Per la settima edizione di Straperetana– l’appuntamento estivo della sede abruzzese di Monitor, con i fondatori Paola Capata e Delfo Durante – gli spazi nel borgo di Pereto presentano un nuovo ordine di idee, in cui la curatela stavolta è a completa discrezione degli ideatori dell’iniziativa.
Il tema d’ispirazione di quest’anno è il femminile, con il titolo ULTRAMODERNE che evidenzia una dimensione di attualità persistente insita nella dinamica creativa, di una pratica che riguarda un assetto e una condizione di contemporaneità. Assetto e ricerca che indagano temi che per definizione risultano attuali: corpo, identità, azioni che sono anche trasferiti e assimilati attraverso la tradizione, i miti, i racconti.
L’idea del luogo e della relazione che si instaura con esso, nella condizione del fare arte, è il principio da cui origina Straperetana che, dal 2017, vede il piccolo paese in provincia dell’Aquila fare spazio e innestarsi in una relazione diretta con le opere, gli artisti, le artiste e chi va a visitarlo e percorrerlo. Una mostra diffusa che in questo nuovo appuntamento indaga gli elementi dell’umano nella sigla femminile, con la presenza di 18 artiste di generazioni e ricerche diverse: Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Rä di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi e Maddalena Tesser
La mostra si articola, come sempre nella modalità dinamica di distribuzione sul tessuto del borgo, a partire da Palazzo Maccafani per ripartirsi poi nei vicoli, nelle piazze e oltre le Porte fino al Palazzo Iannucci (la Casa del Prete nella definizione locale).
Ci sono sia opere realizzate appositamente per Ultramoderne, come Boite a outils di Sonia Andresano, che ha scelto la suggestiva cisterna del palazzo Maccafani per realizzare l’installazione che ribalta una scontata interpretazione, o i pastelli su carta di Elisa Montessori con il suo bellissimo libro d’artista intitolato Tutti i giorni, da sfogliare sul tavolo della cucina della Casa del Prete. Poi alcuni lavori entrano in diretta relazione con il territorio, come il video Etudes (à Pereto) che per realizzarlo Anouk Chambaz si è fermata quattro giorni in residenza nel paesino abruzzese, coinvolgendo i suoi abitanti nella realizzazione dei ritratti video. La partecipazione di giovani artiste dell’Accademia de L’Aquila rafforza l’elemento di ricerca transgenerazionale e anche il trasferimento di tracce accademiche locali, con la residenza tenuta a Pereto.
Le altre opere hanno un valore storico e identitario indiscusso come Mater (1977-2015), il lavoro di Tomaso Binga (al secolo Bianca Pucciarelli Menna), in cui il corpo nudo dell’artista, fotografato da Verita Monselles, simula le lettere dell’alfabeto, e Pagina-oggetto (1978) di Maria Lai che nelle sue cuciture con il filo nero sostiene la validità della parola e della sua trasmissione in una manualità che in alcuni luoghi è esclusivo appannaggio delle donne. Nel mezzanino, Expertise. Conferma d’identità (1972) di Cloti Ricciardi (dalla Collezione di Giuseppe Garrera) è l’affermazione “esibita” della sua condizione di essere donna attraverso la “riappropriazione” del suo atto di nascita, su cui è intervenuta con timbri e simboli femministi.
Ogni lavoro racconta una storia che diviene una ricca narrazione a più voci, “ultramoderna”.
Straperetana resta aperta fino al 10 settembre per dialogare con la terza edizione di Panorama di Italics la mostra diffusa, curata da Cristiana Perrella, che si tiene a L’Aquila dal 7 al 10 settembre 2023.
Straperetana
Palazzo Maccafani, Palazzo Iannucci e le strade del borgo – Pereto (L’Aquila)
Palazzo Maccafani, Piazza Maccafani 5, Pereto (AQ)
8 luglio – 10 settembre 2023
info@straperetana.org
www.straperetana.org