Arco Madrid 2025
Cy Twombly, Untitled (Winter Picture), 2004, acrylic on plywood panel, in artist’s frame, 98 7/8 × 69 3/4 × 2 3/4 inches (251 × 177 × 7 cm) © Cy Twombly Foundation
Cy Twombly, Untitled (Winter Picture), 2004, acrylic on plywood panel, in artist’s frame, 98 7/8 × 69 3/4 × 2 3/4 inches (251 × 177 × 7 cm) © Cy Twombly Foundation

Cy Twombly “Making Past Present”

Qualche settimana fa è stata inaugurata nella sede di Gagosian di NY la personale di Cy Twombly comprendente dipinti, sculture e lavori su carta.

L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Cy Twombly Foundation, riunisce le opere realizzate dall’artista statunitense nei suoi ultimi dieci anni di vita: nei due piani della galleria di 980 Madison Avenue, le opere di Twombly dialogano con gli artefatti greci, romani, egiziani e del Vicino Oriente della collezione di Gagosian, oltre che con gli oggetti personali dell’artista. “Making Past Present” esplora il legame tra Twombly e l’arte, la cultura e la storia degli antichi popoli mediterranei e il vissuto personale dell’artista di Lexington.

Negli anni 2000, Twombly lavora tra Gaeta e Lexington e ritorna alla pittura su larga scala. E’ di pochi anni prima, nel 1994, il grande successo della retrospettiva al MoMa, in particolar modo di Lepanto, un ciclo di dodici dipinti esposti per la prima volta in assoluto alla Biennale di Venezia del 2001. Nelle suddette opere, l’artista americano adotta un nuovo approccio al colore tramite l’utilizzo di una palette di tonalità saturate e esuberanti. Linee sottili e loops di immagini dipinte bilanciano perfettamente eleganza e dinamismo espressivo, mentre le pennellate più dense e potenti evocano i petali delle peonie e dei crisantemi. I dipinti sono impregnati dello spirito disinibito dei Baccanali e intrisi di vivacità grazie alla raffigurazione dei fiori freschi e, allo stesso tempo, pieni di energia ed elegiaci. Lavori che riflettono sulla poesia, la storia, il mito.

Tra le opere più interessanti in mostra figura un set di sei pannelli realizzati da Cy con un verde rigoglioso e un luminosissimo bianco, dal titolo “Untitled I–VI (Green Painting)” (2002–03), presentato per la prima volta al pubblico nel 2016 in occasione di una mostra del MET. L’esposizione della Grande Mela riunisce anche alcune opere su carta dell’artista della sfocatura della linea: in esse viene meno la distinzione esistente tra pittura, disegno, scrittura. Anche nelle sculture di Twombly si riscontra il desiderio di andare oltre la mera rappresentazione figurativa per indagare il gesto, la materialità, le tre dimensioni che danno forma alle opere. Tali lavori sono stati realizzati con gesso, legno e scarti rinvenuti in studio dall’artista, oggetti che rimandano ai frammenti delle monumentali forme architettoniche e scultoree dell’Antico Egitto, di Roma e della Grecia Classica. Twombly era solito dipingere poi le sculture di bianco o fonderle nel bronzo. Questa azione aveva una doppia valenza: se da un lato le forme venivano unificate dal processo di fusione, dall’altro venivano conservate la tattilità e la sensibilità delle superfici materiche.

All’interno del catalogo che accompagna la mostra newyorkese è possibile leggere la fruttuosa conversazione su Twombly tra le artiste Tacita Dean e Julie Mehretu. Cy Twombly è nato nel 1928 a Lexington, in Virginia, e si è spento nel 2011 a Roma. Tra le istituzioni che conservano la sua produzione artistica figurano il Los Angeles County Museum of Art; il Museum of Modern Art; la Menil Collection di Houston; il Centre Pompidou; il  Museum Brandhorst di Monaco; la Tate e il Louvre Abu Dhabi. Nel 1996 ha ricevuto il prestigioso Premio Imperiale e nel 2001 è stato insignito del Leone d’Oro in occasione della 49esima edizione della Biennale di Venezia. Dal 14 gennaio è aperta anche “Cy Twombly” presso il Museum of Fine Arts di Boston.

Dal 20 gennaio al 4 marzo 2023

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