Lee Seung Jio, Nucleus C, 1976, Oil on canvas, 116 x 91 cm. Courtesy of Kukje Gallery. Agostino Bonalumi, Bianco, 1973, Shaped canvas and vinyl tempera, 120 x 90 cm. Courtesy of Mazzoleni, London – Torino

Luogo

Mazzoleni London
Mazzoleni London
15 Old Bond Street London, W1S 4AX, UK
Sito web
https://mazzoleniart.com

Data

Ott 10 2023 - Nov 30 2023
Evento passato

Ora

18:00 - 20:00

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Mostra

The Paradox of Proximity: Agostino Bonalumi e Lee Seung Jio

Mazzoleni presenta, nella sua sede londinese, la mostra The Paradox of Proximity: Agostino Bonalumi e Lee Seung Jio, in collaborazione con la Kukje Gallery. La mostra è curata da Marco Scotini, in collaborazione con Archivio Agostino Bonalumi, Milano e la tenuta di Lee Seung Jio, Seoul.

In mostra le opere del pioniere dell’astrattismo Lee Seung Jio, in particolare la sua serie Nucleus, in cui le forme cilindriche di “tubo” sfidano la nozione di ottica e hanno svolto un ruolo fondamentale nella definizione del modernismo coreano. Queste opere saranno esposte insieme alle “estroflessioni” di Agostino Bonalumi, che cercano una nuova dimensione di spazio attraverso tele di forma monocromatica, ognuna intitolata a un colore specifico.

L’esposizione adotterà il tema monocromatico, mettendo in mostra diverse opere di Bonalumi in bianco, come Bianco (1973), giustapposte alle opere Nucleus grigio scuro e nero di Lee Seung Jio, come Nucleus 73-18 (1973).

The Paradox of Proximity incarna uno sforzo significativo per trascendere i confini della storia dell’arte oltre l’emisfero occidentale, prendendo ispirazione dall’innovativo progetto e dalla mostra Postwar: Art Between the Pacific and the Atlantic, 1945-1965, curata da Okwui Enwezor alla Haus der Kunst di Monaco nel 2016. La mostra di Enwezor ha dimostrato la necessità di mappare singole figure, reti culturali e sistemi artistici nei contesti più diversi, nonché la relazione tra loro. Da allora è diventata una priorità dell’agenda dell’arte contemporanea per definire modernità alternative, parallele e non allineate.

In tale contesto, cercare di confrontare le opere di due grandi artisti come l’italiano Agostino Bonalumi (1935-2013) e il coreano Lee Seung Jio (1941- 1990), è delimitare un orizzonte dall’Atlantico al Pacifico durante gli anni ’60 e ’70. Nonostante i loro diversi background culturali e ideologici, entrambi gli artisti sono pionieri nell’andare oltre l’informale, impiegando un carattere monocromatico, così come un rifiuto della natura piatta della tela e della bidimensionalità. Il lavoro di Lee Seung Jio assume una forma tubolare (ripetuta, ritmica e ossessiva) e le “estroflessioni” regolarmente distanziate di Bonalumi, rettilinee, con effetti a coste o “chiise”.

Il titolo della mostra allude quindi alla distanza spaziale e temporale tra i due artisti, evidenziando anche l’intrigante affinità della ricerca tra di loro, creando così questo paradosso.

Questa mostra serve come testimonianza degli affascinanti paralleli tra le sperimentazioni italiane del dopoguerra e l’emergere dell’astrazione geometrica in Corea. Attraverso la loro partnership, Mazzoleni e Kukje Gallery esploreranno ulteriormente queste connessioni e temi condivisi nel loro stand congiunto al Frieze Masters dall’11 al 15 ottobre e accoglieranno visitatori e collezionisti per sperimentare sia le presentazioni che esplorare la fusione delle culture artistiche italiana e coreana.