavori vi saranno i dipinti degli artisti americani Helen Frankenthaler, Kenneth Noland, Jules Olitski e Larry Poons, così come dell’artista canadese Jack Bush.

Caro è stato uno degli scultori britannici più influenti della sua generazione e, nel corso della sua carriera, è riuscito a raggiungere il successo anche oltreoceano. Durante un viaggio negli Stati Uniti nel 1959, ha osservato gli sviluppi dell’arte scultorea e pittorica americana, incontrando nel suo percorso il lavoro di David Smith e diventando amico di Frankenthaler, Noland e del critico Clement Greenberg. In seguito al suo ritorno a Londra, Caro adotta un nuovo radicale approccio alla sua pratica, iniziando a saldare e incollare insieme travi di metallo, piatti, tubi ed altri elementi. Negli anni ’60 dipinge queste costruzioni con colori piatti, sviluppando una serie di altri lavori durante il corso del decennio successivo. E’ uno dei primi artisti ad abbandonare il tradizionale piedistallo scultoreo e a realizzare opere che occupano lo stesso spazio dello spettatore. Attiva attivamente l’ambiente circostante tramite la combinazione di elementi orizzontali e strutture lineari che prendono il posto del tradizionale piedistallo.

L’innovazione di Caro riguarda la composizione, la geometria e l’utilizzo del colore e dello spazio e inizia ad avere eco negli ambienti dei pittori ammirati dall’artista. Viene inserito nel gruppo degli artisti del Color Field o dell’Astrattismo post-pittura e lo stesso Greenberg diventa il critico di riferimento di queste forme d’arte innovative che porta alla ribalta per la loro “lucidità” del colore e per la grande “chiarezza fisica e apertura”. Approcciando il supporto pittorico come un piano, Bush, Frankenthaler, Noland e Poons applicano olio diluito e acrilico a tele grezze, generando composizioni con colori altamente saturati. Olitski sperimenta ancora di più tramite l’utilizzo di una pistola a spruzzo, realizzando dipinti con tonalità marcate e sfumature brillanti. Nel caso di Noland invece, l’investigazione sul colore e sulla forma lo porta a sviluppare delle tele con forme particolari: queste invenzioni hanno particolare rilevanza soprattutto se considerate in relazione all’utilizzo di materiali industriali da parte di Caro.

Caro ritorna negli Stati Uniti dal 1963 al 1965, dopo aver accettato il posto da insegnante presso il Bennington College in Vermont. In questo contesto si incontra varie volte con Olitski, che era nella sua stessa facoltà, e con Noland, che viveva lì vicino. Anche la Frankenthaler aveva stretti legami con il Bennington, dal momento che si era laureata nel college nel 1949. Caro avrebbe mantenuto amicizie strette con gli artisti americani d’avanguardia della sua generazione nel corso della sua carriera, con un frequente scambio di idee e l’esplorazione di nuove possibilità estetiche. Secondo il parere di Moorhouse, curatore della mostra e chief executive dell’Anthony Caro Centre, “Nel corso dei primi anni ’60, Caro diventa il pioniere della scultura astratta, sebbene non fosse da solo. Le sue conversazioni con Noland, Olitski e altri artisti diventano fondamentali per lo sviluppo della sua poetica e del suo approccio radicale. Questa mostra vuole mettere in luce il modo con cui questi artisti, insieme, hanno trasformato il linguaggio dell’arte”.

Caro and North American Painters
Dal 27 gennaio al 05 marzo 2022
20 Grosvenor Hill, London
– GAGOSIAN Gallery