Riaprono i musei: i programmi del Centro Pecci e del MART

Finalmente, dopo quasi due mesi di chiusura forzata, il MART ed il Centro Pecci possono riaprire le loro mostre e collezioni al pubblico.

L’emanazione del nuovo DPCM (in vigore da domenica 17), ed il conseguente cambio di colore delle regioni, consentono ai musei italiani siti nelle regioni in zona gialla (Toscana, Campania, Basilicata, Sardegna e provincia di Trento) di ripartire. Tra di essi il MART di Rovereto ed il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato annunciano i loro programmi in occasione della riapertura.

Con grande felicità il Mart ha accolto nuovamente giornalisti e ospiti che, nel rispetto delle regole sul contingentamento, hanno partecipato alla conferenza stampa per la riapertura, trasmessa in diretta Facebook sulla pagina del museo. “Quella attesa per lunedì è una riapertura che ha il sapore della speranza verso il futuro – ha evidenziato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. I visitatori trentini potranno finalmente gustare le opere del Mart, ed in particolare la nuova mostra di Boldini, in assoluta sicurezza: si tratta di una vittoria personale del presidente Sgarbi, che tanto ha interloquito con i rappresentanti del Governo affinché luoghi come questo possano riaprire i battenti. L’auspicio è che la classificazione del Trentino in zona gialla possa essere confermata anche nelle prossime settimane, per consentire lo sviluppo e la realizzazione delle idee promosse da questa importante realtà di cui andiamo orgogliosi”. 
“Il Mart è uno dei primi musei a livello nazionale che coglie l’opportunità di ospitare i visitatori nei propri spazi. Si tratta di un messaggio di positività che speriamo possa diffondersi in tutto il Paese” sono state le parole dell’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti, che ha evidenziato come i protocolli messi a punto dalla Provincia autonoma in estate garantiscano la sicurezza necessaria per rilanciare le attività del museo. “Fermare l’arte significherebbe fermare la crescita della nostra società. La mostra che inauguriamo ha la capacità di aprire il cuore dei visitatori, pur in un momento così difficile”.

Il Presidente Sgarbi ha parlato di “festa Grande” annunciando l’apertura al pubblico lunedì 18 gennaio dell’attesa mostra su Giovanni Boldini, nel novantesimo anniversario della morte. In primavera l’esposizione sarà poi riallestita a Parigi, al Petit Palais. Sgarbi ha inoltre comunicato l’arrivo di una importante opera attribuita a Caravaggio, la Maddalena in estasi: “Di questo capolavoro esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l’originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata”. La Maddalena andrà ad arricchire l’esposizione Caravaggio. Il Contemporaneo prorogata fino al 5 aprile, data di chiusura anche della mostra di Boldini. “Il Mart di Rovereto – prosegue Sgarbi – è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come ‘servizi essenziali’”.

Dal 18 gennaio, come felicemente sperimentato nei mesi scorsi, sarà possibile visitare i musei instaurando nuove abitudini. I biglietti saranno acquistabili online, gli ingressi verranno contingentati, il distanziamento fisico garantito e la temperatura misurata. Oltre alla grande mostra Caravaggio. Il contemporaneo visitata, pur nei limiti del contingentamento, da più di 12mila persone nel primo mese, e all’attesa retrospettiva su Giovanni Boldini, sono visitabili due nuovi progetti outdoorSol Invictus di Luciano e Ivan Zanoni e Twingo Monument di Daniele Nicolosi. Proseguono i Focus espositivi dedicati a Nicola Samorì, Luciano Ventrone, Guido Iannuzzi e Velasco Vitali. Riaprono anche l’Archivio del ’900, il Mart Shop e il bistrot dello chef stellato Alfio Ghezzi. Martedì 19 sarà la volta della Galleria Civica di Trento che riaprirà i battenti con la mostra dedicata all’architetto trentino Gian Leo Salvotti. Da mercoledì 20 saranno fruibili anche gli spazi della Casa d’Arte Futurista Depero e di Palazzo delle Albere, dove si inaugura una mostra dedicata all’artista trentino Umberto Moggioli.

Nonostante la gioia per la riapertura, il Mart è consapevole che la gran parte del suo pubblico non potrà visitare il museo. Per chi è lontano proseguono le attività digitali. Per la grande mostra dedicata a Giovanni Boldini è già online l’audiogiuda gratuita disponibile sulla piattaforma izi.travel o sull’omonima app. Un percorso in dieci tappe che ripercorre la vita del celebre ritrattista ferrarese. La narrazione è intervallata da cinque brani musicali composti per altrettante opere dal pianista e compositore Cesare Picco e dal violinista Luca Giardini. Nei prossimi giorni verrà pubblicata anche una speciale video visita guidata condotta dal Presidente Sgarbi e non mancheranno altre sorprese e contenuti culturali. Dalle playlist settimanali su Spotify per esplorare in modo diverso le Collezioni museali, alle curiosità dall’Archivio del 900, dalle gallery fotografiche sulle opere in mostra, alle pillole, notizie e curiosità sul patrimonio e sugli artisti.
Da IGTV a Facebook i follower del Mart possono approfondire la conoscenza del museo attraverso la tecnologia di Google Art Camera, dialogando con Alexa, l’assistente vocale di Amazon, o esplorando il museo su Messenger e Telegram.

