Caterina Morigi, Archeologia della materia

Caterina Morigi – Archeologia della materia

Nelle vetrine di Neutro, un intervento di archeologia contemporanea: i tentativi di mimesi della natura nelle sculture di Caterina Morigi.

L’arte in vetrina, l’opera d’arte che esce dai luoghi canonici adibiti alla cultura, per entrare con forza nel tessuto urbano, per imporsi all’attenzione del passante, per innescare un cortocircuito nella nostra quotidianità, è un format che ormai da qualche anno ha preso piede in diverse realtà urbane e che oggi, più che mai, risuona come un’azione necessaria e pertinente alle sopravvenute e inaspettate difficoltà di fruizione dell’esperienza artistica.

In questo filone si inserisce perfettamente il progetto Neutro, nuovo spazio indipendente nel centro di Reggio Emilia, che ha inaugurato nel 2020 con una semplice operazione di riconversione di sei vetrine commerciali in disuso in luoghi “altri” per l’arte, dove indagare e testare le potenzialità espressive e comunicative dei linguaggi artistici nel contesto del vissuto.

Nella cornice di Neutro è attualmente visibile il progetto di Caterina Morigi (Ravenna, 1991) in cui l’artista presenta la sua personale Archeologia della materia, trasformando le sei vetrine pubblicitarie nelle ordinate bacheche di un museo archeologico temporaneo.

Naturale sviluppo di un’attenta riflessione e ricerca sui materiali e sulle tecniche artigianali legate alla loro lavorazione e riproduzione, la mostra da Neutro porta in scena la materia e le sue potenzialità, giocando sul dualismo degli opposti: realtà-finzione, originale-copia, natura-artificio.

Come a voler sfidare la nostra capacità di discernimento tra ciò che è reale e ciò che ne è semplicemente una rappresentazione, l’artista accosta una serie di piccole sculture, in cui la pietra dialoga con la sua diretta riproduzione in porcellana, frutto di una collaborazione con i maestri della Real Fabbrica di Capodimonte.

Innescando questo confronto tra coppie di elementi, l’oggetto in pietra diviene specchio di quello in marmo e viceversa, causando uno spaesamento nel fruitore e costringendolo ad uno sguardo ravvicinato e investigatore, come quello di un archeologo a caccia del suo prezioso reperto. 

Una dopo l’altra, infatti, le bacheche mostrano una carrellata di reperti originali e di copie che, a un primo sguardo, sembrano pressoché identiche alle matrici di partenza, ma, a un occhio più attento, tradiscono l’impossibilità di una mimesi esatta nella presenza di un difetto, di un errore, di uno scarto impercettibile.

Questa meticolosa operazione sui materiali prende le mosse da una riflessione più profonda, che affonda le radici nell’intima relazione tra l’uomo e la natura, da sempre incentrata su un reciproco rapporto di ispirazione e imitazione.

Gli stessi concetti di copia e di riproduzione si ricollegano inevitabilmente alla tradizionale e ancestrale vocazione dell’arte a imitare le forme proprie del mondo naturale.

In “Archeologia della materia” Caterina Morigi si fa carico di questo bagaglio e mette in scena un’operazione di mimesi della natura, dove la cultura umana, la tecnica artistica e artigianale e la forza intrinseca degli elementi naturali si coalizzano e orchestrano un discorso complesso intorno alla materia.

Le sculture fittili, abilmente lavorate dalle mani degli artigiani e dell’artista, divengono, così, il simbolo del connubio ideale tra umano e naturale, espressione di un tentativo di armonizzazione e riconciliazione tra due forze opposte che agiscono sul mondo.

NEUTRO
Caterina Morigi – “Archeologia della materia”
14.03.2021 – 02.05.2021
Via Emilia Santo Stefano 4, Reggio Emilia
Passaggio commerciale Banca BNL – Gruppo BNP Paribas