Manifestazione ingannevole e inafferrabile, l’ombra si dimostra, nondimeno, testimonianza efficace dell’esistenza mediante la sua capacità esclusiva di determinare e situare la presenza nello spazio, di indicarne il movimento e l’interazione con l’ambiente, e mostrare l’agire inarrestabile del tempo. È proprio l’ombra, simulacro della materia, oggetto e strumento di osservazione prediletto nella ricerca artistica di Antonio Marchetti Lamera che da essa muove per interrogare il susseguirsi di istanti e la trasformazione incessabile di ogni elemento attraverso un percorso organico in continuo divenire.
Come unità di tempo definite dalle proprie singolarità specifiche e insostituibili, ogni opera dell’artista concorre a determinare una visione più ampia di prospettive differenti e nuovi modi di percepire attraverso un’indagine senza soluzione di continuità. La personale Eclissi e riflessi. La rivoluzione di Aristarco, a cura di Matteo Galbiati, e visitabile fino all’11 marzo 2023 presso lo spazio espositivo di Studio la Città, si inserisce nel medesimo percorso di esplorazione con attenzione mirata a osservare il dettaglio e capace di narrare l’universale; la mostra consente, così, uno sguardo significativo al rapporto tra tempo umano e tempo cosmico, tra individuale e collettivo, tra l’ordine sensibile dell’io e l’ordine imperturbabile del tempo.
Cronos, Gea e Elio, le tre opere partecipi dell’installazione, definiscono due coordinate temporali ben precise, lontane tra loro nella storia e apparentemente inconciliabili, guidando da un passato mitico e remoto al tempo presente. L’ombra, emanazione in negativo della materia e rivelatrice dello spazio fisico, è, nella storia dell’uomo, principio di profondo interesse e strumento di decifrazione del territorio abitato, punto di partenza per lo studio della geometria e la comprensione dell’astronomia. Nel III secolo a. C., l’astronomo greco Aristarco di Samo, guardando al mondo fenomenico e alle variazioni di luce e ombra, teorizza il primo modello eliocentrico innescando una vera e propria rivoluzione capace di minare l’opinione più rassicurante di un ordine geocentrico. Mosso dalle considerazioni dell’astronomo greco e dalla lettura del libro La scoperta dell’ombra di Roberto Casati, Marchetti Lamera compone un esclusivo orologio solare, dispositivo di osservazione sensibile il cui meccanismo propulsore è l’esperienza fisica e materica della Terra, ma il cui perno centrale è il figlio Samuele, nato il 21 Giugno, giorno più lungo dell’anno, e richiamato attraverso la rappresentazione di un’ombra ripresa a 360° proveniente dal mezzogiorno del solstizio d’estate 2021. Pari partecipazione di luce e ombra, quindi, entrambe necessarie a osservare e delineare, e sostanziali solo nel loro rapporto simbiotico, che così definisce una particolare azione fotografica di memoria, indagine e rappresentazione al di là della figurazione. Il segno immobile e immutabile della grafite tiene traccia di ogni variazione e consente il paradosso di catturare la transitorietà degli eventi e il mutare della materia, principi e testimoni di presenza viva.
L’ombra, traccia di un dipanarsi, non rivela significati assoluti, ma esprime una continua evoluzione mutando i propri stessi confini con l’inflessibilità ostinata della natura, narra lo spazio occupandolo e plasmandolo, e determina l’avvicendamento delle azioni. Mediata dal gesto dell’artista, l’ombra restituisce, così, un tracciato capace di scandire il ritmo dell’esperienza umana sin dalla prima pratica di meraviglia, dal primo sguardo di interesse, ricongiungendo, nel medesimo spazio, caratteri tipicamente universali con l’unicità di uno sguardo intimo e privato.
Antonio Marchetti Lamera
Eclissi e riflessi. La rivoluzione di Aristarco
A cura di Matteo Galbiati
Studio la Città, Lungadige Galtarossa 21, Verona
Fino a 11 marzo 2023
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