In ottemperanza al Dpcm del 16 gennaio 2021 che ufficializza l’apertura dei musei nelle regioni in zona gialla, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato annuncia che da mercoledì 20 gennaio potrà accogliere nuovamente i suoi visitatori, in piena sicurezza e con le proroghe delle mostre e progetti in corso: Jacopo Benassi. Vuoto; Protext! e Litosfera.

Il museo sarà visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 12.00 alle 20.00 (chiuso nel fine settimana). L’ingresso sarà gratuito per le prime due settimane, salvo la mostra Protext! a prezzo ridotto. “Abbiamo già dimostrato come un luogo della cultura possa essere un presidio importante e sicuro per la collettività in un periodo difficile come quello che stiamo tutti vivendo – dichiara Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci –. Con la riapertura vogliamo continuare a dare un segnale positivo di energia e accoglienza. Le nostre procedure di sicurezza sono state sempre accurate: siamo un museo grande, con sale ampie e spazi esterni importanti, in cui il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori sono facili da attuare. Riaprire le porte del museo al pubblico è un’opportunità per aumentare la familiarità con il museo e con il suo ruolo di servizio d’interesse generale, per offrire ai cittadini cibo per la mente e una forma di socialità e condivisione sicura, in un momento in cui ce n’è un enorme bisogno.”

Il museo riapre con la collettiva Protext! Quando il tessuto si fa manifesto, prorogata fino al 14 marzo: attraverso il lavoro di Pia Camil, Otobong Kkanga, Vladislav Shapovalov, Tschabalala Self, Marinella Senatore, Serapis Maritime and Güneş Terkol la mostra esplora il ruolo del tessuto non solo nei dibattiti critici su lavoro, identità e cambiamento ambientale, ma anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso. In occasione della riapertura sarà disponibile la pubblicazione di Nero Editions in due volumi: il catalogo della mostra con il testo critico delle curatrici Camilla Mozzato e Marta Papini, le interviste agli artisti, biografie e fotografie delle opere, e un secondo volume, un vero e proprio libro d’artista firmato da Marinella Senatore, introdotto da Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci. Tornerà visibile anche il progetto Litosfera – prorogato fino al 18 aprile – che mette in dialogo il video A Fragmented World (2016) di Elena Mazzi e Sara Tirelli con l’installazione ambientale Produttivo (2018-2019) di Giorgio Andreotta Calò: due progetti nati dal desiderio di rappresentare forze e materie che nel corso di ere geologiche hanno dato forma al nostro pianeta. Proseguirà anche l’esposizione della nuova acquisizione RAID, video di Marcello Maloberti.

Dato il grande successo di pubblico e critica, si è deciso di prorogare fino al 30 gennaio anche Jacopo Benassi. Vuoto, la prima personale in un museo dedicata al fotografo ligure. La riapertura della mostra, accompagnata dalla pubblicazione del libro FAGS, diventa l’occasione per rilanciare la campagna di fundraising: acquistando una fotografia di Benassi a tiratura limitata, sarà possibile sostenere le attività del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. In parallelo alla riapertura fisica delle sale del museo, prosegue il palinsesto digitale PECCI ON: un programma creato per alimentare il pensiero critico e il confronto con la scena culturale globale, ma anche un modo per sottolineare come un’istituzione d’arte contemporanea come il Centro Pecci abbia la vocazione e il ruolo di catalizzatore per la propria comunità, di antenna che capta il presente attraendo idee, voci, artisti per leggere le evoluzioni del nostro tempo per restituirle amplificate al territorio e al mondo.

In occasione della riapertura, per EXTRA FLAGS, sul pennone davanti al Centro verrà issata una nuova bandiera, quella di Jeremy Deller (Londra, 1966). Intitolata A flag for a new Pangolin Nation, la bandiera riporta quello che l’artista considera come l’animale forse più perseguitato al mondo, indicato da alcuni centri di ricerca come il probabile ospite intermedio che ha consentito il passaggio del virus Covid-19 dal pipistrello all’uomo. Dedicargli una bandiera è dedicarla al capro espiatorio, alla vittima inconsapevole, ma è anche un commento sarcastico sulle strumentalizzazioni politiche nazionaliste e populiste generate dalla pandemia. Come sempre nel suo lavoro, Deller attiva anche qui un dialogo trasversale che cortocircuita tra significati opposti, creando un’immagine allo stesso tempo ironica e provocatoria, che rivela il rimosso dei nostri sistemi di convivenza ed espressione. Nonostante il suo approccio anticonvenzionale e controverso, l’artista è diventato un’icona dell’arte inglese, vincendo il prestigioso Turner Prize nel 2004 e rappresentando la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia nel 2013. Nel 2019 ha esposto al Centro Pecci il suo progetto Wiltshire Before Christ, realizzato in collaborazione con il marchio di streetwear Aries e il fotografo David Sims.

Per rafforzare il legame con Prato anche in questi tempi difficili, da febbraio il Centro Pecci lancerà una promozione con i ristoranti della città: il coupon, distribuito nei ristoranti aderenti, darà diritto a ricevere un ingresso omaggio per ogni biglietto acquistato per la mostra Protext!