Dep Art Out Ceglie Messapica

Mostre d’estate in Puglia

Continua il viaggio dei corrispondenti della rivista Segno per le “mostre d’estate”. Oggi la Puglia raccontata da Carmelo Cipriani

Forte del recente primato per le acque più pulite d’Italia, la Puglia prosegue il cammino, intrapreso da tempo, di valorizzazione e promozione del suo variegato patrimonio storico-artistico, investendo professionalità e risorse anche nell’arte contemporanea. Ed ecco che quanti scelgono la regione per trascorrere le vacanze estive hanno la possibilità di fruire un vasto scenario di eventi espositivi, frutto di iniziativa tanto pubblica quanto privata. Alla prima appartiene l’importante programmazione della Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare che, con l’intento di ripercorrere la storia più antica del Premio intitolato all’artista pugliese prematuramente scomparso, dal 1969 al 1978, propone, fino al 23 settembre, la personale di Maurizio Mochetti, vincitore della prima edizione del Premio. La mostra “Lo Spazio, il Vuoto, l’Orizzonte” ripercorre le tappe fondamentali della carriera dell’artista romano, esponente di spicco della neoavanguardia internazionale tra la seconda metà del XX secolo e gli inizi del terzo millennio, dall’esordio nel 1968 sulla scena artistica romana con la sua prima personale alla Galleria La Salita, sino agli anni e alle sperimentazioni più recenti. Nella stessa Fondazione si è da poco inaugurata “Immersioni”, collettiva ideata da Anna D’Elia con opere di Agnese Purgatorio, Alessia Rollo, Carlo Michele Schirinzi e Cosimo Terlizzi. La mostra, visibile fino al 24 settembre, è incentrata sul concetto di “immersione” che, posto in relazione con l’opera di Pascali, viene espresso dagli artisti coinvolti con specifici approfondimenti visivi sulla dimensione naturale del mare e della terra.

Poco più a nord, a Bari, nel centrale Spazio Murat, fino al 27 agosto, è possibile visitare la personale Tails di Valentina Vetturi. Un’installazione site specific composta da una fitta trama di tubi che ricostruisce in scala 1:2000 il groviglio di tubi che attraversa i mari del pianeta. Una scultura ambientale generata a partire da un’immagine prodotta da un sistema di intelligenza artificiale che invita il visitatore a sostare e ad ascoltare i suoni prodotti al suo interno. La poderosa opera invade la sala invitando il pubblico ad una esperienza immersiva. Mentre nella Pinacoteca Metropolitana si svolge, fino al primo ottobre, la personale di Antonio Piccinni, talentuoso artista realista originario di Trani, vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, il complesso di Santa Scolastica, sede del Museo Archeologico Metropolitano, ospita, fino al 26 novembre, l’opera di Gaetano Pesce, artista di fama internazionale, in una mostra dedicata ai vasi, oggetti largamente rappresentati nella collezione archeologica e presenti in tutte le epoche e in tutte le civiltà. Una collezione di prototipi originali provenienti direttamente dall’atelier di New York del grande designer che rinnovano, partendo da un medesimo oggetto, il confronto tra antico e contemporaneo.

Posta sul confine tra la Terra di Bari e il Salento, Monopoli da tempo ha intrapreso la via del turismo culturale. Questa estate a cittadini e visitatori propone l’antologica di Oliviero Toscani, ordinata nelle sale al piano nobile del Castello Carlo V, fino al 26 agosto. L’esposizione raccoglie le fotografie più iconiche di Toscani, quelle che lo hanno reso celebre nel mondo della pubblicità, dal bacio tra il prete e la suora del 1992 alla campagna No-Anorexia del 2007, ma anche quelle meno conosciute, realizzate dai primi anni Sessanta ad oggi. La stessa cittadina, sede l’anno passato dell’importante appuntamento di Panorama, mostra diffusa organizzata dal consorzio di gallerie Italics, nei Rifugi antiaerei in piazza Vittorio Emanuele ospita Refugium Peccatorum bipersonale di Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo. I due artisti, combinando opere scultoree e pittoriche in una dimensione propriamente installativa e, alternando figure positive e negative, interpretano i lunghi corridoi ipogei e le cavità scavate nella roccia come un luogo di salvazione dal peccato. A Conversano, altro importante centro del barese, è in corso invece, fino al 29 ottobre, l’ampia mostra dedicata ad Antonio Ligabue. Oltre sessanta opere ripercorrono la vita e il pensiero di uno degli artisti più affascinanti e controversi del Novecento italiano, visionario e coinvolgente, massimo esponente della corrente naif.

