1. Veduta parziale della mostra La realtà, i linguaggi_ph A.Osio

La Realtà, I Linguaggi

Otto artisti selezionati da Fabio Cavallucci si interrogano su realtà e linguaggi nella mostra dal titolo omonimo ospitata presso Galleria Enrico Astuni e prorogata sino al 19 marzo

Sono passati più di quarant’anni da quando Filiberto Menna scrisse La linea analitica dell’arte moderna- le figure  e le icone, un testo lucido e significativo in cui il critico proponeva un’attenta analisi sul linguaggio dell’arte moderna ritenendo che le fosse proprio tutto ciò che affrontava analiticamente il problema del linguaggio, e in cui attribuiva alla linea analitica l’aver provocato una “ rottura epistemologica nella problematica dell’arte nella concezione ancora naturalistica del linguaggio”. Erano gli anni ‘70 e ragionare su questo, era un tema molto sentito. Ma ha ancora senso rifletterne oggi in relazione all’arte?

Una risposta (affermativa) a tale interrogativo (retorico) ce la fornisce Fabio Cavallucci con la sua interessante mostra collettiva La realtà, i linguaggi in cui si sofferma proprio sull’importanza quanto mai attuale e viva d’indagare i linguaggi dell’arte in relazione alla realtà, ovvero ciò di cui il linguaggio parla, trasposta in codici tramite lo stesso.

Nel corso della storia il linguaggio de facto si è evoluto grazie all’umanità, agli artisti, agli scrittori, ai registi,  che  hanno contribuito a una sua definizione e trasformazione per mezzo delle parole e delle immagini. Alla base di ogni prospettiva estetica, attraverso le immagini e i simboli, c’è inevitabilmente il linguaggio.

 “Oggi, ci troviamo di fronte a un momento di grande trasformazione linguistica” chiosa Fabio Cavallucci “tuttavia, c’è il rischio che i linguaggi del futuro, del metaverso, della tridimensionalità digitale si definiscano soltanto grazie a una ristretta élite … mi riferisco ad esempio alle grandi compagnie digitali quali Google, Microsoft . Fare attenzione quindi al linguaggio, avere controllo su ciò che sta accadendo è di primaria importanza … se non vogliamo trovarci in un universo magari splendido e affascinante, ma in cui siamo solo servomeccanismi di un sistema su cui non potremo intervenire”.

Il progetto espositivo proposto, ben articolato, racchiude alcuni artisti di calibro internazionale appartenenti a generazioni diverse che utilizzano linguaggi eterogenei uniti dall’agire su un livello riflessivo piuttosto che su una sfera rappresentativa: Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieska Polska, Rafaël Rozendaal, Tomàs Saraceno e Nedko Solákov.

La realta’, i linguaggi, Gall. E.Astuni, Bologna 2021

Ad accoglierci nel percorso della mostra troviamo Endless Nameless (2021), ovvero quattro schermi digitali in cui campeggiano forme aniconiche colorate, che ci introducono nell’universo ipertecnologico  ed effimero della NFT Art di Rafaël Rozendaal.

Maurizio Nannucci è presente con due lavori iconici  formati da lettering sospesi nello spazio parietale  della galleria, illuminati al neon Wherever you are, wherever you go (1998) e il recente This is not here/ More than real (2021) pensato appositamente per questo progetto dove due frasi ossimoriche sovrapposte in rosso e blu, sottolineano quella che in fondo è una delle caratteristiche proprie del linguaggio, ovvero la sua ambivalenza. Tomás  Saraceno  (Ring Bell Helios-2019, Radiatus-2018) costruisce un lessico visuale che è vicino alla scienza suggerendo utopisticamente che con le nuove tecnologie si possa superare l’Antropocene, ovvero le distruzioni prodotte dai sistemi contemporanei. 

Il lavoro irriverente proposto da Maurizio Cattelan non parla una lingua definita ma doppia e ironica: Natale 95 in cui una stella cometa a 5 punte illuminata in modo significativo di rosso con le iniziali delle BR mescola ricordi cupi con un’immagine di pace e tradizione legata al Natale, spiazzando e disorientando lo spettatore.

Come è/Come se, (2014) di Giulio Paolini è un’opera squisitamente concettuale che attraverso il linguaggio dell’arte tautologicamente riflette sulla stessa invitando il fruitore a essere parte attiva.

Maurizio Mochetti con Da una dimensione all’altra, 2016,  installa un modellino di aereo nella parete (da cui sembra sbucare) e lo inscrive in un cerchio disegnato sulla stessa (a rappresentare simbolicamente il muro del suono) dando vita ad una ricerca sul concetto di spazio con  riferimento al linguaggio della scienza e proseguendo quella ricerca a lui cara su forme, ambiente spaziale, percezione, gioco e ironia. L’intervento site-specific (Doodles, 2021) attuato da Nedko Solákov che disegna direttamente sul muro della galleria piccoli omini e scritte, presenze discrete e visibili solo ad uno sguardo attento del visitatore, sfruttando le imperfezioni parietali che diventano riabilitate dal loro ruolo insignificante, altalene e piste, apre alla riflessione sull’incomunicabilità umana.

In I’m the mouth (2016)  Agnieska Polska utilizza l’animazione digitale per confezionare un video ipnotico in cui due labbra rosse immerse in un paesaggio onirico marino ripetono “Non posso descrivere ciò che vedo in fondo al mare …. Ci sono idee che possono essere espresse solo in un linguaggio, che non è ancora stato scoperto”. L’organo di comunicazione per eccellenza ci rivela che alcuni concetti non possono ancora essere palesati attraverso i codici che sino a ora ci sono stati messi a diposizione. Ed è forse questa affermazione continua che sembra provenire da qualche dimensione altra per comunicare direttamente con la nostra parte più profonda e che  con il suo tono suadente accompagna  la visione alla mostra, a suggerirci che non tutto è stato definito e che il linguaggio è fonte inesauribile di codici soggetti a un eterno divenire, inestinguibile e pronto a sorprenderci, nonostante tutto.

La realtà, i linguaggi a cura di Fabio Cavallucci

Opere di: Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieska Polska, Rafaël Rozendaal, Tomàs Saraceno e Nedko Solákov.

Dal al 20/11/21 al 19/3/22

Presso Galleria Enrico Astuni

Via Jacopo Barozzi 3- Bologna

051 4211132
info@galleriaastuni.net
www.galleriaastuni.net