Seri - amuleto, dettaglio

UN/NATURAL # 2. Michele Cotelli e Giulia Seri per il tema Corpo e Ambiente

Il 24 marzo è stata inaugurata la seconda mostra del progetto pensato dallo Spazio TORRSO nell’ambito di Pesaro 2024 | Capitale Italiana della Cultura – La Natura della Cultura.

Michele Cotelli e Giulia Seri sono i protagonisti di questo secondo appuntamento, curato da Francesca Cerfeda e Claudia Di Francesco. In via Spada n. 28 vanno in scena due artisti chiamati a riflettere nuovamente sui due termini che danno corpo al titolo della candidatura della città marchigiana a capitale della cultura: natura e cultura. Le domande che si sono posti gli organizzatori della mostra partono proprio dal dualismo tra due concetti che oggi più che mai devono essere indagati in simultanea; la natura è un oggetto culturale su cui si è proiettato nei secoli lo specchio del pensiero della propria epoca? Cosa è questo binomio natura/cultura ai tempi dell’antropocene e della rivoluzione informatica?

E quali sono allora i confini tra corpo e ambiente, io e altro, organico e inerte, naturale e artificiale? Spazio TORRSO apre le sue porte e i propri sotterranei, per ospitare un’installazione “organica”, una selezione di immagini e scenari creati dagli artisti. Michele Cotelli, originario di Chiari, si occupa di fenomenologia della percezione e di psicoanalisi. I suoi interventi site specific sono spesso espressione di una volontà di attivare una relazione viva tra materiali, spettatore e ambiente. Con la Seri condivide un approccio esistenzialista alla propria ricerca, anche se nel caso della pittrice romana – che oggi risiede e lavora a Firenze – si tratta di lavori incentrati sulla rappresentazione di un mondo altro, ancestrale, costellato di miti e in cui le opere sono ideate per poter: “Esorcizzare fantasmi passati e futuri, divenire preghiere, ex voto, talvolta incantesimi, magie per dimenticare o trasformarsi”.

L’idea da cui trae origine il progetto consiste nel consentire ai visitatori di proiettare la propria mente in un vero e proprio “contenitore di figure”, un luogo familiare e in qualche modo vivente perché animato dalle creature fantastiche che lo abitano. Una chimera che cancella il confine tra esistenza individuale e collettiva, sintetizzando i due concetti attraverso i lavori che riempiono la superficie espositiva. Questa simbiosi è rintracciabile in una delle opere di Giulia Seri, dal titolo Doppio Filtro. Vediamo due figure completamente nude, di cui riusciamo addirittura a intravedere organi e scheletro. I soggetti, uno femminile e l’altro maschile, si uniscono pur rimanendo distanti, attraverso un prolungamento del proprio “Io” che li lega indissolubilmente, cancellando qualsiasi tipo di lontananza. Intima e allo stesso tempo scabrosa, l’opera può essere interpretata come unione perpetua tra gli individui, l’unica costante di una storia – quella umana – che non è fatta solo di avvenimenti e personaggi illustri ma, scavando nel profondo, di frammenti di coscienze in connessione, relazioni, informazioni, atomi, geni, anime in connessione che si influenzano a vicenda.

Cotelli si serve di medium espressivi tra i più disparati. Con gli interventi site specific che realizza appositamente per gli spazi in cui espone, l’artista, che oggi vive e lavora tra Pesaro e Bologna, cerca di attivare quelle relazioni di significato che stanno al centro di una rassegna espositiva in cui dualismi e armonie combattono alla ricerca di un equilibrio. Cera, ferro e altri materiali danno corpo a installazioni che dialogano con lo spazio circostante, forme spigolose che in alcuni frangenti sembrano respingerci e in altri accoglierci per entrare in simbiosi con esse. Le opere dell’artista lombardo sono inoltre un tentativo di creare un dialogo tra oggetto industriale, natura intesa come organismo vivente e l’uomo, che non può mai prescindere da ciò che lo circonda. 

La mostra resterà aperta fino al 21 aprile 2024 ed è visitabile dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 17, il sabato dalle 9 alle 12 e gli altri giorni previo appuntamento con la segreteria dello spazio (all’indirizzo torrso2023@gmail.com).

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