A sinistra Mirko Smerdel, È successo nel cuore della notte, 2023 Disegno a controllo numerico e olio su tavola, 31,7x42 cm A destra Martina Bruni, Suaolocin- Labirinto, 2023 pastelli ad olio su carta, 20x15 cm - 20,7x22 cm. Foto Pierluigi Fabrizio

“Love Letters” to us

Lo spazio 16 Civico ospita dal 24 giugno fino al 9 settembre prossimo la mostra collettiva “Love Letters”.

Davide Serpetti, curatore della mostra, affida ad ognuno dei suoi amici artisti una frase e una canzone sul tema dell’Amore, accompagnati da un testo di Piotr Hanzelewicz e li lascia esprimere nei loro processi artistici e creativi, seguendoli attentamente.

Per ognuno l’amore ha una sua accezione e la risposta alla lettera di Davide Serpetti dichiara che l’amore non solo esiste, ma ha anche mille sfaccettature, mille tecniche di espressione e altrettanti modi originali per essere presentato.

All’ingresso ci sono i colori fluo di Francesca Vanoli, due anime dipinti con aerografo, sulla prima risaltano due occhi melanconici: occhi in nostalgica attesa di una risposta sentimentale alle nostre aspettative amorose perché Chacun souffre à sa manière. Sulla seconda una effusione consolatoria dell’animale fidato, il gatto, che conforta con le sue fusa la sua padrona.

Contrapposto Matteo Capriotti risponde con fluorescente ironia e spensieratezza con una Regina tra le margherite con cui fare ‘m’ama non m’ama’ che consola e, nella seconda stanza in proiezione, ironizza con un fluorescente Ti amo pizza, trasponendo il sentimento in emozione culinaria consolatoria.

Al fianco abbiamo l’opera doppia di Alessandro Scarabello. Il contrasto tra colori opachi e lucidi del ritratto e del paesaggio affiancati, come a rappresentare una memoria di quello che si è vissuto e di quello che non si è vissuto, due facce di una storia d’amore o di un vinile che dal passato ne elenca le canzoni della colonna sonora.  

A fianco colpisce l’ironia e la leggerezza con la quale Michele Bubacco ci rappresenta la sua parte emozionale Dove e la parte fisica Olè, figure che quasi escono dalla cornice, liberando l’animo come solo una bel sentimento frivolo può fare.

Contrasta con questa ariositá, la stratificazione delle emozioni di Stefano Divizia, che presenta una tela di solo colore grigio con tecnica su carta, come ad amplificare la rappresentazione di un sentimento freddo ed offuscato, incastrato tra le pieghe della quotidianità.

Lontano da questa visione è l’opera di Angelo Sarleti che presenta l’Incontro, estemporaneo e sospeso nel tempo, che impreziosisce con i colori del verde e del rosso una base nera, simbolo di una routine spenta.  

In fondo al corridoio da sola l’opera di Marco Bongiorni un paio di Nike usate e slacciate: un simbolo del ricordo di quella lotta interiore sulla solitudine, di cui se ne conserva l’immagine dipinta, come liberazione della memoria di un ‘crollo interno’ che elimina la materialità per conservarne solo un’immagine vivida.

La terza stanza è un percorso che inizia con l’opera fluida di Gioacchino Pontrelli. L’artista ci lascia immaginare il tempo che passa scandito nelle sfumature dei colori, come a farci virtualmente passare tra cielo e Stelle sulla scia del tempo e del suo inarrestabile fluire.

Particolare la visione di Mirko Smerdel che colpisce con un opera che ha basi geometriche a controllo numerico sul quale costruisce una base emozionale di qualcosa che È successo nel cuore della notte: contrapponendo rigidità ed emozionalità, regole morali e memoria della sensazioni in un richiamo dell’ancestrale lotta tra mente e cuore.

Martina Bruni ci porta al nostro io bambino in Sauolocin e Labirinto con pastelli che raffigurano l’ambiente circense, facendoci tornare ai sentimenti infantili, perché lì c’è l’amore che ci hanno dato, che ci hanno trasmesso e che nella nostra mente resterà un ricordo indelebile e felice, legato ai momenti gioiosi.

La coppia di artisti sc_nc, all’anagrafe Stefano Comensoli e Nicolò Colciago, imprimono in un rettangolo imperioso la loro idea di Amore: nell’opera Fase dispersa, Notte acida impresso nei materiali di colori contrastanti ci propongono una visione delle emozioni dell’innamoramento, dove le sensazioni hanno dei colori vividi in superficie, nascondendo l’amaro presentimento di non poter arrivare a vivere a fondo quell’amore e il timore di affrontarne la parte più profonda e impegnativa.

Originale l’approccio di Alessandro Miotti col suo figurativo dove si intravedono delle Lioness among the cocaine. Le leonesse, potenti e regali, sono l’anima del branco, che tengono unito provvedendo con la cura e la forza di chi persevera nella protezione amorevole dei cuccioli. 

Chiude Dario Pecoraro con il suo Temporale (come un falco nella notte): l’emozione ci illumina come un lampo all’improvviso e contemporaneamente ci lava via tutte le precedenti esperienze, perchè diciamolo ci si sveste dai vecchi ricordi esperienziali per vivere quello che entra come un fulmine nella nostra vita.

Ci si interroga sull’amore: Davide Serpetti si fa artefice e maestro d’orchestra di un esperimento originale che fa emergere un Amore come sentimento a più ampie emozioni. 

Si riscoprono lati dell’amore giocosi, torbidi, melanconici, infantili, ironici e combattuti, attraverso anime, figurativi e tecniche ricercate, tra colori fluo e meno appariscenti tutti alla scoperta di una propria visione da trasmettere attraverso i dettagli, che nel loro immaginario rispondevano alla richiesta di Davide Serpetti. 

Lo spazio 16 Civico diventa spazio di ricerca artistica e luogo di espressioni e visioni elaborate da idee che mettono a confronto artisti con stili, tecniche ed esperienze diverse che esprimono i sentimenti che emergono quando “Qualcuno ancora persiste, ascoltando una canzone e soffermandosi su una frase…scritta a penna”(Cit. Piotr Hanzelewicz).