Corolla
GREEN COROLLA Giuseppina Giordano. Ph Antonino Lombardo

COROLLA: abitiamo la rinascita

COROLLA è un progetto artistico di pratica relazionale ideato da Giuseppina Giordano. Una riflessione sul rapporto con l’altro, un invito alla solidarietà e al rifiorire insieme, alla cura e attenzione verso la natura e la fragilità umana.

Le cortesie più piccole
– un fiore o un libro –
piantano sorrisi come semi che germogliano nel buio.
 Emily Dickinson

La vita è cambiamento. Ma nessun cambiamento è possibile senza la volontà di andare oltre la consuetudine, il già detto, il già fatto, senza pretendere di agire diversamente. Abitare la rinascita nell’ascolto del proprio tempo lirico, il passaggio che disegna l’andamento dell’anima, da un lento adagio a un veloce allegro di sé stessi, la vita si muove e vibrante torna a rifiorire. Siamo parte della natura e in essa bisogna ritrovare il senso di un tempo nostro, il ritorno all’armonia, all’unione originaria. Nasce in questo clima di strana primavera (fuori) il bisogno crescente di guardare e agire (dentro), la necessità di comprendere l’essenzialità, di coltivare la consapevolezza del tempo, dello spazio e di sé stessi, insieme. L’emergenza esterna si configura day by day ancor più come necessità intima di rendere la pausa un momento di cambiamento, trasformazione, rinascita. Nella crisi nasce il seme dell’inventiva, la luce nel buio che germoglia facendosi strada risalendo da un’oscurità. Nascono cosi le idee e i progetti d’arte che riflettono e fanno riflettere su temi delicati, fragili, umani. È forse l’urlo di un ritrovato umanesimo?! In questa atmosfera sospesa nella penombra viene alla luce COROLLA, un progetto poetico che parla all’anima, l’esperienza personale di isolamento, resistenza e azione di Giuseppina Giordano, artista interdisciplinare nata a Mazara del Vallo ma di base a Milano dove vive e lavora. 

Con lei abbiamo voluto condividere alcune riflessioni sul momento e sulla possibilità di come attraversarlo grazie all’arte. Immaginandoci delicati fiori di un giardino universale siamo diventate COROLLA, insieme. 

COROLLA è, prima di ogni altra cosa, l’espressione di una disposizione d’animo, la possibilità di essere, in un momento di crisi come questo, solidali, gentili e delicati come fiori, uniti contro i pregiudizi e le discriminazioni come un’unica famiglia di umani per fiorire insieme. Un progetto che è pratica relazionale, riflessione sul rapporto con l’altro, una maggiore cura e attenzione dell’uomo nei confronti della natura e dei suoi simili.

We are COROLLA.

COROLLA è una pratica abitativa alternativa laddove il non contatto, la distanza e la relazione vengono posti dall’artista non come limiti ma ripensamento di nuove possibilità di vicinanza in termini simbolici di rifioritura. Nutrire la gentilezza, accettare la fragilità ma soprattutto unirsi per ritrovare una solidarietà umana. 

La mia fame di futuro e la resistenza a qualsiasi tipo di restrizioni ha semplicemente avuto la meglio e ho immaginato come rendere abitabile il limite imposto dall’autoisolamento e l’impossibilità al contatto con l’altro. La parola che ha avuto maggiore eco in quei giorni è stata “insieme” e il desiderio più forte è stato quello del sentirmi unita all’altro ed esprimere la consapevolezza di essere parte di un’unica realtà interdipendente”.

COROLLA si compone disculture indossabili, estensioni del corpo che ci trasformano in boccioli contornati da petali, isolandoci allo stesso tempo da possibili pericoli di contagio seguendole indicazioni raccomandate dall’Organizzazione Mondiale di Sanità relative alle distanze di sicurezza per ridurre il contagio da COVID-19. 

