Louise Bourgeois al Gropius Bau di Berino

Chiude questa domenica The Woven Child, mostra di Louise Bourgeois in cui i curatori ripercorrono l’ultimo ventennio della sua vita, periodo in cui il taglio, lo strappo ed il rammendo, invitano ad immaginare un concetto di riparazione emotiva.

Il Gropius Bau di Berlino dedica a Louise Bourgeois una retrospettiva incentrata sugli ultimi due decenni della sua vita.

The Woven Child è un progetto in collaborazione con la Hayward Gallery, curato da Ralph Rugoff, direttore della galleria londinese e Julienne Lorz, ex capo curatore del Gropius Bau.

La mostra comprende opere rappresentative della ricerca artistica di Louise Bourgeois, concentrandosi nel periodo che comprende gli anni ’90 del Novecento ed il primo decennio di questo secolo. Le opere si dispongono nel piano nobile dell’edificio, ma ci accolgono già a partire dal cortile interno, dove si trova una piccola coppia abbracciata, sospesa in direzione dell’ingresso alla mostra.

Le stoffe, i tessuti domestici e gli abiti, rimandano alla storia familiare dell’artista che, figlia di restauratori d’arazzi, conserva nel corso della sua vita e negli anni ’90 inizia ad inserire nelle sue opere, evocando emozioni e ricordi di luoghi e persone.

Nelle prime sale, oltre agli abiti sospesi, troviamo le sue famose ‘celle’ prodotte a partire dal 1991, ambienti in cui lo spazio reale di una stanza diventa espressione del suo vissuto, della sua memoria, dove strutture architettoniche dialogano con elementi provenienti dal quotidiano più intimo suo e dei suoi cari.

Ogni sala presenta i risultati delle ricerche di Louise Bourgeois di quegli anni, ognuna racconta il significato e le motivazioni delle opere presenti, accompagnando l’osservatore per tutta l’esposizione. Al centro di questo percorso si trova l’iconico ragno in bronzo che protegge una cella al cui interno si trova una sedia rivestita di arazzi ed altri effetti personali, conferendo all’opera tratti malinconici, ma allo stesso tempo l’artista associa il ragno alla madre ed alla sua professione, dunque al riparare ciò che si è usurato.

A precedere l’imponente scultura, una selezione di teste di tessuto, parti del corpo, celle e ancora coppie di stoffa, per una chiara ed accurata presentazione della sua poetica, accompagnata da testi brevi ed esplicativi.

La mostra permette di approfondire una delle personalità più interessanti del Novecento, invitando il visitatore ad immergersi nell’immaginario dell’artista, dedicando il giusto tempo alla lettura delle sue opere, per un’apertura sempre maggiore dell’arte concettuale verso il grande pubblico.

Dal 22 luglio al 23 ottobre 2022

Gropius Bau
Niederkirchnerstraße 7
10963 Berlin
Tel +49 30 254 86-0
post@gropiusbau.de

https://www.berlinerfestspiele.de/en/gropiusbau/start.html