Corrispondenze barocche: riscoprire la pittura emiliana

La Galleria – Collezione e Archivio Storico di BPER Banca, in collaborazione con il Museo Civico di Modena apre al pubblico ‘Collezioni barocche’ preziosissima mostra, a cura di Lucia Peruzzi, primo evento al pubblico dopo mesi, alla riscoperta del rinnovamento della pittura emiliana barocca.

Corrispondere, dialogare, confrontare, rinnovare, osservare, ammirare, studiare, comprendere. Sono queste alcune delle azioni intellettuali e percettive che si provano entrando ne La Galleria – Collezione e Archivio Storico di BPER Banca a Modena. Dalla stretta Via Scudari si accede sino alla scoperta di uno spazio paragonabile ad uno scrigno di meraviglie, una wunderkammer ragionata dove, sino al 22 agosto, sarà esposta la mostra Corrispondenze barocche, ovvero riscoprire la pittura emiliana finalmente in presenza, dopo mesi di palpabile assenza. La mostra, a cura di Lucia Peruzzi ed in collaborazione con il Museo Civico di Modena, indaga in maniera precipua le tappe fondanti quello che è stato descritto dagli studiosi del Novecento come ‘rinnovamento emiliano’ e che ha portato a quelle istanze barocche del tutto riconducibili alla lectio della cultura di questo territorio.

La genesi di Corrispondenze barocche, tuttavia, come raccontato da Sabrina Bianchi e Greta Rossi, è filiazione di un ribaltamento in positivo dell’anno e mezzo di pandemia: la chiusura forzata, l’impossibilità di accogliere il pubblico nelle sale espositive ha permesso a Lucia Peruzzi e al team di esperti d’arte di BPER Banca, insieme con la direttrice del Museo Civico di Modena, Francesca Piccinini, di portare avanti un approfondito studio di opere afferenti alla grande collezione dell’istituto modenese e quelle dell’istituto museale, con particolare attenzione verso le dieci opere provenienti dalle Collezioni Campori e Sernicoli, importanti collezionisti i quali, grazie al proprio patrimonio, hanno delineato tre principali momenti della ricerca culturale cittadina.

Corrispondenze barocche, difatti, segna la valenza di riscoprire la pittura emiliana tramite una precisa volontà di seguire alcune strade direttrici: in primis, quella che permette, attraverso i progetti espositivi, di restituire alla comunità l’importanza del patrimonio storico ed artistico della stagione moderna modenese, troppo spesso celata dall’ombra dell’arte bolognese e ferrarese. A tale restituzione, su cui la preziosa collezione BPER ed il patrimonio civico museale imprimono imprescindibile rilevanza, fa eco l’enorme lavoro di tutela, studio, valorizzazione, conservazione delle opere e dei manufatti in collezione, sì da poter generare una nuova consapevolezza della città di Modena, non già e non solo extramoenia ma, probabilmente, soprattutto intramoenia. In tal modo, il concetto di corrispondenza si apre sia alle opere in dialogo nella galleria espositiva di Via Scudari sia alla tessitura di una fitta trama che attraversa luoghi, corti, secoli, botteghe e corpus studiorum di inesauribile interesse che si spinge sin nelle viscere dell’Archivio Storico e vibra di sempre nuove relazioni.

È così che, come spiega la curatrice Lucia Peruzzitra i maggiori esperti di arte emiliana insieme con Daniele Benati, allievi di Carlo Volpe – questa esposizione è diventata occasione unica per riportare ad emersione l’inestimabile valenza del raccordo di quel percorso che, nato nel solco delle indagini post longhiane, permette oggi di riportare alla luce quella vivida linfa culturale che animò Modena nel periodo che seguì la devoluzione ferrarese. Se è vero che la Storia dell’Arte è Storia dell’Uomo, Corrispondenze barocche è un vero progetto dossier di approfondita analisi di un periodo straordinario per l’arte in Emilia e che trova nella commistione coerente eppure originale di espressioni e linguaggi, quella maniera moderna che indaga oltre il già noto.

Sono i nomi e le opere degli artisti presenti nel percorso ideato – ed ideale – per la mostra modenese a chiarire come quella che, spesso, è la difficoltà di un racconto tanto complesso, trova, invece, nell’intreccio della Storia e delle storie la sua semplice narrazione. Un missaggio che avviene tra le opere delle collezione permanente BPER – uscita dalle stanze private e resa patrimonio collettivo – e le opere in prestito dal Museo Civico, in una interpolazione che rimanda agli stilemi barocchi.