Poco distante, nella Valle d’Itria, a Ceglie Messapica le gallerie milanesi Artopia Gallery di Rita Urso e Dep Art Gallery, in un percorso iniziato lo scorso anno, volto in entrambi i casi a far dialogare l’arte contemporanea con la caratteristica forma del trullo, tornano a proporre mostre nel territorio cegliese. Alla prima si deve la seconda edizione di Nucrè, programma espositivo diviso tra il Trullo Rubina, in cui è ospitata la collettiva Leggere gravità, e il Palazzo Ducale, sede di The court ballet. La prima collettiva, fruibile fino al 19 agosto, recupera un tema assai caro alla sperimentazione contemporanea, la contrapposizione tra levità e pesantezza, rapportandolo all’architettura del trullo, possente nel materiale e nella compattezza stereometrica eppure così lieve nel suo tendere verso il cielo, da dare la sensazione che ambisca al progressivo svuotamento della forma e alla dissolvenza della materia. Giusto scenario per una mostra dal titolo ossimorico, in cui i confini tra un concetto e l’altro sono volutamente elusi, dando la sensazione che da un momento all’altro l’uno scivoli nel suo opposto. La mostra al palazzo invece, visibile fino al 30 settembre, costituisce un nuovo invito a corte, come ai tempi di Aurelia Sanseverino, signora rinascimentale di Ceglie, che era solita aprire le porte dei suoi saloni per consentire al popolo di ammirare le opere d’arte della sua collezione. Nello stesso territorio Dep Art Out, sede estiva dell’omonima galleria meneghina, in uno scenario rurale metafisico caratterizzato da un trullo restaurato, propone invece serate-eventi coinvolgendo artisti come Regine Schumann, Pino Pinelli e Giuseppe Uncini

Scendendo lungo la via adriatica si approda a Lecce dove l’iniziativa pubblica si riaccende nelle sale del Museo Castromediano che, fino al 23 settembre, ospita Xylella Studies, ciclo di dodici grandi fotografie dedicato alla tragedia che ha colpito gli ulivi secolari di Puglia, realizzato da Edward Burtuynsky, fotografo canadese vincitore del venticinquesimo Premio Pascali. Un’assegnazione in verità inconsueta rispetto a quelle passate, in cui la mostra ha sempre seguito e mai preceduto il Premio, evidentemente dettata dalla necessità e dall’urgenza di premiare il lavoro di un artista sensibile e poetico, che da oltre quarant’anni ritrae l’impatto che l’industrializzazione ha avuto sul nostro pianeta, riuscendo come pochi a raccontare la trasformazione operata dall’uomo sul paesaggio fino a rintracciare la bellezza nella tragedia, la vita nel dramma.

