Concetto Pozzati XXL, Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni | Genus Bononiae, Bologna. Foto Elettra Bastoni

Concetto Pozzati XXL: opere monumentali a Palazzo Fava

Si è conclusa l’11 febbraio, la mostra “Concetto Pozzati XXL” a Palazzo Fava di Bologna, prima antologia dell’artista presentata in un’istituzione museale dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2017.

Da sempre Concetto Pozzati aveva coltivato il fervido desiderio di realizzare a Bologna una mostra che accogliesse opere di grandi dimensioni e, grazie alla collaborazione tra Genus Bononiae e l’Archivio Concetto Pozzati – prestatore delle opere –, tale aspirazione si è materializzata in questa monografica, omaggio tangibile alla ricca produzione pittorica, grafica e intellettuale dell’artista. 
La mostra Concetto Pozzati XXL, curata da Maura Pozzati – critica d’arte e direttrice dell’Archivio – offre al pubblico una selezione di circa cinquanta opere realizzane con tecniche differenti: dipinti, lavori tridimensionali, carte e installazioni. La rassegna si pone l’obbiettivo di promuovere e diffondere l’opera dell’artista, facendo luce su aspetti meno visibili ma significativi, per cui sono proposte non solo opere note, ma anche inedite e non esposte per un lungo periodo di tempo – come, ad esempio, “Dopo il tutto”, istallazione monumentale esibita al pubblico per l’ultima volta nel 1991 –.       

L’esposizione, suddivisa per tematiche, riflette sulle tappe salienti della carriera dell’artista e offre al visitatore una narrazione vibrante, in dialogo con i meravigliosi affreschi e apparati architettonici di Palazzo Fava.        
Il percorso prende avvio dalle sei imponenti sale del Piano Nobile che accolgono dipinti di dimensioni maestose: sono opere che abbracciano un significativo arco temporale, spaziando dagli iconici lavori degli anni Sessanta fino alle più recenti produzioni degli anni Duemila.   
Nella suggestiva Sala Giasone, si manifesta l’interesse profondo di Pozzati per gli oggetti intimi e d’affezione. Tra i quattro imponenti dittici – “A casa mia”, “Tempo sospeso” e “Cornice cieca” – esposti, ognuno delle dimensioni di due metri per sei, spicca l’opera “Ciao Roberta” del 2007, un commiato struggente nei confronti della moglie scomparsa, la cui memoria è evocata attraverso il vuoto lasciato dagli oggetti personali – delle pantofole,  una bicicletta, una giacca – che divengono emblemi di un amore che trascende il tempo e lo spazio; tali oggetti si trasformano in reliquie dal significato universale, frammenti di una «mitologia del quotidiano», testimonianze di un legame profondo.          
La Sala Rubianesca presenta due opere inedite, “Sottochiave” e “Occupato”, realizzate tra il 2013 e il 2014; si tratta di lavori realizzati con tecnica mista, ritraenti una chiave e un telefono, oggetti d’uso comune, del quotidiano, rappresentati attraverso la sovrapposizione di sagome e colori: un suggestivo gioco artistico che conferisce una nuova dimensione e un significato che va oltre la pura e semplice funzionalità pratica.  
La Sala Enea, invece, accoglie cinque grandi tele di circa due metri realizzate negli anni Settanta – “Per una pietà della produzione” (1973-74), “Analisys of Beauty da e per William Hogarth” (1974), “Eau Domestique’74 (Numana)”, “Guardare è Possedere” (1975) e “Per difendere il suo blu” (1976) –: una selezione di opere che esplorano la stagione meno conosciuta di Pozzati, lontana dalla “cifra stilistica” a cui siamo abituati, ma che vogliono offrire uno sguardo sulla sua audace sperimentazione artistica.        
Nella Sala Albani sono esposte due grandi tele con specchi del 1968 – “Segnaletica” e “Pom 132” – e la scultura “Mare decorativo con pioggia”, mentre la Sala Cesi ospita invece tre tele realizzate alla fine degli anni Ottanta, appartenenti al ciclo “A che punto siamo con i fiori?”.          
La Sala Carracci, infine, offre uno sguardo audace e provocatorio sulla femminilità, presentando vulve femminili – ciclo “Vulvare” del 2016 – che, insieme alle rose stilizzate e appartenenti all’immaginario pop degli anni Sessanta, sfidano le convenzioni e invitano a una riflessione sulla sessualità, l’eros, «L’origine du monde».      

L’esposizione si conclude nel Piano Galleria che accoglie le opere su carta di Pozzati, fondamentali nella sua produzione artistica: tra le oltre trenta carte, realizzate tra il 1959 e il 2016, “Dopo il tutto”, una monumentale composizione di trecentouno disegni a tecnica mista del 1980, affiancata a una serie di fotografie che documentano le varie esposizioni dell’opera, dalla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 1981 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 1991.          
Infine, nella sala video, viene proiettato “A che punto siamo con i fiori?” di Stefano Massari: girato nello studio dell’artista poco prima della sua scomparsa, questo prezioso documentario offre uno sguardo intimo sulla vita e sull’opera di Concetto Pozzati, permettendo al pubblico di immergersi completamente nell’universo creativo dell’artista.       

La mostra Concetto Pozzati XXL, a cura di Maura Pozzati, è aperta al pubblico da 27 ottobre 2023 fino all’11 febbraio 2024, presso Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni di Bologna. La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue edito da Maretti Editore: il volume raccoglie le immagini delle opere esposte, fotografie d’archivio e documenti inediti, tra cui scritti autografi dell’artista relativi ai cicli pittorici in mostra e una selezione di testi critici scelti dalla curatrice.