Ecco, dunque, che opere di Lucio Massari (Bologna, 1539 – 1633), Alessandro Tiarini (Bologna, 1577 – 1668), Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), Ludovico Lana (Codigoro, 1597 – Modena, 1646), Jean Boulanger (Troyes, 1608 – Modena, 1660), Michele Desubleo (Maubege, 1602 – Parma, 1676), Luca Ferrari (Reggio Emilia, 1605 – Padova, 1654) e Francesco Stringa (Modena, 1635-1709) si guardano, si ‘parlano’, si confrontano, sancendo lo svolgimento emblematico della pittura secentesca in una dimensione più ampia, che vede Bologna, Reggio Emilia e Ferrara dialogare con Modena capitale estense. Una conversazione privilegiata, certamente, è quella con Bologna, ove i Carracci avevano originato un rinnovamento capitale, i cui tratti si leggono qui negli esiti del Tiarini, del Massari e del Guercino, quasi fossero tracce di una mappa dell’evoluzione all’epoca considerata.

La corrispondenza, tuttavia, si amplia, gemma un  fil rouge che accoglie le visioni dei diversi artisti, voce e segno di quanto accadeva, sempre più consapevolmente, sia nella Modena barocca sia nella Modena novecentesca, emblema di un ritrovato e prezioso interesse per il collezionismo, atto fulgido di ricostruzione identitaria territoriale di suprema concretezza. Una ricostruzione che BPER porta avanti ancora oggi nella volontà di valorizzazione del patrimonio così come il Museo Civico, nella sua ritrovata conditio di status civico.

È un insieme sorprendente di intrecci, di volute e dettagli straordinari a rendere Corrispondenze Barocche una mostra inusuale e significativa occasione di nuovo contatto con il pubblico, capace di delineare anche la grande stagione del collezionismo modenese, certamente vitale alveo che ha permesso di ricostruire una notevole parte dell’intero periodo sei e settecentesco. Echi degli studi di Roberto Longhi, Francesco Arcangeli, Carlo Volpe e Renato Roli, assieme con i successivi studi della Peruzzi e di Benati, qui accompagnati dalla sapiente conoscenza di Francesca Piccinini, hanno dato luce ad uno stupente compendio, che offre una malinconica eppur meravigliosa finestra sul passato.

L’identità di un luogo, sostanziato dalle proprie radici storiche, non può prescindere dai radicamenti avvenuti nel flusso dell’arte, voce principe nelle evoluzioni sociali e culturali di un popolo e della sua terra; Corrispondenze barocche, dunque, si incammina lungo i binari di una nuova affezione, che accompagna la magnifica stagione barocca e da essa trae spunto per una narrazione di memoria collettiva di grande respiro. Spunti mnestici si delineano sulla perimetrazione del collezionismo moderno e contemporaneo e sulla convergenza delle opere in un luogo unico, ove il rispecchiarsi genera testimonianza inattesa. È così che dal naturalismo carraccesco si vira verso il classicismo di matrice reniana per giungere al melodramma barocco e le inclinazioni barocchette.

Alla stessa maniera, il catalogo di questa mostra dossier, con contributi di Lucia Peruzzi, Francesca Piccinini e Daniele Benati, si prefigura come essenziale elemento di studio da inserirsi nella più ampia investigazione analitica portata avanti dai tre esperti e tessera di un importante e ben più ampio mosaico che trova nella connessione storica, culturale, artistica, collezionistica e sociale la sua vera natura.

Corrispondenze barocche risponde a molti quesiti, non già e non soltanto della Storia dell’Arte bensì origina un determinante punto di vista favorevole ad una corretta e coerente, nonché sorprendente, ricostruzione di un periodo straordinario dal quale, come il pubblico potrà comprendere, le sorti di ciò che sarebbe avvenuto è già leggibile.


Corrispondenze barocche
La Galleria – Collezione e Archivio Storico di BPER Banca
Modena, Via Scudari 9

Nel rispetto della normativa vigente, per accedere agli spazi espositivi nelle giornate di sabato e domenica sarà necessario prenotare la propria visita entro le ore 16:00 del venerdì (T. +39 059 2021598, lagalleria@bper.it). Le successive aperture saranno comunicate sul sito www.lagalleriabper.it. Ingresso gratuito.

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.