Endecameron21

Endecameron21. Incubatio | Incubazione

Il Castello di Rocca Sinibalda (Rieti) si prepara ad accogliere dal 31 luglio al 7 agosto Endecameron 21, la quarta edizione della residenza artistica iniziata nel 2018. L’origine è il Decameron di Giovanni Boccaccio. Per dieci giorni, dieci narratori con le loro storie hanno tenuto la Peste Nera fuori dalla Villa in cui si sono rifugiati. Poi arriva l’Undicesimo Giorno, il giorno dopo la fine delle storie, quando non ci sono più parole per salvarci dal Male. Cosa accade quel giorno, quando vengono meno l’ordine e il senso, la pagina è bianca e tutto rischia di perdere forma? Qui inizia l’Endecameron, un progetto di ricerca e artistico intorno al continua negoziato tra caos e cosmos.

Per il 2021, il tema è Incubazione. L’incubatio è una pratica antichissima e diffusa: si dorme in un luogo considerato in qualche modo sacro e qui si attende che nel sonno e nel buio si manifestino sogni e segni sul futuro, visioni, soluzioni a problemi di vita, cure per una malattia. Ma l’incubazione è anche il momento in cui qualcosa di nuovo si produce di nascosto e nel silenzio, invisibile eppure vivo e destinato a manifestarsi: un’idea, un virus o malattia, una catastrofe o un cambiamento. Nell’Undicesimo Giorno del 2021 gli artisti lavorano sul post-pandemia e sull’incubazione di nuovi mondi possibili, ciascuno in totale libertà secondo i propri modi e linguaggi. Il Castello diventa ventre materno, luogo primario e metaforico di ogni incubazione. Qui gli artisti interagiscono con antropologi, psicoanalisti, architetti, comunicatori. Ogni artista sceglie la sua “stanza” tra i molti spazi singolari del Castello, il luogo specifico della sua incubazione.

Edificio millenario (eretto 1062-66), il Castello di Rocca Sinibada è stato ridisegnato nella configurazione attuale da Baldassarre Peruzzi (1532-1536). Rarissimo esempio di costruzione zoomorfa in Europa – apparentemente la pianta sarebbe stata ispirata alla forma di uno scorpione o aquila con ali ripiegate – ha ospitato artisti importanti, come Salvador DalÍ, Ezra Pound, Lilian Lijn, Takis, poeti della Beat Generation come Gregory Corso e Allen Ginzberg, il Living Theater, protagonisti del cinema indie come Gregory Markopoulos, scrittori come Martin Amis, mecenati come Peggy Guggenheim e Caresse Crosby. Riaperto nel 2013 dopo otto anni di restauro diretto dall’Arch. Claudio Silvestrin, ha vinto nel 2014 lo Athenaeum Prize (Chicago) per il Restauro. Al suo interno: galleria ovidiana delle Metamorfosi, affreschi rinascimentali-manieristi, collezioni etnografiche importanti (soprattutto Totem e maschere rituali della Northwest Coast sub-alaskana), collezione di oltre 500 maschere, opere e installazioni di arte contemporanea. Oltre a un archivio di decine di migliaia di immagini di street art.

Diversi e poliedrici gli artisti che partecipano a questa edizione. A cominciare dalla riconosciuta a livello internazionale Kris Lemsalu, attiva in ambito performance e mixed media, la cui indagine insiste sui motivi archetipici e simbolici, sulle tradizioni di cui scardina le origini e rimuove scenograficamente il dogma e sugli oggetti con i quali realizza sculture totemiche e ambienti allucinatori, animati dalle sue perfomance. L’uso potente del colore insieme all’utilizzo di materiali diversi – porcellana, pelliccia, lana, tessuto, plastica, silicone – concorrono alla costruzione di “un mondo caratterizzato da forza sciamanica, stranezza visionaria e rinascita collettiva”.

Dopo l’esperienza della digital edition dello scorso anno, ritornano Verena Stenke e Andrea Pagnes. Il duo, che lavora insieme dal 2006 come VestandPage, opera prevalentemente negli ambiti della performance art, della cinematografia basata sulla performance e della scrittura teorico-creativa. Loro testi sono stati tradotti in più lingue e pubblicati in libri, riviste d’arte e prestigiosi giornali accademici. Curano progetti indipendenti destinati alla creazione di comunità artistiche temporanee e sono attivi nel settore dell’editoria. Collaborano con istituzioni culturali, compagnie teatrali, organizzazioni umanitarie nell’ambito dell’istruzione, con seminari teorici e laboratori metodologici intensivi. 

La residenza ospita un gruppo eclettico di artisti che attraverso l’impiego di media diversi – dalle installazioni scultoree alla fotografia, dalla performance alla scrittura, dalla pittura alla produzione musicale – riflette, ognuno con il proprio linguaggio, sul tema dell’incubazione. Vi prendono parte: Marianna Andrigo e Aldo Aliprandi (body perfomance), Claudia Aliotta e Fabio Imbergamo (musica), Francesco Cabras (fotografia), Mauro De Carli (multimedia), Alex Hartley (mixed media), Jacopo Mandich (scultura), Marcondiro (Marco Borrelli, musica), Monica Pennazzi  (fiber art).

L’evento sarà documentato qui con una rubrica quotidiana e si concluderà il 7 agosto con un grande finissage. Nella Serata Finale gli artisti presenteranno i lavori prodotti a tutto il gruppo dei residenti dell’Endecameron e agli invitati.

Endecameron21 Incubatio|Incubazione

Castello di Rocca Sinibalda (Rieti) 31 luglio – 7 agosto 2021

Siti: www.endecameron.it, www.castelloroccasinibalda.it

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