mtn|museo temporaneo navile: ultimo atto

Marcello Tedesco e Silla Guerrini hanno chiamato Plastikhaare e Fabio Ricciardiello a comporre l’ultima armonica ed originale progettazione di mtn|museo temporaneo navile. La mostra, in corso sino al 3 gennaio 2023 segna la fine dello spazio espositivo bolognese.

mtn|museo temporaneo navile è giunto, inesorabilmente, ai suoi ultimi giorni. Segnonline, nei mesi scorsi, vi aveva già accennato alla situazione del museo in un articolo, ma non è tempo di drammatizzare, adesso. Oggi vogliamo raccontarvi dell’ultimo atto che mtn porta in scena.

AD UNA VERA PIA DONNA DEI SIMILI FILI MISI E ANNODAI, Plastikhaare & WHAT YOU LIKE TO SEE, Fabio Ricciardiello – Project Room, 2022, exhibition view, Ph credit Lisa Mignemi

Una mostra, o meglio un progetto che vede, da un lato il duo di giovani e talentuose artiste Plastikhaare Giulia Querin e Rachele Tinkham – con l’installazione AD UNA VERA PIA DONNA DEI SIMILI FILI MISI E ANNODAI a cura di Marcello Tedesco che, così, ne traccia i dettagli:

“L’ultimo progetto espositivo, prima della chiusura del museo, è affidato a due giovanissime artiste Giulia Querin e Rachele Tinkham, nate entrambe a Venezia nel 1997 e attualmente studentesse dell’Accademia di Belle arti di Bologna. Nel 2021, dopo molteplici esperienze formative, tra cui un periodo di sei mesi alla Kunstakademie di Münster, fondano un duo artistico chiamato Plastikhaare: capelli di plastica. L’esplorazione ironica e giocosa di un universo fluido e in perenne oscillazione, dove il concetto di identità si frantuma e moltiplica esponenzialmente, è il territorio che le artiste hanno deciso di indagare attraverso una pratica articolata e già formalmente convincente. Nelle loro opere si mixano, come in un grande raduno dionisiaco, scultura, performance, musica e immagini vagamente deliranti, al fine di ricreare una poderosa dimensione di fluidità metamorfica, una sorta di meta-mondo nascosto all’interno di quello conosciuto.

Ciò che è emerso, anche nella performance portata in scena il giorno dell’opening della mostra, lo scorso 3 dicembre, è stato ciò che, nel testo critico, Tedesco evidenzia come l’instaurazione di una “ironica sottile crudeltà, tanto cara al movimento surrealista al quale le due indubbiamente si ispirano, una relazione di tensione con le rigide strutture conoscitive e interpretative che connotano il mondo ufficiale. Plastikhaare si potrebbe infatti definire come una sorta di testimonianza di un mondo irregolare, nascosto, volutamente underground. Dove, in modo piuttosto sorprendente, avviene la transvalutazione di tutti i valori ufficialmente accettati.”

Le due artiste hanno dato corpo ad una immensa installazione composta da centinaia di abiti sculture, realizzati all’uncinetto, che ricoprono l’intero pavimento della Main Room. Un’opera che sembra trasformare e trasformarsi in una Veronica contemporanea, quasi si trattasse di un grande abito di matrice rituale, volto ad accompagnare mtn in questa ulteriore trasformazione. Una gestazione ontologica che le Plastikhaare avevano così anticipato:

Porteremo lo spettatore ad assistere e a partecipare alla creazione/nascita di un limite inteso come una tensione che dà vita a uno spazio e che non definisce la sua fine, bensì il suo inizio, in questo senso possiamo definire l’opera come un rituale di chiusura. Lo spazio prende vita nella nostra mente, una volta che lo interiorizziamo, diventando consapevoli della conversazione tra la nostra presenza e quella dei luoghi; i quali nonostante la loro rigida e stabile architettura, sono in realtà composti di densità interne mutevoli che rendono la superficie vissuta dinamica e liquida.

Nella Project Room di mtn, invece, appare l’opera video WHAT YOU LIKE TO SEE di Fabio Ricciardiello, Un progetto “site e time specific” si legge nel comunicato ufficiale, a cura di Azzurra Immediato, in collaborazione con mtn, che dà vita ad una specie di percorso percettivo e cognitivo.

Guardare, osservare, scorgere, immaginare, desiderare, sognare, “Rendere possibile l’impossibile, visibile l’invisibile”. Scultura, fotografia e video abbandonano la realtà tangibile per trasformarsi in non luogo immaginifico e straniante in cui ciò che appare irrealizzabile è – già – avvenuto, ma ciò che non si è ancora realizzato può solo – ancora – avvenire grazie al desiderio del pubblico di osare.