GREEN COROLLA Giuseppina Giordano
Ph. Antonio Lombardo

Riflessioni sulla natura, il tempo e l’uomo. Abitiamo la rinascita

Amalia Di Lanno Il momento che stiamo vivendo ha messo in discussione le nostre presunte certezze, ponendo ancor più l’attenzione su tematiche personali, relazionali e sociali. Corolla, progetto nato dal tuo vissuto isolamento, riflette sull’idea della solidarietà umana partendo proprio dal legame con la natura (eco_empatia), restare uniti per rifiorire insieme. Abitare la stanza intima, è forse questo l’ora di riscoprire il nostro vero centro per connetterci sinceramente con noi stessi e con gli altri?

Giuseppina Giordano Penso sia sempre il momento buono per connetterci con la nostra stanza intima, quel dialogo non credo debba mai essere interrotto ed è alla base per poter avere una vita piena.Affinché questo sia possibile è necessario che quella “stanza” sia fatta di sole finestre, che l’aria circoli e un ipotetico dentro e fuori possano riflettersi. Credo in un centro diffuso e manifesto in ogni cosa esistente.Il cambiamento epocale che stiamo vivendo può essere un momento per stare in ascolto, rivedere le nostre priorità facendo una sorta di revisione della nostra vita ma anche per accoglierci così come siamo; a volte per fiorire basta solo darsi tempo, lasciarsi accadere e non forzarsi in alcun modo.Ognuno ha i suoi strumenti, i suoi modi, i suoi tempi per farlo.  Di sicuro il periodo che stiamo attraversando è un’occasione speciale che potrebbe permetterci di evolverci come famiglia umana.Mi piace pensare che ogni cambiamento crediamo avvenga solo in noi e nei luoghi che chiamiamo privati sia legato indissolubilmente a quello che pensiamo sia la sfera pubblica e che nulla dei nostri comportamenti, dei nostri pensieri sia mai separato dalla realtà in cui siamo immersi.

A.D.L. Abitare sé stessi attraverso il sentire, l’ascolto intimo, nel silenzio ritornare al cuore umano. Credi possa essere questa una risposta per rifiorire insieme in una diversità unica pronti al cambiamento come la natura in primavera?

G.G. Il sentire è fondamentale, ma ancora più importante è la consapevolezza di questo sentire e non rimanervi ancorati. Siamo tutti esseri senzienti non sempre consapevoli di ciò che accade. Stare in ascolto è il primo passo.Non so se la strada sia il silenzio o il ritorno al cuore umano perché non credo ad un ritorno in un luogo originario, credo che quel luogo sia qui, adesso.Mi piacciono gli haiku, perché chiari e interamente manifesti, e mi piace pensare che tutto sia sempre interamente presente. Le strade sono innumerevoli perché le costruiamo, le inventiamo di volta in volta, questo è forse quel che la mia esperienza mi hai insegnato. Durante l’auto isolamento mi sono trovata a rileggere Kobayashi Issa, un poeta giapponese del 1700, che si narra abbia avuto una vita sfortunata. Ed è da un suo haiku che son partita per presentare COROLLA e condividere un messaggio di speranza. Questi versi sono stati scritti dopo la morte del figlio dell’autore, e leggerli ha in qualche fatto luce in quel momento. 

Mondo di sofferenza: / Eppure, i ciliegi / Sono in fiore.

COROLLA invita a una fioritura che è innanzitutto consapevolezza di essere parte di una realtà interdipendente, all’agire con delicatezza e compassione.

COROLLA, Giuseppina Giordano, illustrazione Matteo Signorelli

È possibile sostenere il progetto di Giuseppina Giordano e acquistare una delle sue sculture indossabili al sito https://www.produzionidalbasso.com/project/corolla-waiting-for-spring-united-during-the-covid-19-outbreak/

COROLLA – Giuseppina Giordano Aspettando la Primavera, Uniti ai tempi di COVID-19
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