Sempre a Lecce, presso il Museo Storico della Città è in corso, fino al 22 ottobre, la personale di Angelo Filomeno. Una midcareer retrospective che riunisce 68 lavori, tra acquerelli, disegni, opere plastiche e soprattutto ricami (più dei due terzi), mettendo in luce la qualità di una ricerca affascinante e visionaria. Opere dal 2001, anno delle prime “pitture ricamate”, al 2023, tempo recente in cui l’artista si dedica alla ripresa di fienili e circhi americani ricchi di policromie. Nella Off Gallery del Must, fino al 10 agosto, merita una visita anche la personale Cattedrali di Gino de Rinaldis, artista di lungo corso dotato di una tecnica pittorica singolare, fatta di sfilature ed essudazioni, in cui le opere sono determinate per sottrazione e trasparenze. Non lontana dal museo storico è la Fondazione Biscozzi-Rimbaud dove, fino al 7 gennaio 2024, è visibile la personale Lucus di Yuval Avital. Circa novanta tra dipinti, sculture sonore, opere materiche e fotografiche, alcune delle quali inedite, sono ordinate in un percorso ben scandito, per guidare lo spettatore “alla ricerca di una eco del Bosco del Salento, che ora non c’è più ma i cui semi sacri forse ancora echeggiano nella terra, nelle pietre e nella gente”, ha dichiarato l’artista. Opere recenti, alcune realizzate appositamente, tutte caratterizzate dalla versatilità di linguaggio, testimonianza di una creatività vivace, a tratti inquieta, che unisce il fare artistico tradizionale alla multimedialità. Nel centro cittadino, in Palazzo BN, fino al 10 settembre, Giovanni Lamorgese tiene una suggestiva personale in cui il visitatore è accolto dalla sua particolare rivisitazione dell’Ultima Cena. Teste in ceramica invetriata riproducono i volti di Cristo e degli apostoli con nasi da pinocchio, confondendo arte e religione, verità e finzione. Nel capoluogo salentino si rinnova anche l’appuntamento con Palai, mostra realizzata in collaborazione da undici gallerie internazionali, visibile fino al 26 agosto in Palazzo Tamborrino Cezzi, in pieno centro cittadino. Le stanze dello storico palazzo si trasformano in un percorso espositivo unico, alternando opere eterogenee, senza operare alcuna distinzione tra gli artisti dell’una o dell’altra galleria. 

Lasciato il capoluogo, a Castrignano dei Greci, si rinnova l’appuntamento con Kora, spazio per l’arte contemporanea ospitato nel Palazzo Baronale De Gualtieriis. Due le mostre in programma: La terra nostra è un mostro di mare, terzo capitolo sul tema dell’abitare che dalla casa e dal villaggio sposta la sua ricerca nel bacino del Mediterraneo, tra terra e mare, e Riarborescenze: prove per un pianeta che attende di germinare di Luigi Coppola. La prima attraverso le opere di più artisti indaga il rapporto tra terra e mare, le modalità con cui i due elementi trovano un punto di raccordo ma anche di tensione; la seconda riunisce negli spazi espositivi del Palazzo e nelle strade di Castrignano i risultati di due progetti di ricerca e di produzione artistica, Vinculum con dipinti e disegni pensati come nuove icone per le edicole votive del paese, ed Ex Situ, progetto vincitore della decima edizione dell’Italian Council (2021) che trasporta in Puglia un’opera articolata ed in fieri che l’artista ha sviluppato nella Repubblica Democratica del Congo coinvolgendo artisti, scrittori, attori culturali e scienziati raccolti intorno agli Ateliers Picha. Poco distante, a Galatina, Gigi Rigliaco Gallery ospita, fino al 15 ottobre, la personale Orfani di Francesco Cuna, artista vincitore della quinta edizione del Premio di Pittura “Giuseppe Casciaro”. Un’ampia personale, con oltre settanta opere, in cui la carriera dell’artista è ripercorsa per intero non in un andamento cronologico ma per associazioni e assonanze, riscoprendo un percorso omogeneo laddove appariva frammentato in più cicli, distinti e distanti tra loro. 

Risalendo lungo il versante jonico concludiamo il navegar per mostre in Puglia a Maruggio, nel tarantino, dove Voga Art Project, nell’ambito del progetto nazionale Una boccata d’arte propone, fino al 24 settembre, Barely Invisible Cities di Evita Vasiļjeva. L’artista si sofferma sulla presenza ritmica di elementi ricorrenti nel borgo, come recinzioni e cancelli, proponendo un superamento della loro funzione preclusiva, fino ad ideare dispositivi volti all’apertura e alla condivisione.