Azzurra Immediato
mtn|museo temporaneo navile, project room

WYLTS è nato come è un sogno, una chimera e un libro d’artista, racconta l’artista, prodotto con Chippendale Studio, tradotto in opera digitale collettiva sine die.

Quando ero bambino mi dissero che il giorno in cui avrei visto volare gli asini i miei sogni si sarebbero avverati. Io volevo solo l’asino, non i sogni. Poi ho scoperto la fotografia e in effetti ho cominciato a sognare. Davanti a un bel paesaggio chiudevo gli occhi e cominciavo a disegnare quell’asino che volava e poi mi portava a cercare personaggi che potessero vivere in quei luoghi – forse erano i paesaggi a cercare abitanti...

Fabio Ricciardiello
WHAT YOU LIKE TO SEE di Fabio Ricciardiello, Libro d’Artista

Il libro sarà presentato venerdì 16 dicembre, alla presenza dell’artista, per quello che sarà l’ultimo talk del mtn, l’ultimo atto di questo luogo; “Un luogo della cultura che chiude per volontà terze rappresenta una ferita sensibilmente insanabile nel processo costituente l’identità del contemporaneo all’interno di un tessuto urbano ed umano in divenire. La sensazione è quella di un brusco risveglio da un sogno che, al contrario, aveva intrapreso percorsi sorprendenti, inattesi, come sempre accade nella dimensione onirica. Possiamo fare qualcosa per invertire un simile meccanismo? Gli artisti possono. Ed ecco che mtn|museo temporaneo navile, ideato da Silla Guerrini e Marcello Tedesco, agita, per l’ultima volta, i desiderata collettivi” afferma la Immediato nel testo critico che accompagna WYLTS.

WYLTS & Fabio Ricciardiello meet mtn|museo temporaneo navile

WHAT YOU LIKE TO SEE definisce, secondo un codex che affida alla scomposizione del reale la costruzione di mappe altre, un itinerario d’immagini immaginate, di luoghi fotografati attraverso latitudini e longitudini lontanissime in cui, come apparizioni, più vere del vero, improvvisano, con silente sussulto, presenze di vita cristallizzate dalla scultura. […] WHAT YOU LIKE TO SEE, invero,attraverso l’uso immaginifico della scultura e della fotografia pone lo sguardo dell’artista – e il nostro – in un futuro concreto che ha preso coscienza tangibile di quanto immaginato anni addietro: scorgere paesaggi surreali laddove nulla sarebbe apparso possibile come tale. Forse, perciò, gli accadimenti seraficamente dati per impossibili hanno la possibilità di realizzarsi.

Azzurra Immediato

Forse, in questo ultimo atto, mtn|museo temporaneo navile saluta il pubblico, con due progetti immaginifici e laicamente sacri, per tradursi in un altrove o in qualcosa d’altro.

Il talk del 16 dicembre prossimo fungerà anche da incontro e saluto definitivo? Staremo a vedere…

AD UNA VERA PIA DONNA DEI SIMILI FILI MISI E ANNODAI di Plastikhaare a cura di Marcello Tedesco
&
WHAT YOU LIKE TO SEE di Fabio Ricciardiello – mtn | project room – a cura di Azzurra Immediato

3.12.2022 | 3.01.2023

mtn|museo temporaneo navile
Via John Cage 11-13|a, Bologna
Lunedì, martedì, mercoledì
Venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18:30 – chiuso dal 22 al 26.12.2022
Ingresso Gratuito
Le mostre sono sempre visibili dall’esterno.

Roberto Sala

Editore, graphic designer e fotografo d’arte, dal 2012 è docente di Metodi e tecniche dell'arte-terapia presso l'Accademia di Brera nel corso di laurea specialistica di Teorie e pratiche della terapeutica artistica. Direttore della casa editrice Sala Editori specializzata in pubblicazioni d’arte e architettura, affianca alla professione di editore quella di grafico, seguendo in tempi recenti l’immagine coordinata delle più importanti manifestazioni culturali della città di Pescara fra le quali si segnalano: Funambolika e Pescara Jazz. Dal 1992 è Art Director della Rivista Segno per la quale dal 1976 ha ricoperto diversi ruoli e incarichi. Dal 2019 è Direttore Editoriale di Segnonline per il quale traccia la linea politica e di sviluppo del periodico. roberto@segnonline.it