Courtesy of Kindermuseum Creaviva

Kindermuseum Creaviva – Zentrum Paul Klee, Berna

Kindermuseum Creaviva – Zentrum Paul Klee, Berna

Tra le strutture museali più attente a dialogare con il contesto urbano di appartenenza e a rispondere ai bisogni culturali del tessuto sociale di riferimento con azioni concrete, il Zentrum Paul Klee – nato nel 2005 a Berna grazie alle luminose intuizioni del chirurgo ortopedico Maurice Edmund Müller – è esempio straordinario di un progetto caleidoscopico che accompagna il pubblico nell’universo artistico, teorico e pedagogico di Paul Klee. Avvalendosi della più vasta raccolta al mondo di opere, documenti e materiale biografico appartenuto all’artista, ogni anno il centro articola una ricca proposta espositiva e una serie di iniziative sperimentali che intrecciano, di volta in volta, elementi storici, geografici, letterari, teatrali e musicali. 

educationsuisse-Konferenz-Basel-2015. Foto: © Philipp Zinniker – Courtesy of Kindermuseum Creaviva

Progettato da Renzo Piano, lo spazio è suddiviso in due piani che accolgono, oltre alle due sale museali, un auditorium per conferenze e spettacoli dal vivo, una grande sala polivalente, quattro aree per la ricerca e il Kindermuseum Creaviva, una unità organizzativa separata dalle attività del Zentrum e diretta da Urs Rietmann sotto la supervisione della Fondation du Musée des Enfants auprés du Centre Paul Klee, che si occupa di sviluppare ipotesi educative innovative allineate alla mission e alla vision del centro. Così, rapportando ai più recenti studi in materia di didattica dell’arte, le ricognizioni pedagogiche dell’artista contenute nel prezioso Pädagogisches Skizzenbuch (che raccoglie un cospicuo corpo di lezioni e di indicazioniannotate da Klee nei dieci anni di docenza al Bauhaus), il museo propone attività partecipative e percorsi esplorativi in cui il contatto con materiali, tecniche, forme e colori stimola i visitatori a entrare in relazione con la propria dimensione creativa. È il caso, questo, delle numerose Interaktive Austellung pianificate nel corso dell’ultimo decennio: in Lehrerzimmer?! (2012), ad esempio, l’invito è quello di lasciarsi ispirare dall’esposizione Meister Klee! – Lehrer am Bauhaus per dare voce ai propri pensieri e alle proprie emozioni; in Boxes (2017), invece, fondamentale è l’investigazione del cubo come unità minima di senso; mentre in «Farbe wagon» (2019/2020), realizzata a partire dalla mostra dell’artista americana Lee Krasner, il colore viene indagato dal punto di vista sensoriale e sinestetico.

Le stesse premesse sono poi alla base del format Offenes Atelier, dove gli interessati, per la durata di un’ora, hanno la possibilità di approfondire la poetica kleeiana, seguendo un approccio laboratoriale di matrice esperienziale che risuona armonicamente sia con le linee d’insegnamento tracciate dallo stesso Klee, sia con quei principi didattici che vedono nel fare, anche, e soprattutto, un pensare. Non è un caso, pertanto, che gran parte delle attività di Creaviva siano dedicate alle scuole, per le quali vengono organizzate apposite visite guidate e workshop – come Saper vederecreaTiV!-Worshops– centrati sul potenziamento di quei processi cognitivi utili ad acquisire una maggiore consapevolezza del mondo circostante. In Saper vedere l’elemento nodale è la decostruzione e la ricostruzione dello spazio a partire, per dirla con le parole di Giulio Carlo Argan, «da quel punto ch’è il proprio io, con la sua volontà di fare o formare»[1]. Il workshop, che muove da una riflessione sull’architettura e ne analizza gli elementi costitutivi (la forma, il colore, la luce), favorisce il visual thinkinge, man mano, pone all’attenzione dei partecipanti temi socialmente rilevanti come l’urbanizzazione, l’educazione civica, il rapporto con la natura e il paesaggio. Al contrario, creaTiV!-Worshops osserva con interesse le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e investiga l’universo dei nuovi media con l’obiettivo di supportare la crescita di una più radicata coscienza digitale, basata sul pensiero critico, laterale, divergente. 

Con un’offerta di alta qualità orientata alla pratica, all’esperienza, all’interazione e all’interrelazione che attraversa la figura di Paul Klee da diverse latitudini, il Kindermuseum accoglie i visitatori  a partire dai quattro anni di età, strutturando anche operazioni dedicate ai giovani, agli adulti e all’inclusione della disabilità. Con Creaviva Inklusiv  da un lato e Kunst Unternehmen dall’altro, il museo si fa portavoce non solo di un progetto ampliato di apprendimento continuo dove l’arte è denominatore comune ed elemento strutturale di una più profonda comprensione dell’epoca contemporanea, ma anche della filosofia kleeiana secondo cui l’insegnamento è modalità rigorosa di comunicazione umana e quindi essa stessa arte, perché, ricorda ancora Giulio Carlo Argan, per Paul Klee educare all’arte equivale a «insegnare a camminare su fili sottili, invisibili, tesi nel buio: per penetrare in una dimensione ignota»[2]


[1]G.C. Argan, Prefazione all’edizione italiana, in J. Spiller (a cura di), Paul Klee. Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli, Milano 1959, p. XIII. 

[2]Ibidem.

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