Nel fondo dei giorni presenti, è una dimensione di rara co(no)sc(i)enza, come indicano Francesca Interlenghi & Francesca Lolli. Allorquando, infatti, la barbarie diventa ‘normale’ il problema è antropologico, filosofico, sociologico ed una società assuefatta è una società immobile. Ecco, perciò, che è necessario agire mediante una pluralità di modi, una vasta scala di possibilità atta a ridurre l’offuscamento della mente, l’obnubilamento delle coscienze. Se le parole non bastano più, ecco che il corpo è chiamato ad interagire con i sensi, tramite l’attraversamento dello spazio oggettivo e soggettivo. Ciò che accadrà il 20 gennaio, a Milano, allo Spazio Kryptos di Giuseppe Trifirò, grazie alla performance di Francesca Interlenghi & Francesca Lolli Nel fondo dei giorni presenti.
‘L’azione intende esplorare i temi della libertà, vale a dire lo sviluppo delle motivazioni interiori che determinano l’agire umano, e della cura, intesa come quell’interessamento solerte e premuroso che impegna il nostro animo e la nostra attività. Indagando al contempo gli effetti drammatici che conseguono alla privazione violenta dell’una e dell’altra. Fino all’annientamento, la negazione stessa, della propria identità’, si legge nel comunicato ufficiale e ciò trova radice nella perpetrazione di femminicidi, soprusi, violenze, abusi e discriminazioni, solco dannato in cui la regista ed artista Francesca Lolli e la curatrice e performer Francesca Interlenghi hanno portato avanti la propria ricerca che darà origine alla performance.
È Francesca Lolli a dichiarare:
“Difficile incanalare sotto forma di parole il carico di fatica che, quotidianamente, le donne si trovano costrette a sopportare. Si tratta di una fatica mentale (e non solo ovviamente), fatta di frasi fatte, proverbi popolari, violenze linguistiche, maschilismo interiorizzato. Se non ci fermassimo un attimo a pensare, a riflettere su cosa ci è stato insegnato e inculcato rispetto al ruolo della donna, porteremmo questo carico come un destino naturale, arenandoci sempre di più in vecchie e abitudinarie dinamiche. Ecco perché, purtroppo, c’è ancora bisogno del femminismo. Dico purtroppo, in maniera provocatoria, perché sarebbe meraviglioso svegliarsi in un mondo nel quale non ci fosse più la necessità di dover rimarcare il fatto che nasciamo uguali e in maniera egualitaria dovremmo poter essere libere e liberi di progredire nelle nostre vite. Fino a quel momento sarà necessario parlare di femminismo, metterlo in pratica e, nel mio caso specifico, trasporlo in azione performativa e linguaggio video.”
Alle sue parole fa eco un flusso di accadimenti che accomuna migliaia di donne in tutto il mondo, capro espiatorio di una sottomissione e di un obsoleto quanto atavico concetto di inferiorità con cui lo status femminile viene posto in ‘naturale parallelo’. Ecco perché la performance Nel fondo dei giorni presenti è una sorta di scavo, di ricognizione che scende fin negli abissi del nostro tempo e di quello che ci ha preceduti, dal cui oscuro abisso emerge, però, la forza dell’azione e della presa di coscienza, urgente e necessaria, oggi più di prima. Se le statistiche presentano, a due anni dalla pandemia, dati spaventosi, così come la testimonianza che giunge dai Paesi in cui le forme violente di patriarcato continuano ad annientare le donne, ci si rende conto che quanto finora portato avanti non è bastato ed è per questo che tutto, oggi, è da rimettere in discussione.
‘L’azione intende esplorare i temi della libertà, vale a dire lo sviluppo delle motivazioni interiori che determinano l’agire umano, e della cura, intesa come quell’interessamento solerte e premuroso che impegna il nostro animo e la nostra attività. Indagando al contempo gli effetti drammatici che conseguono alla privazione violenta dell’una e dell’altra. Fino all’annientamento, la negazione stessa, della propria identità’ si legge ancora nel comunicato stampa che, a ben guardare, è una vera dichiarazione d’intenti di Francesca Interlenghi & Francesca Lolli.
Intento che si sostanzia anche in una forma di concreta solidarietà, grazie all’artista moldava Cristina Lefter la quale, generosamente, è intervenuta con la sua pittura per la creazione di opere in foggia di t-shirt uniche, il cui ricavato di vendita sarà interamente devoluto al Villaggio della Madre e del Fanciullo Onlus e, medesima cosa, dicasi per la poetessa campana Felice Guida, la cui ultima raccolta di versi, Lune a mezz’aria. Biografie in versi, edito da Robin, confluirà nel tesoretto per il Villaggio della Madre e del Fanciullo Onlus – ricordiamo, nato per volere di Elda Scarzella Mazzocchi più di 70 anni fa, al fine di integrare l’assistenza alla maternità e all’infanzia offrendo alle gestanti, alle madri e ai loro figli la possibilità di inserirsi nella vita della struttura, con lo scopo di delineare una autonomia completa dei nuclei madre|figlio, anche grazie al lavoro svolto dal Consultorio familiare del Villaggio a favore dell’individuo, della coppia e della famiglia –
Nel fondo dei giorni presenti, sarà, dunque, una performance in grado di tradursi in momento di maggiore e più vasta operAzione, muovendosi al di là del mero scambio di dati, bensì agendo negli strati più inibiti della rassegnazione, dell’indifferenza, scandagliando in modo poetico, ma reale, la necessità del riconoscimento d’ogni diritto.
“Per quel che mi riguarda, considero questo lavoro come parte di una riflessione più ampia che da qualche tempo sto conducendo sul tema del male, sulla vasta e illimitata contingenza del dolore umano di cui, ovviamente, la violenza di genere è una delle declinazioni. In questo contesto, l’azione performativa è per me come un processo di spiegazione del dolore, che ne investiga le cause e gli effetti, attingendo dal fondo dei giorni presenti. Un tentativo di dare senso a ciò che non necessariamente lo possiede o lo rivela: la condizione umana.”
Con le parole di Francesca Interlenghi il tentativo di dar senso alla condizione umana si dirige verso un rimando a quanto Hannah Arendt definiva la mancanza di vuoti d’oblio: invero alcuna cosa umana può davvero essere cancellata dalla memoria del mondo. Imprescindibile è che qualcuno, anche a distanza di tempo, racconti, parli, indichi, sostanzi perché nulla è mai inutile a cancellare le disgrazie dell’umana esistenza, nulla è inutile se, scendendo Nel fondo dei giorni presenti, genererà nuova forza per un presente ed un futuro di nuova luce.
NEL FONDO DEI GIORNI PRESENTI
Perfomance di Francesca Interlenghi & Francesca Lolli
20 gennaio 2022 ore 19.00
Spazio Kryptos, Via Panfilo Castaldi 26, Milano
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