zero zero sul livello del mare
la nuova quota di avvistamento dell’arte a Pescara

Pescara è in pieno fermento.
Il fitto calendario di iniziative dedicate all’arte contemporanea, il nutrito pubblico di appassionati e la nascita di nuovi spazi espositivi irrorano di linfa vitale una città che sembra trattenere l’aura del suo passato tra le increspature delle onde.
Dal 21 marzo 2023, nel giorno dell’equinozio di primavera, il mare restituisce la vivacità di un tempo accogliendo il suo ultimo nato sulla linea dell’orizzonte, tra terra e cielo, tra mare e cielo.

zero zero sul livello del mare (s.l.m. 00) è un luogo con una doppia funzione, di “spazio” e di “officina”, voluto da Settimio Maiaroli che ne ha affidato la direzione artistica a Lùcio Rosato.
Si legge sul testo di sala: “spazio da spatium, derivato forse di patére = essere aperto è un luogo disponibile ad essere occupato dalle cose e dagli uomini che attraversano la loro dimensione e forma trovano nello spazio provvisoria posizione per raccontarci di vicinanza e di lontananza, di geometrie e di idee. Officina come luogo del pensare, un semenzaio per la produzione di cultura”.

Lùcio Rosato, Lo spazio si racconta aspettando la luce

Prima di essere uno spazio fisico, S.l.m. 00 è uno spazio della mente che getta avanti due concetti-limite: stanzialità e dinamismo in un viaggio per mare che parte dalla città di Pescara per farvi ritorno in qualsiasi momento, purché si conosca la rotta intrapresa. Una rotta vera indicata sulla pavimentazione dai quattro punti cardinali, una rotta bussola segnalata come coordinate di “battaglia navale” da installazioni site-specific che fungono da dichiarazione d’intenti di un luogo della e per la città.

Senza aggiungere nulla di più del necessario, la selezione di opere di Rosato si dirigono al nucleo centrale del progetto. Un semplice telo mare bianco, adagiato sulla battigia e utilizzato nella comunicazione d’inaugurazione, si trasforma all’interno dello spazio in telomare come un tappeto volante immerso di un blu oltremare e disteso a terra evocando quella linea d’orizzonte da cui salpare verso infinite possibilità.
Orizzonte narciso passo itinerario (184×4,6×2,3 cm) rivela quel principio basilare di misurazione dello spazio inteso come abitare. Tre barre in legno, di cui due laccate in verde RAL 6029 e la terza, in acciaio super mirror, riflette le altre le altre due, le pareti e chi la osserva in un trait d’union tra opere, spazio e pubblico. La lunghezza delle barre corrisponde all’altezza di Rosato, a voler indicare la personale relazione del curatore con lo spazio, ma corrisponde anche al passo itinerario, l’unità di misura adottata dai Borboni con l’editto del 1480 (quando la città di Pescara faceva parte del Regno di Napoli), a rievocarne la sua storia.
Infine, Sono uno che uno che passa lo spazio osserva, la città entra di Pasquale Oa, si compone di 5 monitor che trasmettono in tempo reale cosa accade al di fuori dello spazio, in tensione tra interno/esterno.

42 46’ 10’’ N – 14 21’ 59’’ E è il “punto nave” di zero zero sul livello del mare con grandi vetrine che si affacciano sulla città e accolgono il visitatore nel vuoto di uno spazio da dover vivere, prima di riempire. Bianco candido come l’inizio di una tavola da progetto che non conosce preconcetti, blu oltremare su cui si erge la città, metafora del viaggio del sapere, il nuovo spazio per l’arte contemporanea è ciò di cui Pescara aveva bisogno per ricongiungersi alla sua essenza.

Lùcio Rosato, dinamiche stanzialità

zero zero sul livello del mare
Via dei Marrucini, 19/23
Pescara