Cloud Online traces offline and viceversa. Exhibition view, Linea, Lecce. Foto Alice Caracciolo

Cloud. Online traces offline and viceversa

Cloud, il nuovo format ideato da Marco Vitale e curato da Linea, vede come suoi primi protagonisti gli artisti Matteo Gravante, Marcello Nitti e Fabrizio Riccardi che, seguendo i principi del programma, muovono da una ricerca e condivisione in ambiente digitale per giungere ad una restituzione situata nei confini di uno spazio fruibile fisicamente.

La mostra Cloud. Online traces offline and viceversa, visitabile fino all’8 ottobre 2021, interroga l’ambiguità e la funzionalità dello spazio virtuale; ragiona su quel fraintendimento che intende il prodotto digitale estraneo al pragmatico, privo di densità e concretezza materiale, e si serve della capacità del digitale stesso di essere legante e occasione di dialogo, di costituirsi spazio comune, di essere, in questo caso, laboratorio condiviso. 

Il progetto espositivo proposto da Linea è il frutto di un ordinamento interno articolato in cinque punti che determina lo svolgersi dell’esposizione stessa a partire dalla sua ideazione. “Seleziona tre artisti sulla base di una vicinanza teorica, formale o estetica. Da’ loro l’accesso a un cloud all’interno del quale possano interagire. Apri uno scambio d’appunti di ricerca. Fa’ sì che restino anonimi gli uni agli altri. Raccogli i risultati; mostrali”. Cloud avvia così un ragionato dialogo tra gli artisti che, mostrando anonimamente elementi chiave e rappresentativi della propria ricerca, instaurano una relazione di azione reciproca, inevitabilmente condizionati dalle tracce vicendevolmente rivelate. Fotografie, elaborazioni grafiche, elementi audio e video, indice dell’esperienza e della sensibilità degli host, si alternano nello spazio virtuale sotto lo sguardo dell’archivista Antonia Treccagnoli, chiamata ad osservare il progetto della mostra nel suo divenire senza poter interagire e a scriverne un testo derivante dall’esperienza di catalogazione digitale del materiale condiviso.

L’immediatezza e l’efficienza di condivisione in uno spazio virtuale coesistono con la consapevolezza di interagire con una materia sfuggente, precaria; l’intangibilità degli elementi compartecipi e la difficoltà di intenderli davvero come sostanza concreta, parte di un mondo reale, costituiscono le premesse di un inevitabile racconto di caducità, mutevolezza e perdita che si articola in una produzione e selezione di lavori operata dagli artisti stessi.

La genuina imitazione dei sentimenti, serigrafia su strofinaccio, di Matteo Gravante, è assemblaggio di memorie che tenta di ricostruire la complessità del ricordo e della percezione articolando più immagini, dunque suggestioni, a ricercare la profondità del tempo e della sua azione; eppure le fotografie restano documenti ambigui e fallaci, e il loro accostamento sempre un’interpretazione situata. Le acqueforti Solid as a rock di Marcello Nitti ripropongono esplicitamente, attraverso la modulazione nell’inchiostrazione, che palesa più o meno chiaramente il paesaggio, quel percorso di oscillazione tra la realtà più sfuggente e la sua manifestazione più esatta e materica; l’omonima scultura in mostra è al tempo stesso espressione di solida concretezza e sfuggente stilizzazione del reale. Per la realizzazione delle sue opere Circo e Testa, Fabrizio Riccardi utilizza la carta termica, che, in quanto materia fragile e sensibile ai mutamenti esterni, costituisce una minaccia incombente alla sua stessa integrità; la narrazione di Riccardi si esplicita attraverso ombre e segni che potrebbero in futuro fagocitarsi nel nero informe o al contrario svanire progressivamente nel bianco. 

Quella di Gravante, Nitti e Riccardi è la prima esperienza di un ordine espositivo che intende riproporsi ciclicamente presso gli spazi di Linea passando il testimone ad altre unità di artisti che avranno il compito di sviluppare nuove narrazioni collettive; anonimato, tecnologia digitale, dialogo e messa in discussione del proprio immaginario costituiranno dunque nuovamente occasione di muovere verso confronti inediti che, se colti con risolutezza dagli artisti chiamati a partecipare, darà esito a risultati inaspettati.


Matteo Gravante, Marcello Nitti, Fabrizio Riccardi 
Testo in mostra: Antonia Treccagnoli
Cloud. Online traces offline and viceversa
Fino all’8 ottobre 2021
Linea, via D’Annunzio 77, Lecce