Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal (www.pritzkerprize.com)

Premio Pritzker 2021 – Lacaton & Vassal

Il Pritzker Architecture Prize, talvolta denominato il “Nobel dell’architettura”, è nato nel 1979 e viene conferito annualmente a uno o più architetti viventi, l’operato dei quali si distingue per un complesso insieme di qualità: talento, impegno e capacità di dare apporti significativi per l’umanità e per l’ambiente sono solo alcune di queste.

Giusto per capirne il calibro, gli scorsi anni sono state premiate figure come Philip Johnson, Richard Meier, Kenzō Tange, Oscar Niemeyer, Aldo Rossi, Frank Gehry, Renzo Piano e tante altre.

L’edizione 2021 ha visto vincitori del prestigioso riconoscimento gli architetti francesi Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, scelta che lancia un forte segnale in quanto, per la prima volta, un premio internazionale di tale importanza sceglie di premiare degli architetti che lavorano quasi esclusivamente sui temi del riuso e della trasformazione del patrimonio edilizio esistente, per di più a bassissimo costo.

I due vincitori, titolari dell’omonimo studio Lacaton & Vassal a Parigi fondato nel 1987, sono autori di più di trenta progetti realizzati: abitazioni private e sociali, istituzioni culturali e accademiche, spazi pubblici e strategie urbane. La loro architettura è manifesto delle loro idee e sensibilità, portano avanti ideali come la difesa della giustizia sociale e della sostenibilità dando priorità alla generosità dello spazio e alla libertà d’uso attraverso materiali economici ed ecologici.

Per motivare la scelta del “riuso” sempre e comunque, esplicative sono le parole di Anne Lacaton: «L’atto di trasformazione è una preziosa opportunità di fare di più e meglio con ciò che già esiste. La demolizione è una scorciatoia, è una decisione troppo facile. È uno spreco di molte cose: uno spreco di energia, uno spreco di materiale e uno spreco di storia. Inoltre, ha un impatto sociale molto negativo. Per noi è un atto di violenza».

I loro celebri progetti di recupero e trasformazione dei manufatti esistenti costituiscono un’architettura rigenerativa che si fa portatrice di un nuovo concetto di sostenibilità: sostengono, infatti, che essa può coincidere solo con il raggiungimento di un equilibrio tra istanze ambientali, economiche e sociali.

Per la giuria del premio, presieduta da Alejandro Aravena, il modo di fare architettura di Lacaton e Vassal è «radicale nel suo delicato approccio alla progettazione, che bilancia perfettamente tecnologia ed ecologia, nel completo rispetto dell’ambiente costruito. Un’architettura forte nelle sue forme come nelle sue convinzioni, trasparente nella sua estetica come nella sua etica». Egli aggiunge che la scelta di questa premiazione è scaturita anche dalla necessità, particolarmente forte in questo anno segnato da una pandemia globale, di dare un messaggio di unità e di forte senso di collettività al mondo intero: Lacaton e Vassal vincono il Pritzker con la loro “architettura democratica” ed attenta ai bisogni delle persone; non autoriale o impositiva, ma progettata dall’interno per divenire familiare, utile e bella.